FERRARA GEOARCHEOLOGICA__Sara-Gamberoni-Neroni
archeologica
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Figura 1. Il Padimetro.
1- Premessa e scopo del lavoro.
1.Introduzione
Questo lavoro nasce essenzialmente da un incontro tra due persone che
condividevano un bisogno, a sua volta generato da una lacuna dell’attuale
realtà in ambito turistico. Sto parlando della grave carenza di informazioni
geografiche e geomorfologiche nel settore della promozione culturale del
territorio, una mancanza strutturale, che si incontra sistematicamente
nell’approccio a qualsiasi città o località del nostro paese. Ciò mi fu fatto
notare da due geografi belgi in visita ad Assisi quattro anni fa, quando ero
all’inizio del mio corso di studi. Si lamentarono del fatto che non fosse stato
loro possibile reperire alcuna informazione geomorfologica relativa al
paesaggio nei siti internet e nelle agenzie preposti al turismo della zona, cosa
che dal loro punto di vista avrebbe dovuto essere scontata. Questa
superficialità contribuì ai loro occhi a confermare gli stereotipi che il nostro
paese incarna all’estero. Penso sia giunto il momento di fornire ai turisti (e,
perché no, anche agli abitanti stessi della città, che il più delle volte si
muovono sul territorio completamente ignari di ciò che calpestano) uno
strumento più adeguato all’approccio alle aree urbane, e, in seguito, a quello
relativo a qualsiasi territorio o località si vada a visitare. Parlando di questo
col mio relatore, scoprii che lui stesso si era accorto del problema da tempo.
Decisi così di avvalermi del suo aiuto per proporre una soluzione, tentando di
creare una carta del territorio urbano che potesse unire una lettura
geomorfologia dell’area cittadina ad un insieme di alcuni importanti elementi
storici, urbanistici, artistici e archeologici della città. Tutto questo fu pensato
in modo da tradursi in forma semplificata, così da poter essere fruibile da
parte di un’utenza non specializzata. Gli scopi principali di questo lavoro
sono essenzialmente due. Il primo è verificare se sia possibile la leggibilità di
dettagli geomorfologici interni al tessuto urbano e se questi siano realmente
correlabili con la storia urbanistica (Cremonini, 1992), oppure constatare