Pulp Libri 1 - aprile maggio 1996
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Come si chiamava il gruppo?
Era un gruppo messicano, molto valido, IL GIOCAT·
TOLO RABBIOSO. Ad un certo punto mi è arrivata una
lattina di birra in testa ....
.... era un gruppo punk?
No, una band di quello che noi chiamiamo ROCK
SQCIAL. Musica dura (ce n'è molta su questa linea in
Messico), forte, con contenuti impegnati ed interessanti.
Ad un certo punto, dicevo, è arrivata questa
lattina che mi ha ferito al sopracciglio; e un attimo
dopo ho avuto il mio più grande momento di gloria
come scrittore (ride).
Ho baciato la lattina di birra e l'ho scaraventata
indietro, in mezzo al pubblico. Questo per me è
stato il massimo, lo ammetto.
Altro che tutte quelle balle su l.A LETTERATURA CHE TI
CONDUCE AL PARNASO, ALl.A GLORIA ETERNA, ad una
specie di Accademia nel cielo che ti sta aspettando.
Solo l'incontro con il lettore è importante e ti fa
sentire vivo.
Ho avuto una polemica molto violenta, qualche
tempo fa, con l'Accademia Culturale statalista
mafiosa messicana. Ho detto loro che il Parnaso:
primo, non esiste; secondo, se dovesse esistere in
Messico sarebbe una cantina; terzo, se fosse una
cantina probabilmente non avrebbe nemmeno i
custodi. E loro si sono molto arrabbiati.
Quindi tu non scrivi per il gusto di essere postumo,
ma per la contemporaneità?
La letteratura non esiste senza il contatto, il to-é:co
di Dio, quello raffigurato così bene dal dito di
Michelangelo, tra il lettore e lo scrittore. Tutto il
resto ha poca importanza.
•
Sei consapevole di essere tra quelli che hanno creato
in questi anni una nuova costruzione del romanzo?
Quella costruzione "caleidoscopica", che sembra
raccontare così bene la realtà, dove l'hai presa?
Da quale ricerca?
Da quando ho cominciato a scrivere ho sempre
saputo che non bastava avere quella che si dice l.A
BUONA IDEA per una storia. Questo lo so perchè sono
sempre stato un eccellente lettore, convertito in
scrittore per necessità.
La tecnica ti costringe a creare nuovi modi di raccontare,
per questo ho un profondo rispetto per
tutto ciò che è sperimentazione. Il caleidoscopio
che tu trovi nei miei libri non è altro che il frutto di
queta ricerca, per un nuovo modo di raccontare. Lo
scopo rimane sempre quello di catturare e attirare a
se il lettore, ma c'è un problema. Se un giorno il
mio lettore dovesse dire "guarda come usa bene gli
awerbi", oppure "guarda che bella metafora", allora
credo che mi suiciderei.
Perchè la tecnica deve essere una specie di ricamo
invisibile, che sta dietro alla storia. Io ho dovuto
combattere contro una generazione di scrittori che
mettevano la tecnica al primo posto, come qualcosa
al di sopra della scrittura.
Lavori di getto, in modo umorale ed istintivo, oppu-
re riprendi il materiai in diverse stesure ?
Lavoro molto la pagma, ci ritorno continuamente su ....
.... eppure il lavoro eh c'è dietro non si vede.
Per scrivere RivOLU IO ARJO DI PASSAGGIO ho dovuto cercare
sessanta voci narranti iverse. E questo è un punto. Il secondo
è che una volta trovat le voci bisognava fare in modo che non
si vedessero, perchè u abuso di queste voci avrebbe provocato
una sovraesposizione tecnica che volevo assolutamente evitare.
E' un romanzo speri, entale, anche se io non voglio darlo a
vedere. Ed è importante che il lettore lo possa leggere ed
affrontare senza capin che lo è. Il lettore non deve pagare la
ricerca tecnica o lo SP.erimentalismo dell'autore. Una scrittura
deve usare la-sperimentazione per migliorarsi, e migliorare il
modo di raccontare.
Per questo il tuo mod di raccontare è giudicato interessante e
riesce a catturare e d . e la contemporaneità meglio di altri stili.
Tu opponi al caos dea realtà una scrittura semplice, che lavora
però sul caos con disciplina, per capirlo senza rifiutarlo .
Tu l'hai detto, (riel! ) no comment. Come dice sempre Bill
Clinton (ride).
Chi altri in Messico o · si muove su questo terreno?
C'è un romanzo be lissimo di Martin del Campo, LE ALI DEL
L'ANGELO, pubblicato ltimamente. E poi GUERRA IN PARADISO
di Montemayor. Her andez Luna, un giovane autore, anche
lui sta cercando di arrivare a quel tipo di letteratura fiume,
cioè vari rigagnoli che poi si uniscono. C'è poi ùn novellista di
origine argentina esili to in Messico, Rolo Diaz, che ha scritto
cinque libri molto "ne '". Mi piace molto il suo modo di affrontare
il genere: corruzi ne, politica, violenza.
Forse uscirà presto in talia un romanzo di Luna, con un titolo
molto bello, almeno in spagnolo: FORSE DELLE ALTRE LABBRA. E'
un romanzo divertente, che ha per protagonsita un antropologo
disoccupato che finisce per fare il taxista nella zona di
Puebla. Basta dire eh il prologo della novella è la storia della
morte di James Dean e delle sue relazioni platonico/omosessuali
con un messicano; e che nel terzo capitolo si trovano lettere
inviate da una signora alla posta del cuore di un giornale,
ma soo lettere pornografiche dure.
Sono rimasto affasci ato da questo libro, perchè sembrava
scritto da me. Ti dic tutto questo per farti capire come per
me sia importante n0n solo QUELLO che si scrive, ma anche
COME lo si scrive. La le teratura è una cosa seria e bisogna smetterla
di fare i giochini Bisogna sconvolgere il lettore e allo stesso
tempo interessarlo e fargli capire.
Bisogna fare sembrare Kafka uno scrittore che scrive artico!i di
costume.
Claudio Galuzzi
Un capolavoro 6i ricono6ce dal momento
in cui uno può 6entirne l'odore, anche
quando cuoce in un luogo tanto privo di
odori come la cucina dei pen6ieri
P. T. II
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