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ALLA RICERCA DELLE TORRI PERDUTE

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Il nostro territorio è stato sin dai tempi antichi al centro delle principali rotte del

Mediterraneo, un crocevia di popoli attratti dalla bellezza dei luoghi, ma anche dal contatto

con altri popoli e dal commercio.

Il nostro mare era una antichissima autostrada su cui viaggiavano merci, conoscenza, ma

anche feroci, sanguinari e avidi guerrieri: i saraceni, un vero e proprio terrore per chiunque

vivesse nella nostra zona.

Dal periodo bizantino, passando per il dominio dei Longobardi, dei Normanni, degli Svevi,

degli Angioini, degli Aragonesi e dei viceré spagnoli, gli abitanti della città e della costiera

dovettero difendersi dalle scorrerie dei pirati che, con ferocia inaudita, depredavano i villaggi

lasciando dietro di sé morte, sangue, macerie e prigionia.

Da qui la necessità di proteggersi e difendersi dal nemico che proveniva dal mare, costruendo

torri di avvistamento e di difesa.

Le torri di difesa sorgevano vicine ai centri abitati e avevano una guarnigione armata. Le torri

di avvistamento o semaforiche, più piccole e con pochi uomini di guardia, erano disposte sulle

alture oppure lungo la costa, spesso in località difficilmente raggiungibili, ma in ottima

posizione per sorvegliare molte miglia di mare.

La funzione di avvistamento e segnalazione avveniva direttamente o indirettamente, cioè

erano i soldati che avvertivano il centro abitato oppure veniva dato il segnale per trasmissione

attraverso la catena delle torri. I segnali erano di due tipi: ottici, con il fumo di giorno e il fuoco

di notte, e acustici, attraverso il botto fragoroso del petriero o buttafuoco.

Passeggiando in città e navigando lungo la Costiera Amalfitana e Cilentana è possibile

ammirare fortezze, baluardi di pietra, castelli, torri e bastioni di mura come testimonianza di

alterne vicende di uomini impegnati nella lotta di costruzione e distruzione di sistemi difensivi

per il controllo di terre ora conquistate ora perdute.

Oggi alcune delle torri di avvistamento presenti nel territorio sono divenute alberghi, case,

ristoranti; altre, invece, si ergono solitarie mostrandosi in tutta la loro bellezza.

Nel corso del progetto PON “Alla ricerca delle torri perdute – Modulo: “Le torri e i loro

segreti”, la nostra attenzione si è focalizzata su un lavoro di ricerca delle fonti e sullo studio

delle Torri presenti in città.

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