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Artista del
mese
Rita Brucalassi
Un colloquio discreto ed
equilibrato con il visibile
di Jacopo Chiostri
C’è, nella pittura di Rita Brucalassi, un colloquio, discreto
ed equilibrato, ma non per questo meno evidente,
tra una dimensione astratta del sentire e la sua trasposizione
in immagini – figure, paesaggi, nature morte – che la
decodificano e la rendono visibile. In questo senso potremmo
azzardare che l’artista maremmana realizza un’ardita sintesi
tra la dimensione musicale tipica dell’arte kandiskiana – non
per nulla pittore da lei particolarmente amato – e i “dogmi”
elaborati da Paul Klee: che la realizzazione si traduca in immagini
lontane visivamente anni luce dai due è, se ci pensiamo
un attimo, definitivamente irrilevante. Nata a Castelnuovo
di Val di Cecina e ora residente a Follonica, si può considerare
una pittrice di lungo corso: leggendo le sue note, infatti,
è segnata una data precisa, il 1974, come inizio della sua
vita artistica, ma la passione per la pittura è stata sua compagna
fin all’infanzia, e la Brucalassi ricorda, non a caso, la
gioia per il primo cavalletto ricevuto in regalo all’età di dieci
anni assieme a delle tavolette. All’epoca, racconta, il suo passatempo
preferito era osservare e disegnare, e con dei gessetti,
prima del prezioso dono, la giovane pittrice disegnava
sulle pietre lisce delle viuzze del paese natale. Poi, si sa, la vita
pone e dispone e, lavorativamente parlando, la Brucalassi
ha conseguito il diploma di Ragioneria, e quella è stata la
sua occupazione fin dall’età di diciannove anni. La sua è pittura
solida, si capisce che è assolutamente padrona del mezzo,
ma la sua presenza è contenuta, non si deve avvertire, ed è
questo a far sì che i dipinti appaiano così naturali e senza inciampi,
ottici o sintattici. È pittura matura e sapiente che usa i
presupposti canonici per
quello che devono essere:
un tramite. Ma è anche
pittura che niente
lascia al caso – si guardi
lo sfondo azzurrognolo
dell’opera Estate in
Maremma, e chi ha qualche
volta visto la pittura
rinascimentale non avrà
difficoltà a capire a cosa
ci riferiamo –, che diventa,
a volte, simbolica
(L’attesa e la paura e La
metamorfosi), finanche
garbatamente sensuale
(La gabbia). Il segno
è autorevole, spigliato
ma contenuto, com’è
La metamorfosi, olio su tela, cm 80x80
La trappola (spiaggia del Parco della Maremma), olio su tela, cm 110x60
contenuta tutta la produzione, indipendentemente dal soggetto,
e l’impressione è sempre quella di un attimo cristallizzato,
insomma di un racconto che lascia l’osservatore con la
domanda, che non avrà risposta ed è affidata volontariamente
al suo sentire, su cosa accadrà successivamente. L’artista
ha partecipato a rassegne e tenuto personali in Italia e all’estero
conseguendo premi e riconoscimenti. Ha opere presenti
in collezioni private e pubbliche; nel 1997, con altri pittori
della sua città, ha costituito l’associazione artistica Golfo del
Sole. Lunghissimo l’elenco delle gallerie, delle fiere e dei luoghi
pubblici e privati dove ha esposto, da Firenze a Udine, da
Agrigento a Porto Cervo, Milano, Reggio Emilia, Padova, Tivoli,
Noale, nella sua Follonica, a Massa Marittima, Tirrenia, Pisa,
Pescille, Volterra, poi il Premio Fiorino d’oro alle Giubbe Rosse,
alla galleria vaticana La Pigna a Roma, a Saint Etienne e
all’Ojay Art Center in California. I suoi progetti prossimi sono
presto detti: «Amo la pittura contemporanea – dichiara –, non
mi sento artisticamente in pace e mi auguro di aver tempo per
dare forma a nuove idee e sperimentazioni».
Via Bicocchin 1, 58022 – Follonica (GR)
+ 39 056654554
+ 39 3331612980
Rita Brucalassi
Incontri con l’Arte – Rita Brucalassi
L'attesa e la paura, olio su tela, cm 40x50
RITA BRUCALASSI
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