Pulp Libri 1 - aprile maggio 1996
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VIAGGI DI CONFINE
Un po' distanti dalla scrittura di Cormac McCarthy, ma
molto in sintonia rispetto al paesaggio e alle atmosfere
che evoca (e agli stessi significati attribuiti al viaggio
in Oltre Il Confine e Cavalli Selvaggi), altri outsider
hanno avuto costantemente una frontiera (ideale o
meno) a cui fare riferimento quale possibile meta o
punto di partenza. Ma se proprio ci si vuole complicare
la vita il mezzo giusto per capire perchè il
viaggio, lo spostarsi, insito nel sangue della cultura
americana bisogna rifarsi a Nelle Vene D'America
di William Carlos (Adelphi) che risale agli albori
della storia, ai primi e legendari attraversamenti
oceanici dei primitivi nordici. Aldilà del tema,
resta fondamentale. Ma in questo momento il più
vicino a Cormac McCarthy è Jim Harrison, per
una serie di motivi non indifferenti. Come lui coltiva
la passione per un anonimato che sfiora la
timidezza e, guarda caso, l'ultima. traduzione
quella di Lupo. L'America, i sixties, il rock'n'roll,
un'idea vagamente visionaria della libertà. È un
altro sbandato, Swanson, che si aggiunge alla
personale galleria di fuggitivi di Jim Harrison,
ben nutrita da Società Tramonti e Un Buon
Giorno Per Morire, entrambi pubblicati (come del
resto Lupo) da Baldini Et Casto/di. In Un Buon
Giorno Per Morire, soprattutto, il viaggio ha una
dimensione epica e una prospettiva di marginalità
determinante, anche se il confine con il Messico
non lo varca nessuno. Sono ben altre le frontiere
che vengono spazzate. Più vicino ad Easy Rider
che a Fandango, Un Buon Giorno Per Morire un
sogno ad occhi aperti, rapido e non indolore (anche
pericoloso, se preso in dosi pesanti) per cui ogni i"
parola in più diventa superflua. Meno violento, ma
nello stesso modo estremamente significativo il modo
di viaggiare di William Least Heat Moon: prima un
circolo riparatore attorno agli Stati Uniti, lungo percorsi
poco battuti e spesso dimenticati sulle Strade Blu
(Einaudi) e poi la minuziosa, certosina indagine locale di
Prateria (ancora Einaudi). Scrittore popolare,
nel senso più ampio possibile del termine,
•
William Least Heat Moon (e in modo particolare
Prateria) ha non pochi debiti di riconoscenza
con James Agee e Walker Evans,
il primo reporter e l'altro fotografo, che
viaggiano nell'Alabama del New Deal. La
frontiera superata in Sia Lode Ora A
Uomini Di Fama (Il Saggiatore) quella tra
realtà e ufficialità, perchè mentre '
l'America si appresta a diventare una (l'unica)
potenza mondiale, un paio dei suoi
figli migliori se ne vanno in giro per le
campagne a documentare una povertà,
un degrado e un'infinita malinconia con
(parecchi) argomenti in causa: linguistici,
economici e morali. Sia Lode Ora A
Uomini Di Fama è un faro per tutte le letterature e i
giornalismi che non si accontentano delle veline di
turno. Per somma di coincidenze subì non pochi ostruzionismi
prima di essere pubblicato, nel 1941, e quindi
non è una sorpresa che, nel 1991, The Road To
Torren di James Talley e Cavalliere Ketchum sia
stato stampato solo da una minuscola etichetta
tedesca. Da Sia Lode Ora A Uomini Di Fama
riprende praticamente tutto, spostando per il
campo d'indagine verso il New Mexico e aggiungendo
alle fotografie anche una raccolta di canzoni:
James Talley negli anni Settanta ha avuto
una discreta fortuna come songwritei e The Road
To Torren diventa così un attualissimo box con
compact disc e libro fotografico. Ballate acustiche
e amare, fotografie in bianco e nero: ci vuole
poco per un reportage che difficilmente si vedrà
in televisione. Anche meno, dal punto di vista di
Lars Eighner: homeless con uno spiccato gusto
per la narrativa che passa diversi anni in compagnia
di un cane sulle strade tra Austin, Texas e
Los Angeles, California. Vive di quello che trova
nella spazzatura, non ruba, gentile, pulito (per
quanto gli consenta la sua condizione), persino
affabile eppure trattato alla stregua dei peggiori
delinquenti. Forse Perchè In Viaggio Con Lizbeth
(Frassinelli) ha davvero visioni (di solidarietà,
umiltà e semplicità) fuorilegge, in una civiltà che
sta crollando sotto la sua stessa opulenza.
Saranno tanti i diseredati del futuro, ma ci 'sarà
anche chi nella decadenza avrà modo di sguazzare
come giù a suo tempo Malcom Lowry, che chiude
questa necessariamente incompleta antologia di
vagabondi; perchè uno dei suoi più caustici alter
ego è Wilderness di cognome e scende giù, in un
Messico che Buio Come La Tomba Dove Giace Il
Mio Amico (Mondadori). Ovviamente più conosciuto
per Sotto Il Vulcano (e poi per Ultramarina e
Ascoltaci, Signore: tutti Feltrinelli) il Malcom Lowry
oltre (tutti) i confini condivide con Cormac McCarthy
la stessa vicinanza alla vita (e alla morte) chè li fa scrivere
senza mai prendere fiato fino all'ultimo respiro.
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