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Waste n. 16 giugno 2021

Bioplastiche e forsu. Per un composto di qualità Nuove rubriche, ma il cambiamento non finisce qui...

Bioplastiche e forsu. Per un composto di qualità

Nuove rubriche, ma il cambiamento non finisce qui...

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Soluzioni e tecnologie<br />

SOLUZIONE<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

IDROGENO ENERGIA<br />

33<br />

Esempio<br />

di stazione<br />

di rifornimento<br />

a idrogeno.<br />

In Germania,<br />

ubicate<br />

anche all’interno<br />

delle città.<br />

La soluzione possibile<br />

L’energia elettrica in eccesso, nella visione europea,<br />

verrebbe utilizzata per scindere l’acqua. L’idrogeno<br />

sarebbe poi stoccato sul posto o trasportato tramite<br />

condotte (che a determinate condizioni potrebbero<br />

essere quelle usate per il gas naturale)<br />

là dove verrebbe utilizzato direttamente, o per generare<br />

elettricità (con celle a combustibile o turbine).<br />

La modalità di utilizzo è tutt’ora una questione<br />

aperta. Come ha spiegato Marcello Capra,<br />

Delegato SET Plan del MITE nel corso della recente<br />

Next Generation Mobility (NGM) di Torino e<br />

di cui <strong>Waste</strong> era media partner, gli investimenti<br />

relativi all’idrogeno nel PNRR cubano per 3640<br />

milioni di euro. La mobilità nel breve termine è<br />

prioritaria: su 530 milioni destinati al segmento di<br />

utilizzo di questo tipo, 230 milioni verrebbero investiti<br />

nella realizzazione di stazioni di servizio a<br />

700 bar (distribuite in 40 punti di rifornimento) lungo<br />

la direttrice del Brennero, il corridoio To-Ts, e<br />

nei tratti transfrontalieri (Monte Bianco e Gottardo).<br />

Obiettivo: raggiungere entro il 2030 una penetrazione<br />

dell’idrogeno, nel settore del trasporto su<br />

gomma a lungo raggio, pari al 5-7%. Altri 300 milioni<br />

di euro sarebbero poi destinati alla sostituzione<br />

dei locomotori diesel con macchine a celle<br />

a combustibile, in alcune tratte non elettrificate<br />

della rete ferroviaria italiana, che oggi rappresentano<br />

il 10% del totale.<br />

Giugno <strong>2021</strong><br />

Arrivano le aziende<br />

Di fronte a queste risorse, cui si aggiunge un altro<br />

miliardo di dollari per il Clean Hydrogen nel quadro<br />

di Next Generation Europe e altro ancora nel<br />

quadro dei programmi di ricerca EU (300 milioni<br />

in tre anni), le aziende si stanno mobilitando. Per<br />

citarne solo alcune, Bosch - come ha spiegato<br />

Carlo Mannu a NGM - sta lavorando contemporaneamente<br />

sia sull’idrogeno che sull’e-fuel,<br />

un’altra forma di utilizzo di elettricità in eccesso<br />

delle rinnovabili (su cui torneremo). Punch Torino,<br />

la ex GM Powertrain oggi di proprietà belga, sta<br />

lavorando su tre fronti: produzione, logistica e utilizzo<br />

per la mobilità - come ha rivelato Vincenzo<br />

Verdino, capo della unit dedicata – anche in ambito<br />

navale, uno dei settori in cui i vettori energetici a<br />

base di idrogeno hanno un futuro assicurato. Iveco<br />

Bus vede l’elettrico a idrogeno come il prossimo<br />

step alla decarbonizzazione per i trasporti collettivi<br />

su gomma, grazie alle sue caratteristiche di “pieno”<br />

e grande autonomia” in tempi brevi.<br />

L’azienda, ha spiegato il product manager Marco<br />

Zanchetta, sta comunque iniziando a sviluppare<br />

una propria soluzione di bus a celle a combustibile<br />

in ambito urbano, in attesa che i costi permettano<br />

l’estensione al mercato, più naturale,<br />

dei bus di linea e turistici.<br />

l<br />

Tabella<br />

relativa<br />

agli investimenti<br />

destinati<br />

all’idrogeno,<br />

previsti<br />

nel PNRR.<br />

Sopra, locale<br />

di elettrolizzatori<br />

che separano<br />

l’idrogeno<br />

dall’ossigeno<br />

dell’acqua.

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