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Maggio

La Toscana Nuova maggio 2020

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Sport e

solidarietà

Da Bisceglie a Pontedera, la solidarietà

accorcia le distanze con i gesti di piccoli

“eroi” del quotidiano

di Gaia Simonetti

Ci sono lettere che non scordi.

Anche se sono scritte con

il lapis, diventano indelebili nel

tempo. In questi giorni ti fermi a pensare

e capisci che ogni gesto, se fatto

con amore, è un buon gesto. Una busta

colorata, contenente una lettera e

il disegno di un pallone con un cuore

al centro e circondato da giocatori con

tante maglie, è stata indirizzata alla sede

fiorentina della Lega Pro. La lettera

è firmata da Domenico, un bambino di

11 anni di Bisceglie, piccolo tifoso del

calcio che ha accompagnato il suo pensiero

con il disegno del fratello minore

Alessio. Il pallone visto con gli occhi

dei bambini in giorni e mesi che fanno

da cornice ad un tempo sospeso. «Mi

manca molto tirare un calcio al pallone

− scrive Domenico −, giocare con

i miei amici e tifare per la mia squadra.

Questo momento passerà e allora

potrò tornare a fare tutto questo. Ora,

in particolare, capisci che la vita è importante

più di ogni altra cosa e allora

devi restare a casa e rispettare le regole,

proprio come in una partita di pallone».

Ci sono anche gesti che non si

dimenticano. Colpiscono e mirano dritti

al cuore. Edoardo, Emanuele, Lorenzo

e Paolo sono quattro ragazzi che

hanno deciso di “scendere in campo”

per la solidarietà. Sono giocatori del

Pontedera, squadra toscana che milita

nel campionato di serie C, che in un

pomeriggio di fine marzo hanno distribuito

in più aree le mascherine. Alcuni

di loro non sono originari di Pontedera

− spiega una nota del club − ma

hanno voluto ugualmente dare un contributo

in un momento difficile alla città

che li ha “adottati”. «Avete un cuore

grandissimo, ragazzi, e noi siamo orgogliosi

di voi», ha commentato la loro

società. Immagini, istantanee di straordinaria

normalità, di gesti e parole che

hanno una comune fonte d’ispirazione:

il cuore. I sorrisi di Domenico ed Alessio

sono gli stessi di quelli di Edoardo,

Emanuele, Lorenzo e Paolo, impegnati

nella consegna del kit di mascherine,

e annulla le distanze. Bisceglie e Pontedera

non sono così lontane. Quelli

che viviamo sono giorni che prendono

una direzione diversa, repentina e senza

preavviso e s’incagliano fra tristezza

e incertezza. Il silenzio delle strade parla.

L’albero che si veste di fiori e nuovi

colori annuncia che è arrivata la primavera.

Nonostante tutto. Il vento accarezza

i pezzi di stoffa alle finestre con

la scritta: andrà tutto bene. I pensieri

corrono al futuro e si lasciano indietro

i passi insicuri del presente. Come vorremmo

poter utilizzare il passato e scrivere:

è andata bene.

Il disegno di Alessio, piccolo tifoso di Bisceglie

DA BISCEGLIE A PONTEDERA

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