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Rivista Aprile 2020

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Ritratti

d’artista

Paolo Vannini

Instancabile sperimentatore tra figurazione ed astrattismo

di Jacopo Chiostri

Paolo Vannini è un “solido” e fecondo

pittore di lungo corso,

che calca le scene da decenni

con uno stile molto personale che ha

saputo rinnovare nel tempo, restando

però fedele a quelli che sono i pilastri

del suo lavoro: ricerca sul colore, inter-

Movimenti in collina, olio su faesite, cm 60x60

pretazione soggettiva e profonda della

natura, soggetti scomposti ma resi sulla

tela come entità indivisibili e dipinti in

eleganti geometrie che richiedono un’inedita

modalità di visione. Gli elementi

fondanti del mestiere di pittore ci sono

tutti nella pittura di Vannini, equilibrio

compositivo, intensità

luminosa, ma è con il colore,

con gli accostamenti

cromatici, l’influenza dei colori

vicini, l’utilizzo sapiente

dei “primari” e dei “complementari”,

che si esprime al

massimo la sua sensibilità

e si concretizza la sua ricerca.

Per ottenere il risultato

che vuole, Vannini non usa

le tinte in commercio, ma

se le fabbrica da solo, così

da ottenere cromie che sono

soltanto sue, in una sperimentazione

inarrestabile.

Ed è il colore che definisce

le forme e i piani sui quali

si dipana la rappresentazione,

in una sintesi che coniuga intensità

emotiva e intensità pittorica. Paolo Vannini

ama parlare della sua pittura come

di un linguaggio “in cui s’intrecciano

l’astratto e il figurativo”. Poi ci sono i

critici, molti ed illustri, che ne hanno

parlato; e in genere, nei loro testi, i riferimenti

per inquadrare in una modalità

storica la sua pittura, chiamano in

causa le avanguardie del primo Novecento.

Il primo accostamento, inevitabile,

è con i fauves con i quali condivide la

ricerca dell’immediatezza e la scelta che

il colore sia subordinato solo e soltanto

all’armonia della composizione; rispetto

ai fauves però, specie nelle opere recenti,

è assente una peculiarità che fu tipica

del movimento nei brevi anni della sua

esistenza, ciò a dire la “disattenzione”

per la prospettiva e per la semplificazione

delle forme. Altro riferimento quello

con la pittura cubista, con cui condivide

la riproduzione non verosimile della

realtà e la raffigurazione del soggetto in

più piani simultaneamente, grazie all’organizzazione

degli spazi e la sintesi pla-

Costa livornese, olio su legno, cm 50x60

Luna scomposta, olio su faesite telata, cm 70x70

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PAOLO VANNINI

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