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BSKT #5

Il numero di ottobre della rivista BSKT di Aquila Basket

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16 | DIEGO NEW LIFE FLACCADORI<br />

partite. E’ un percorso lungo e un bel<br />

cambiamento, ma è un passo in cui io<br />

credo molto”.<br />

E poi c’è stato il cambiamento più<br />

evidente: la mano di tiro.<br />

“E’ successo tutto molto<br />

semplicemente: quando nel primo<br />

lockdown la sensazione è che ci<br />

fossero all’orizzonte sei mesi di stop<br />

mi sono detto, proviamoci. Ho sempre<br />

avuto una predilezione per la mano<br />

destra nei tiri da sotto canestro, allora<br />

con l’allenatore dello sviluppo di<br />

Monaco ho cominciato da lì e poi mi<br />

sono gradualmente allontanato fino<br />

al tiro da tre. Poi un po’ all’improvviso<br />

si è ripreso a giocare, il campionato<br />

tedesco è finito nella “bolla”, e la<br />

fortuna ha voluto che nella mia prima<br />

partita tirando con la mano destra<br />

facessi subito due canestri da tre,<br />

che mi hanno dato molta fiducia e mi<br />

hanno convinto del tutto”.<br />

Non che nei lunghi anni a Trento di<br />

cambiamenti non ce ne fossero stati,<br />

anzi.<br />

“Sono arrivato con tanto entusiasmo<br />

ma per me quella del giocatore<br />

professionista a Trento era<br />

un’esperienza completamente nuova,<br />

in cui tutto era una novità: poi la<br />

paura e l’emozione sono passate con<br />

il passare dei mesi. Oggi a 25 anni<br />

penso di avere la giusta maturità,<br />

dentro e fuori dal campo, per essere<br />

un giocatore importante per la mia<br />

squadra”.<br />

I ricordi migliori e quelli peggiori con<br />

la maglia di Trento Diego li accosta<br />

alla squadra che anche al Bayern gli<br />

ha regalato gioie e dolori: l’Olimpia<br />

Milano.<br />

“Beh, prima di tutto per le vittorie<br />

in EuroCup nel 2016, erano i quarti<br />

di finale. E poi per la semifinale del<br />

2017 quando abbiamo vinto per tre<br />

volte al Forum nella serie, quattro su<br />

quattro in casa dei campioni in carica<br />

contando anche il campionato. Invece<br />

la finale del 2018 contro l’Olimpia l’ho<br />

dovuta guardare da fuori, ed è stata<br />

davvero tosta: avevamo una squadra<br />

davvero molto forte ed affiatata,<br />

ricordo l’orgoglio di vedere in campo i<br />

miei compagni andare a un millimetro<br />

da un’impresa epica. Lo ripeto, è stata<br />

tosta”.<br />

La Dolomiti Energia Trentino versione<br />

2021-22 vuole provare ad avvicinarsi,<br />

per mentalità e risultati, a quelle che<br />

facevano impensierire tutte le “big” di<br />

campionato e coppa.<br />

“Siamo un bel gruppo, lavoriamo duro<br />

ma con il piacere di stare insieme,<br />

divertendoci: questo è sempre stato il<br />

segreto dei grandi risultati di questa<br />

società. L’intensità e l’energia che<br />

dovremo mettere in campo saranno<br />

una delle nostre armi in più. Vogliamo<br />

avere la faccia tosta e la voglia di<br />

competere contro tutti”.<br />

I tifosi di Trento forse ricordano il suo<br />

pianto a dirotto dopo la finale persa<br />

con Venezia. Lo sport è bello anche<br />

perché è crudele. Perché tira fuori le<br />

emozioni più profonde. Perché segna<br />

le nostre vite. E il sorriso di Diego<br />

Flaccadori sarà una delle immagini<br />

simbolo della nostra nuova stagione.<br />

photo Daniela Montigiani

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