FERRARA GEOARCHEOLOGICA__Sara-Gamberoni-Neroni
archeologica
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regionalista, bensì proiettato verso l’unità nazionale. Napoleone promosse
infatti la nascita della confederazione cispadana, che comprendeva il territorio
ferrarese, bolognese e modenese. Questa aveva come vessillo niente meno
che la bandiera bianca, rossa e verde, che poi venne scelta per divenire quella
italiana.
Nel 1802 la confederazione diventò Repubblica Italiana e poi Regno d’Italia,
a capo del quale Napoleone si autoincoronò a Milano.
La città tornò nelle mani dello stato pontificio dal 1815 e la fortezza fu
sempre occupata dall’esercito austriaco alleato del Papa (Jannucci, 1958;
Ravenna, 1985) .
Figura 10. La carta elaborata
dall’ing.Borgatti nel 1892, raffigurante Ferrara nel 1597 dove compare ancora
l’isola di Belvedere su cui sorgerà la fortezza stellare. (Tratta da: Ravenna P.,
Le mura di Ferrara, Panini 1985, p 22)
Il malcontento della popolazione portò alla nascita di varie sette
rivoluzionarie come la Carboneria, la Giovane Italia del Mazzini e varie
compagnie di soldati volontari contro le rappresaglie austriache, (i
“Bersaglieri del Po”, sempre teneramente ricordati nella città di Ferrara) che
furono artefici delle due importanti ondate rivoluzionarie del secolo,
sanguinosamente soffocate da parte degli austriaci. Nel 1859 questi vennero
sconfitti definitivamente dall’alleanza franco-piemontese nelle battaglie di
Montebello e di Palestro, e la fortezza venne infine totalmente smantellata per
volere popolare (Jannucci, 1958).
All’alba dell’unità d’Italia, Ferrara era una piccola e malsana cittadina
contornata dalle acque (Jannucci, 1958; Ravenna, 1985) Gli anni che
seguirono videro numerosi interventi di risanamento e l’adozione di migliori
norme igieniche sull’onda dell’eredità dell’epoca napoleonica, durante la
quale venne anche vietata la sepoltura dei morti all’interno delle chiese, e si
adibì a cimitero il monastero della Certosa.