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FERRARA GEOARCHEOLOGICA__Sara-Gamberoni-Neroni

archeologica

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che potrebbero stare alla radice di tali espressioni morfologiche. Le altimetrie

maggiori appartengono ai terrapieni sul lato interno delle mura. Questi

costituiscono particolari morfologie presenti per tutto il perimetro delle cinte.

In due casi , nell’ambito della cerchia muraria di Alfonso II, si incontrano i

“montagnoni”, grandi terrapieni soprastanti il baluardo della Montagna e la

Punta di Francolino, a nord-est. Ricordando che all’interno della città le quote

si attestano invece tra i 9 e i 4 metri, si sono potute distinguere circa una

ventina di sottoaree, delle quali solo poche sono di origine prettamente

naturali (di sedimenti fluviali), mentre le restanti sono di sicura natura

antropica.

Figura 33. Evidenziazione

delle principali morfologie sulla carta di figura 31.

Una delle forme più vistose è il ventaglio di rotta di Boccacanale di Santo

Stefano, visibile principalmente nella parte dell’addizione erculea, a nord del

canale della Giovecca. Anche l’antico Fossato di Città (l’attuale Corso

Giovecca) mostra sul lato nord morfologie tipiche di un piccolo dosso

fluviale, il che induce a pensare che il fossato possa essere sfuggito al

controllo e aver forse dato origine a straripamenti ripetuti. Per quanto riguarda

la morfologia interna all’abitato, la parte a mio avviso più interessante è

quella che si trova sul lato meridionale della cinta muraria, in corrispondenza

della riva sinistra del Po.

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