Pulp Libri 1 - aprile maggio 1996
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L'idea che i crimini possano essere dei correttivi
dell'evolversi sociale ritorna anche in Don DeLillo,
secondo il quale i terroristi sono l'unica forma di
arte moderna. Credi ci possa essere un collegamento
tra queste affermazioni e, rispetto a chi, quanto
ancora può essere espressivo oggi il romanzo noir?
Mi piace molto il lavoro di Don DeLillo, ma non
sottoscriverei la sua idea sui terroristi, che vedo
distorta da un certo romanticismo. Se piazzi una
bomba, o uccidi qualcuno, non hai più la possibilità
di tornare indietro, non hai più altra scelta,
questo è il punto. Se c'è' una differenza, invece, è
nelle motivazioni. Perchè i terroristi agiscono per
un qualche motivo politico o ideologico, mentre la
polizia è mossa soltanto dall'avidità. Starei molto
attento ad idealizzare una posizione simile. Molte
scuole americane hanno un metal detector all'entrata
per impedire che i ragazzi si portino in classe
l'artiglieria, capisci? Gente che non ha nemmeno
undici anni ed è già in grado di commettere un
omicidio. Nascono in un mondo di apocalisse e frequentano
le scuole in stato d'assedio. Come è
possibile che imparino qualcosa? Il noir invece
ha effettivamente ancora la possibilità di esprimere
il vero protagonista della storia, quella
società che, coqie una piovra, si insinua nei
rapporti tra le persone. E poi, c'è' una certa
similitudine tra i gangster e gli scrittori, perchè
in fondo vivono entrambi della· propria
irrazionalità. Per questo è vero, come dicè
anche Paco Ignacio Taibo Il, che il romanzo
noir è la vera frontiera della letteratura moderna,
o perlomeno, quello che spinge di più
verso l'estremo e verso l'esterno, tendendo ad
avere un rapporto attivo con i suoi lettori.
È possibile che questo rapporto attivo sia anche in
funzione delle immagini che contiene il romanzo
noir? Voglio dire: il lettore può vedere, nella realtà,
tutte quelle immagini, in particolare le immagini
metropolitane, che fo parte di un prodotto di
fiction.
Sì, ma lo stesso rapporto si potrebbe ottenere
anche attraverso la sociologia. Non esistono dei lettori
innocenti, questo è chiaro. Capita anche a me
di essere ispirato mentre sono in metropolitana,
allora m'istallo in una camera d'albergo al ventesimo
piano, elimino tutti gli appuntamenti, mi metto
a testa in giù e guardo la città come una giungla.
Quello che può fare la differenza, nel romanzo
noir, è la sua poesia, la sua capacità di usare le contraddizioni
della lingua per creare scenari, immagini
e personaggi.
Il riferimento alle immagini era anche e soprattutto
legato al fatto che hai lavorato, e lavori ancora oggi,
come sceneggiatore di fumetti. Trovi sia una forma di
espressione che possa avere le stesse ambizionie qualità
della narrativa?
Non mi sembra che ci sia una grande differenza, in
fondo. Quello che voglio scrivere, quale sia la sua
forma, è sempre molto vicino all'immaginario dei
fumetti. L'unica distinzione riguarda proprio il tipo di
scrittura: quando scrivo un romanzo, e in particolare i
romanzi noir, devo pensare anche alle illustrazioni e
ciò ad un uso della lingua che diventi descrittivo, che
renda l'idea di vedere. Quando invece lavoro per un
fumetto devo collaborare con un illustratore, che è
una categoria di persone ammirevole, perchè hanno
una magia, un'abilità di cui sono veramente padroni e
riescono a coinvolgerti con l'uso delle loro immagini.
Mi sembra di trovare un collegamento tra il fumetto, il
romanzo noir IL NASO DI PINOCCHIO: tutti rimettono il
personaggio in primo piano, a maggior ragione per
Pinocchio, che forse è uno dei caratteri più conosciuti
di tutta la letteratura.
È vero, perchè Pinocchio, questo strano
burattino di legno è il personaggio perfetto
per un romanzo noir. È un capro espiatorio
per tutta la società, ed è un eroe picaresco.
Poi ne Il Naso Di Pinocchio si lega a
Mussolini, diventa una camicia nera, insomma
diventa in assoluto un personaggio perdente,
che è un altro carattere tipico del
romanzo noir.
Il legame con Mussolini in Il Naso Di
Pinocchio, e poi, soprattutto, la fine di questo
rapporto, può essere letto come un atto
di liberazione?
Sì, in un certo senso può sembrare che si
liberi, ma c'è' molta tristezza quando
Pinocchio abbandona Mussolini, perchè si sfascia una
classica coppia di comici: come GIANNI E PINOTTO o
STANLI0 ED OLLI0.
D'altra parte, il noir permette queste scelte, se non
altro perchè è la forma di narrazione più vicina alla
società reale che è violenta, estrema ed è, in un certo
senso, esponenziale rispetto al romanzo noir.
L'uso di personaggi già noti, come possono essere
Mussolini o Pinocchio, ricorre nei tuoi romanzi insieme
alle citazioni di rockstar, prime su tutte quelle di
Madonna e di Springsteen. Pensi che la musica pop
possa contribuire alla realizzazione di un tipo di
moderna mitologia?
No, perchè non sono dei miti, sono dei mostri, sono i
perfetti interpreti della cultura attuale. Prendiamo il
caso di Madonna: aldilà del fatto che non mi piace la
. musica o qualunque cosa faccia, c'è' qualcosa nel suo
atteggiamento che mi lascia assolutamente esterefatto.
Perchè lei può essere quello che vuole, lo può decidere
a priori. Se vuole essere Marylin Monroe, diventa
Marylin, non c'è' dubbio. Ci riesce, tra l'altro, coh
un'autorità e con un'imperturbabilità che lasciano
senza parole.
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