Leseprobe_Der junge Metastasio
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Daniela Goldin Folena<br />
esemplari, già maturi, con una fisionomia inconfondibile e di grande efficacia drammatica,<br />
quali avrebbe potuto scrivere un librettista ormai nel pieno della carriera.<br />
I miei incontri ravvicinati con <strong>Metastasio</strong> sono avvenuti nell’occasione dei due<br />
centenari estremi, 1782 e 1798, quando scelsi come argomento della ricerca rispettivamente<br />
le arie e i recitativi dei suoi libretti,2 convinta – ancor più a posteriori – che in<br />
un caso e nell’altro, per le arie e per i recitativi, si possa parlare di un Metastasianisches,<br />
di peculiarità formali e tematiche che contraddistinguono il nostro librettista, soprattutto<br />
per il modo in cui tali elementi si intrecciano. Ebbene, anche a considerare<br />
la produzione di <strong>Metastasio</strong> nel suo insieme mi pare sia evidente che das Metastasianische<br />
risulta individuabile fin dall’inizio; come a dire che la giovinezza creativa del<br />
nostro autore ha i caratteri insieme della precocità e della maturità.<br />
I piani o gli elementi sui quali voglio soffermarmi e sui quali possiamo misurare<br />
il puer senex, il giovane ma più che maturo <strong>Metastasio</strong>, riguardano la sua professionalità<br />
o meglio il suo alto artigianato librettistico, e non propriamente le tematiche né<br />
le istanze o i riflessi ideologico-politici della sua produzione per musica, già ottimamente<br />
analizzati da molti studiosi.3<br />
Partirei dagli aspetti più esteriori, quali la regia e le scene prospettate nei primi<br />
libretti metastasiani, considerando proprio la primissima didascalia della Didone abbandonata:<br />
Luogo magnifico destinato per le pubbliche udienze, con trono da un lato. Veduta in<br />
prospetto della città di Cartagine, che sta edificandosi.4<br />
2 Daniela Goldin Folena: Per una morfologia dell’aria metastasiana, <strong>Metastasio</strong> e il mondo musicale,<br />
a cura di Maria Teresa Muraro. Firenze: Olschki, 1986, pp. 13–37; Ead.: Le «tragiche miniature»<br />
di <strong>Metastasio</strong>: poesia e dramma nei recitativi metastasiani, Il melodramma di Pietro <strong>Metastasio</strong>, la<br />
poesia la musica, la messa in scena e l’opera italiana nel Settecento. Atti del Convegno Internazionale di<br />
Studi (Roma, 2–5 dicembre 1998), a cura di Elena Sala Di Felice e Rossana Caira Lumetti.<br />
Roma: Aracne, 2001, pp. 47–72.<br />
3 Impossibile dar conto della vastissima bibliografia metastasiana; mi limito qui a ricordare almeno<br />
la voce di Cesare Galimberti: <strong>Metastasio</strong>, Pietro, Dizionario critico della letteratura italiana. Torino:<br />
UTET, 1986 2 , e relativa bibliografia che rinvia a saggi tuttora fondamentali, quali quelli di<br />
Francesco De Sanctis, Claudio Varese, Gianfranco Folena, Bruno Brizi, Anna Laura Bellina, etc.;<br />
Elena Sala Di Felice: <strong>Metastasio</strong>: ideologia, drammaturgia, spettacolo. Milano: Franco Angeli, 1983,<br />
anche per i volumi da lei curati, dove si troverà l’opportuna bibliografia: <strong>Metastasio</strong> e il melodramma,<br />
a cura di Elena Sala Di Felice e Laura Sannia Nowé. Padova: Liviana, 1985, fino agli Atti<br />
del Convegno del Centenario sopra citato Il melodramma di Pietro <strong>Metastasio</strong>. Un capitolo importante<br />
della critica metastasiana è rappresentato ancora da Jacques Joly: Les fêtes théâtrales de Métastase<br />
à la cour de Vienne. Clermont Ferrand: Faculté des Lettres et Sciences humaines de l’Université,<br />
1978. Punta proprio sulla produzione giovanile di <strong>Metastasio</strong> Bruno Brizi: La «Didone» e il<br />
«Siroe», primi melodrammi di <strong>Metastasio</strong> a Venezia, Muraro: <strong>Metastasio</strong> e il mondo musicale,<br />
pp. 363–388.<br />
4 Cfr. <strong>Metastasio</strong>: Tutte le opere di Pietro <strong>Metastasio</strong>, a cura di Bruno Brunelli, vol. I. Milano:<br />
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