Pulp Libri 1 - aprile maggio 1996
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Termini come "multimedia/e" e
"interattivo" sono stati talmente
svuotati di senso dall'utilizzo massiccio
e ingiustificato degli ultimi tempi, che
per titolare questo spazio dedicato alla
scrittura che si contamina con le
più diverse forme espressive, spes-.
so tramite la concreta mutazione ·
dell'oggetto-libro, abbiamo pensato
di ricorrere ad. un vocabolo meno prosaico (preso a
prestito dal gioco che regola la vita sociale in uno dei mondi
paralleli inventati da PX Dick): dal minimum dei "sistemi
multimediali" più elementari e a bassa tecnologia,
quali l'interazione fra parole e immagini dei fumetti
oggetto di questa prima puntata, al maximum del già
vasto panorama editoriale audiovisivo elettronico, che
avremo modo di indagare nei prossimi numeri.
Raggiunta da tempo la piena maturità espressiva, il
linguaggio dei comics si presta ad essere impiegato sempre
più comunemente nei campi più disparati, dalla filosofia alla
poesia alla divulgazione scientifica, e in funzione di lettori·
delle più diverse fasce d'età. La definizione di "graphic
novef', nata nei primi anni '80 riferita· a opere che hanno
fatto epoca quali Watchmen di Moore e Gibbons e.Maus di
Art Spiegelman. seppur scaduta nell'uso comune a designare
anche qualsiasi edizione un tantino più lussuosa del consueto
delle solite storie di super-eroi, si adatta oggi alla perfezione
ad un gran numero di giovani autori che esordiscono
con "romanzi grafici" di impianto realistico, dalla scansione
palpabilmente letteraria. Per fare solo un paio di validi
esempi, godibilissima è la rivisitazione in chiave psicanalitico-introspettiva
del genere noir di Jason ·Lutes in Jab of
Fools (Black Eye Productions), disegnato a Seattle facendo
tesoro della tradizione europea della "linea chiara", mentre
di ironica laconicità alla Raymond Carver è il minimalismo
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VACHSS
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delle brevi storie semi-autobiografiche di
Adrian Tornine (classe '74) per la sua
rivista Optic Nerve, raccolte nel volume
32 Stories (Drawn and Quarterly). un vero
distillato di disillusioni da vita suburbana
nell'America dei '90 che con accattivante
ségno alternativo, a metà. fra
·•,4,.. ;::.·' ( R' h Mazzucchelli e Clowes, cattura al meglio
.. -.,-! :... 1g t lo spiri o dei fratellini minori della
Generat,on X
Genere biografico, musica e fumetto d'autore si incontrano
invece in Voodoo Child - The illustrated legend of Jimi
Hendrix (Kitchen Sink Press). lussuoso volume che riesce ad
evitare le banalità di molte biografie rock a fumetti, grazie
alla fluidità della sceneggiatura di Martin I. Green e al vir-
tuosismo pittorico di Bill Sienkiewicz, che in questo caso dosa
oculatamente le proprie inclinazioni sperimentali. Preparato da
Alan Douglas, curatore ufficiale degli archivi hendrixiani, è poi
il prezioso mini-CD allegato al libro, con rare e inedite registrazioni
private del 1968 che ci regalano l'emozione di spiare Jimi
solo con la chitarra, mentre abbozza idee e
lUQODOO
improvvisa rilassato nella sua "stanza piena
di specchi".
Se i vecchi Dadaisti creavano linguaggi
-HJLD' immaginari ex novo per le loro poesie sonore,
l'americano Larry_ Marder, autore della
serie Beanworld, ha dimostrato che il
fumetto è in grado di dar vita a veri e propri
. (..····'.,.•,'!·· ....· .
universi regolati da leggi fisiche e comportamenti
sociali completamente dissim.ili da
quelli umani. Nel volume Beanworld Book
. . ·. , ·,.·•
One (Beanworld Press), questo ex-hippy
•::·, .. " •, .. .., :
convertito al "fumetto concettuale" ci obbliga
a rivedere ogni nostro preconcetto sulle modalità narrative a
strisce, trasportandoci di peso all'interno del ciclo alimentare di
un popolo di bizzarri fagioli-guerrieri, una sorta di documentario
etno-naturalistico su inverosimili forme di vita che, a differenza
dell'Elianto di Stefano Senni, offrono ben pochi agganci
col nostro quotidiano.
Un approccio molto più prudente, intermedio fra l'illustrazione
tradizionale e la scansione fumettistica, è quello che nel "libro
infantile per adulti" Another Chance To Get lt Right (Dark
Horse) vede le toccanti parabole moderne in difesa dell'infanzia
dello scrittore Andrew Vachss, già autore di numerosi studi
.sulle violenze ai minori, affidate a noti disegnatori quali Paul
Chadwick, Dave Gibbons, Geof Darrow e Tim Bradstreet, in
grado di amplificare e ampliare le suggestioni del testo, un po'
come aveva fatto qualche tempo fa Art Spiegelman recuperando
dall'oblio il turbolento "poema jazz" The Wild Party di Joseph
Moncure March (Pantheon Books).
Il fatto più sconsolante, in una scena internazionale
capace di esprimere un sempre maggior
numero di interessanti comics "per lettori maturi", è
l'obbligo di doverseli procurare in originale, tramite
le varie librerie specializzate, dato che le traduzioni
italiane di graphic novels di qualità sono rare e quasi
mai tempestive (spiccano come mosche bianche, negli
ultimi due anni, il Kafka di Crumb per Feltrinelli e l'adattamento
di Mazzucchelli della Città di Vetro di
Paul Auster per Bompiani). Forse, le prevenzioni
riguardo la capacità del fumetto di trattare a pieno titolo
temi non solo adolescenziali sono più dure da sconfiggere,
nel nostro Bel Paese, di quanto amiamo credere.
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