05.10.2021 Views

ALLURE Magazine (3-2021)

Fondata nel 1978, Allure è il trade magazine di riferimento dei comparti bellezza/profumeria/cosmesi. Il suo attuale obiettivo: avvicinare sempre di più industria e profumeria, diventando così uno strumento indispensabile per tutti gli operatori del settore. Prestigiose firme del mondo della bellezza garantiscono ad Allure contenuti esclusivi, incisivi, di sicuro impatto.

Fondata nel 1978, Allure è il trade magazine di riferimento dei comparti bellezza/profumeria/cosmesi. Il suo attuale obiettivo: avvicinare sempre di più industria e profumeria, diventando così uno strumento indispensabile per tutti gli operatori del settore. Prestigiose firme del mondo della bellezza garantiscono ad Allure contenuti esclusivi, incisivi, di sicuro impatto.

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010<br />

OPINIONIST<br />

Numeri<br />

che spiegano<br />

dalla parte delle aziende<br />

Come spesso accade, pochi numeri spiegano importanti<br />

fenomeni. Anche per il comparto cosmetico la<br />

componente numerica aiuta a raccontare una situazione<br />

attuale che parte dall’evoluzione<br />

dei consumi nel periodo post pandemico<br />

per arrivare alla reazione, sia dei canali<br />

che delle strategie d’impresa, nel<br />

momento di consolidamento della<br />

nuova normalità.<br />

Il 66% spiega la percentuale dei<br />

consumatori che nel periodo della<br />

pandemia e nella successiva ripresa<br />

ha modificato le abitudini d’acquisto<br />

esprimendo una radicale trasformazione<br />

che ormai risulta<br />

irreversibile. L’88% rappresenta invece<br />

la percentuale dei consumatori<br />

che non ha ancora individuato<br />

una stabile abitudine d’acquisto.<br />

Sono i risultati di un’ampia ricerca di Nielsen che il<br />

centro studi di Cosmetica Italia ha proposto nel corso<br />

dell’ultimo webinar estivo. Numeri che raccontano il<br />

radicale cambiamento che impatta sull’intera filiera cosmetica,<br />

producendo effetti anche nel canale selettivo.<br />

È possibile individuare, pur in un momento di grande<br />

difficoltà nel recupero dell’identità del canale, delle evidenti<br />

opportunità cui si sono già dedicate alcune imprese.<br />

Sono infatti numerosi i casi che mostrano importanti<br />

strategie sia di ingaggio dei consumatori sia<br />

di proposta alternativa all’avanzata dell’online.<br />

I più recenti trend elaborati dal centro studi proiettano<br />

per la fine del <strong>2021</strong> uno scenario ottimistico che<br />

supera i 10 punti percentuali, per un valore che supera<br />

i 1600 milioni di euro, nelle vendite di cosmetici<br />

GIAN ANDREA POSITANO<br />

Direttore del Centro Studi Cosmetica<br />

Italia e segretario generale di Camera<br />

Italiana dell’Acconciatura.<br />

nelle profumerie, pur con differenti andamenti tra<br />

catene e profumerie di prossimità. Segnali che confermano<br />

l’inevitabile alleanza strategica tra distribuzione<br />

e industrie per trovare soluzioni concrete<br />

nei confronti di un consumatore<br />

che, in pochi mesi, ha modificato i propri<br />

atteggiamenti.<br />

Tra i tanti esempi proposti in queste<br />

settimane c’è una rilevazione Mintel<br />

che individua nell’offerta di nuove<br />

fragranze una modalità di adeguamento<br />

alle nuove abitudini: è il caso<br />

ad esempio di quelle fragranze che<br />

raccontano la storia del loro creatore<br />

e che offrono un contatto diretto<br />

con esso adeguandosi alle più recenti<br />

abitudini, soprattutto del pubblico<br />

giovanile.<br />

Sono proprio i nuovi consumatori<br />

che manifestano interessi differenti anche a livello<br />

dei singoli mercati nazionali; la conferma arriva da<br />

un’altra rilevazione a cura di Mintel che spiega come,<br />

secondo i consumatori, un brand cosmetico<br />

che vuole distinguersi dalla concorrenza deve adottare<br />

tematiche di comunicazione più o meno collegate<br />

al tema dell’inclusività. Anche in questo caso<br />

basta un numero su tutti: con riferimento al fenomeno<br />

legato alla “rappresentatività di diverse identità<br />

di genere nelle campagne pubblicitarie”, l’Italia<br />

segna una diffusione del 36% contro numeri più<br />

bassi in Germania (21%) e in Francia (19%). Numeri,<br />

come detto. Ma importanti per stimolare la rivisitazione<br />

dei canali.

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