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Sport e
solidarietà
Da Bisceglie a Pontedera, la solidarietà
accorcia le distanze con i gesti di piccoli
“eroi” del quotidiano
di Gaia Simonetti
Ci sono lettere che non scordi.
Anche se sono scritte con
il lapis, diventano indelebili nel
tempo. In questi giorni ti fermi a pensare
e capisci che ogni gesto, se fatto
con amore, è un buon gesto. Una busta
colorata, contenente una lettera e
il disegno di un pallone con un cuore
al centro e circondato da giocatori con
tante maglie, è stata indirizzata alla sede
fiorentina della Lega Pro. La lettera
è firmata da Domenico, un bambino di
11 anni di Bisceglie, piccolo tifoso del
calcio che ha accompagnato il suo pensiero
con il disegno del fratello minore
Alessio. Il pallone visto con gli occhi
dei bambini in giorni e mesi che fanno
da cornice ad un tempo sospeso. «Mi
manca molto tirare un calcio al pallone
− scrive Domenico −, giocare con
i miei amici e tifare per la mia squadra.
Questo momento passerà e allora
potrò tornare a fare tutto questo. Ora,
in particolare, capisci che la vita è importante
più di ogni altra cosa e allora
devi restare a casa e rispettare le regole,
proprio come in una partita di pallone».
Ci sono anche gesti che non si
dimenticano. Colpiscono e mirano dritti
al cuore. Edoardo, Emanuele, Lorenzo
e Paolo sono quattro ragazzi che
hanno deciso di “scendere in campo”
per la solidarietà. Sono giocatori del
Pontedera, squadra toscana che milita
nel campionato di serie C, che in un
pomeriggio di fine marzo hanno distribuito
in più aree le mascherine. Alcuni
di loro non sono originari di Pontedera
− spiega una nota del club − ma
hanno voluto ugualmente dare un contributo
in un momento difficile alla città
che li ha “adottati”. «Avete un cuore
grandissimo, ragazzi, e noi siamo orgogliosi
di voi», ha commentato la loro
società. Immagini, istantanee di straordinaria
normalità, di gesti e parole che
hanno una comune fonte d’ispirazione:
il cuore. I sorrisi di Domenico ed Alessio
sono gli stessi di quelli di Edoardo,
Emanuele, Lorenzo e Paolo, impegnati
nella consegna del kit di mascherine,
e annulla le distanze. Bisceglie e Pontedera
non sono così lontane. Quelli
che viviamo sono giorni che prendono
una direzione diversa, repentina e senza
preavviso e s’incagliano fra tristezza
e incertezza. Il silenzio delle strade parla.
L’albero che si veste di fiori e nuovi
colori annuncia che è arrivata la primavera.
Nonostante tutto. Il vento accarezza
i pezzi di stoffa alle finestre con
la scritta: andrà tutto bene. I pensieri
corrono al futuro e si lasciano indietro
i passi insicuri del presente. Come vorremmo
poter utilizzare il passato e scrivere:
è andata bene.
Il disegno di Alessio, piccolo tifoso di Bisceglie
DA BISCEGLIE A PONTEDERA
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