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Spunti di critica
Fotografica
A cura di
Nicola Crisci e Maria Grazia Dainelli
Lucien Clergue
Il percorso di un’anima tra luci ed ombre
di Nicola Crisci / foto Lucien Clergue
Nato il 14 agosto del 1934 ad
Arles, in Provenza, alla fine
della guerra Lucien Clergue
scopre con grande sofferenza che un
terzo della sua città era stato distrutto.
A differenza di Robert Doisneau,
che nei suoi scatti lascia intravedere
un mondo lontano dalla verità con le
modelle abbracciate sui balconi parigini,
Clergue trasferisce in fotografia
il ricordo di un’infanzia difficile
e dolorosa. Cimiteri, rovine, cadaveri
di uccelli sulle rive del Rodano,
soggetti che raccontano la sua malinconia,
giustificando il bisogno di
trovare ispirazione in mezzo alle case
bombardate e nelle arene, quest’ultime
metafora dell’eterna lotta tra vita
e morte, tra il trionfo del matador e
la triste sorte del toro. Fondamentale
l’incontro con Pablo Picasso che
lo stimola a fotografare circensi,
acrobati e arlecchini e lo introduce
nell’ambiente artistico francese
dell’epoca. Abbandonati i soggetti
drammatici dei primi anni, inizia a fotografare
modelle nude adagiate sulla
sabbia e in riva al mare, trasformando
i loro corpi senza volto in simboli
di vita, fertilità e sessualità. Più tardi,
a New York, si cimenta in quello che
sarebbe poi divenuto uno
dei suoi lavori più celebri,
la serie dei “nudi zebrati”,
così definiti per
l’effetto ottenuto facendo
filtrare la luce attraverso
le veneziane, in modo
da “disegnare” sulla pelle
strisce luminose e in ombra,
proprio come in un
manto zebrato. Dal 1965
si dedica ad immortalare
il paesaggio della Camargue
a lui particolarmente
caro, tanto che nel 1976
gli dedica il libro fotografico
Camargue Secrète,
affidando alle immagini
il compito di restituire la poesia
di quei luoghi. Ispirandosi
all'astrazione di Edward
Weston, Ansel Adams e Minor
White, semplifica il paesaggio
in forme ed ombre per
suggerire all’osservatore, con
grande tensione emotiva, una
meditazione sulla vita e sulla
morte. Nel 1969, insieme allo
scrittore Michael Tournier e al
direttore del Musée Réattu di
Arles Jean-Maurice Rouquette,
fonda ad Arles il festival
Rencontres Internationale
de la Photographie, ricoprendo
il ruolo di direttore
artistico per ben 25 anni.
Ancora oggi il festival
continua ad essere
un evento di grande richiamo
per i cultori della
fotografia, influendo
non poco questo settore
a livello globale.
Clergue è morto il 15
novembre 2014 a Nimens.
Le sue fotografie
sono conservate in diversi
musei del mondo.
Derechaze del cordobes (Nimes, 1965)
Il violinista (Arles, 1954)
Dalla serie Nudo zebrato
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LUCIEN CLERGUE