Pulp Libri 1 - aprile maggio 1996
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Aldo Nove
W oo b. znda
(Castelvecchi)
Aldo Nove
Non so chi si ricorderà di Woobinda WQQBINDA
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(qu.ello di Woobinda aiutami.
Woobinda aiutami), ragazzo pallido a
gambe levate nella savana; ma certo
l'autore se lo ricorda bene tanto da
dedicargli un breve racconto, più il
titolo del suo esordio narrativo.
Lui, Aldo Nove, dice che il fatto che
Woobinda non passa più in televisione
è "uno degli effetti della
destra", delle televisioni di
Berlusconi, perchè Woobinda
"faceva solidarietà" ed ora lo
hanno levato di mezzo senza mezzi termini.
Gli hanno dato il benservito come a tutta la
cultura di sinistra, compreso Phantomas (e
chi non lo conosce non sa cosa si è perso).
Perchè sono le banalità e le frescacce a caratterizzare
le scelte importanti, le svolte epocali,
le ere glaciali (o sudaticce); con tutto quel
che ci sta dietro come "discorso suo di
fondo".
Ad esempio: la scelta di un bagnoschiuma è
importante, e Pure & Vegeta! non può essere
uguale a Vidal (perchè il cavallo di que- ,.
st'ultimo è la libertà); così se i genitori
non ci arrivano da soli è giusto
che vengano fatti fuori.
Due colpi ed è fatta.
Op·pure il telefono cellulare:
perchè avere sempre
l'atteggiamento
snobistico di rifiutare la
tecnologia che avanza?
Provate un Vibravoll e
vedrete che le vostre opinioni
sullo Sharp TQ-G400, il
Pioneer PCC-740, l'Ericsson
EH-237 saranno completamente
ribaltate.
Insomma in queste altre storie
senza lieto fine si ride e anche
un po' si soffre di gusto, presi da
un linguaggio svaccato e massmediologico,
truculento e disincantato.
-E quando si arriva alla
fine ci si accorge (hai hai hai) che
nient'altro che delle nostre miserie
si trattava.
Claudio Galuzzi
Noam Chomsky
Il club dei ricchi
(GAMBERETII)
Abitano i quartieri ricchi di Los Angeles e le aree _.i,,...,,....
esclusive delle città del Terzo Mondo. Addossano ai
bilanci statali i costi delle infrastrutture e dei programmi
di ricerca necessari alle loro industrie mentre
- in nome del libero mercato - esigono drastici
tagli dello stato sociale. Con gli spostamenti improvvisi
di capitali finanziari sul mercato internazionale
decidono "CHI DEVE VIVERE E CHI DEVE MORIRE, E
COME CIASCUNO PUO' VIVERE E MORIRE". Sono i
ricchi del mondo, membri di un club ristretto e
molto esclusivo, in cui naturalmente non può essere
ammessa la voce della folla immensa dei.disperati.
Di loro (dei pochi ricchi e dei molti disperati) si
occupa in questo bel libro-intervista Noam Chomsky,
intellettuale americano, raccontandoci cose interessanti.
Ad esempio, che negli Stati Uniti d'America "la
nazione più potente del mondo" 30 milioni di persone
soffrono la fame e gli ospedali sono costretti a
dedicare interi reparti alle patologie da denutrizione.
Oppure che nell'Inghilterra lasciataci in eredità dalla
signora Thatcher, la distanza tra ricchi e poveri si è
addirittura aggravata rispetto all'era vittoriana
(quella in cui Dickens scriveva e ambientava i suoi
romanzi). Il Terzo Mondo ha ormai varcato la soglia;
è dentro le società dell'Occidente.
Intanto succede un'altra cosa: le politiche sociali dei
singoli stati non sono più decise dai governi, ma dai
grandi organismi economici internazionali. E allora
a cosa serve andare a votare? Le istituzioni democratiche
si svuotano e perdono significato. Chomsky
ci regala con queste pagine una lettura che la forma
dell'intervista rende scorrevole e awincente. Un libro
istruttivo per tutti gli entusiasti di borsa e libero
mercato.
Silvano Allasia
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