ELBA: I FIORI DELLA TERRA
La straordinaria diversità geo-minerologica della terra degli etruschi.
La straordinaria diversità geo-minerologica della terra degli etruschi.
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02. Diversità Geo - Mineralogica
IL MONDO SOTTO I NOSTRI PIEDI
Provate a uscire di casa e a guardare
cosa avete sotto i piedi. Asfalto,
marciapiedi di cemento, nel migliore
dei casi l’erba di qualche giardino.
L’ambiente urbano è fatto così,
deve rendere facile la vita. I nostri
spostamenti a piedi, o con i mezzi di
locomozione, devono essere veloci e
soprattutto non ci dobbiamo sporcare
le scarpe! Non ci sarebbe da stupirsi
se di fronte alla domanda “di cosa è
fatto l’interno del pianeta Terra?” una
ragazzina o un ragazzino delle scuole
rispondesse “di cemento e di asfalto”.
Spesso ci lamentiamo, giustamente,
della carenza di verde urbano ma non
ci rendiamo conto che l’urbanizzazione
intensiva ci fa perdere il contatto
anche con un altro aspetto, banale ma
allo stesso tempo caratterizzante, del
pianeta su cui viviamo. La pellicola di
asfalto e cemento ci isola dalla “dura”
realtà: viviamo su uno dei quattro
pianeti rocciosi del Sistema Solare
(Mercurio, Venere e Marte oltre alla
Terra).
Ma dove stanno queste rocce? I più fortunati che vivono in qualche borgo storico
sanno sicuramente che il palazzo pretorio è fatto di arenaria ed invece la facciata
del duomo di marmi colorati. Ma chi li ha portati e, soprattutto, dove sono stati presi
questi bellissimi blocchi di roccia? Nascono già squadrati come il pollo nel cellofan
del supermercato? Fuori dalle città può andare meglio, ma non ci illudiamo. Tutte le
zone pianeggianti e collinari dove era possibile coltivare sono state profondamente
modificate. È da migliaia di anni che i contadini rimuovono pietre, rivoltano il suolo,
modellano la topografia per rendere sempre più facile e redditizia la loro attività
produttiva; e sempre meno visibile la struttura interna del pianeta.
Stiamo esagerando, è vero. A scuola ci vengono insegnate molte cose e anche che
l’interno della Terra è costituito da rocce e minerali. Ma quale percezione possiamo
averne se non riusciamo a vederlo? La vera natura rocciosa del pianeta emerge con
prepotenza solo quando ci spostiamo in zone montuose o costiere dove i gradienti
topografici e l’erosione creano pareti, creste, falesie. È li che si fa la conoscenza con
l’ossatura profonda della Terra, con le rocce, i minerali, le stratificazioni del tempo
geologico scandite dai fossili e le deformazioni indotte dalle immani forze tettoniche
sprigionate dal movimento delle placche. Partendo dallo studio di queste sezioni
geologiche naturali gli scienziati hanno iniziato a capire di cosa è fatto e come
funziona il pianeta dinamico che sta sotto i nostri piedi.
Il noto giornalista scientifico Luigi Bignami, alcuni anni fa pubblicò un articolo dove
utilizzava lo stratagemma dell’ascensore immaginario per scendere nelle viscere
del pianeta, attraversando crosta e mantello fino a raggiungere, 6371 km più in
basso, il nucleo e il centro della Terra. Prendiamolo per risalire verso la superficie
descrivendo, in modo estremamente semplificato, le rocce e i minerali dei diversi
gusci. I primi 1200 km di risalita (nucleo interno) sono estremamente noiosi e caldi
(4900-4700 °C). Vediamo un solo minerale, una lega di ferro e nickel a struttura
esagonale. Secondo alcuni scienziati si potrebbe trattare di un singolo, enorme
cristallo! Tra 5150 e 2891 km (nucleo esterno) la temperatura rimane superiore ai
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