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La battaglia della Carnale
La lunga lotta tra Saraceni e Longobardi
ebbe il momento più spettacolare e più
aspro sotto le mura di Salerno, durante il
principato di Guaiferio, principe longobardo
che governò la città per ben 15 anni,
dall’861 all’ 876.
Correva l’anno 871, trentamila saraceni,
sbarcarono nel golfo di Salerno e porsero la
città sotto assedio.
I saraceni erano guidati dall’emiro arabo
Abdallah, nemico della cristianità, il quale
pose il suo comando ad oriente della città,
nella chiesa dei santi Martiri.
Senza alcun riguardo per la religione
cristiana, i saraceni vi entrarono e vi
sistemarono armi e vettovaglie.
“E’ giunta l’ora che Allah trionfi anche sul
Dio dei Salernitani,
che si ponga l’assedio alla città,
mentre noi banchetteremo nella loro chiesa”
Il saraceno Abdullah era ferocissimo:
aveva devastato in pochissimo tempo i
territori di:
● Napoli
● Capua
● Benevento
Era tristemente famoso per il suo interesse
per le fanciulle salernitane.
Secondo una leggenda saracena perse la
vita mentre si accingeva ad abusare di una
leggiadra fanciulla salernitana, proprio
nella chiesa dei Santi Martiri: presso
l’altare cadde una trave e lo uccise.
I salernitani, invece, erano guidati dal
principe longobardo Guaiferio della
dinastia dei Dauferidi.
Guaiferio fu un uomo particolarmente
audace e bellicoso e, secondo alcune storie
tramandate, un uomo dalla poca umanità.
A proposito della sua mancanza di
umanità, si tramandano molte storie come
questa: