FERRARA GEOARCHEOLOGICA__Sara-Gamberoni-Neroni
archeologica
archeologica
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Castel Tedaldo (Bonasera, 1965; Visser Travagli, 1995). Come è stato più
volte accennato, per raggiungere la plebs di S.Giorgio e l’abitato circostante
bisognava attraversare il Po in corrispondenza dell’isola di S.Antonio in
Polesine, ed è probabile che il guado si trovasse presso la chiesa di Santa
Maria in Vado, come suggerisce proprio il toponimo (Vado=Guado) che
caratterizza anche il borgo (detto anche Borgo di Sotto, secondo il verso della
corrente fluviale) e dalla geomorfologia, ovvero dalla forma del terreno, i cui
dettagli verranno analizzati nei seguenti capitoli.
Figura 15. Particolare della chiesa di S.Maria in Vado
La prima piazza attorno a cui si concentrava la vita civile fu la Platea Publica
Maior, situata tra gli antichi canali che solcavano l’abitato, corrispondenti
oggi alle vie Buonporto e Boccacanale-Giuoco del Pallone (Visser Travagli,
1995). Numerosi erano, infatti, i corsi d’acqua artificiali, tra i quali anche il
Boccacanale di Santo Stefano (che correva ove oggi si trova l’omonima via) ,
l’attuale Corso Giovecca e l’attuale Via delle Erbe, tutti riconoscibili a partire
dalla cartografia storica della città o più semplicemente dalla geomorfologia e
toponomastica urbana (Fiocchi , 1995)
Figura 16. Via Boccacanale . Figura 17. Via Boccaleone.
Le figg. 16 e 17 sono un duplice esempio di antichi canali la cui origine è
ancora visibile nella morfologia e nell’odonomastica (cioè riguardante i nomi