WineCouture 3-4/2022
WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
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24<br />
Gli ultimi sono stati anni di grande cambiamento per il Consorzio del<br />
Vino Nobile di Montepulciano. Anni durante i quali, nonostante la<br />
pandemia, la Denominazione ha fatto i conti con tutte quelle criticità,<br />
più o meno note, che non permettevano quel salto identitario e<br />
di mercato che il territorio può meritare. Un’analisi importante, che<br />
ha portato ad un’autocritica indispensabile per gettare le basi di questo forte cambiamento<br />
che si è manifestato nella forma ma anche nella sostanza, spinto da motivazioni<br />
assai nobili e utili in termini di valorizzazione del territorio e miglioramento<br />
delle performance produttive e commerciali. Un progresso che ha visto, nel corso<br />
degli anni, non solo la forte spinta istituzionale ma anche una grande partecipazione<br />
dei produttori, che credono fortemente nelle capacità della Denominazione e che<br />
si sono concretamente uniti nel riconoscimento delle origini e delle tradizioni, ma<br />
anche nelle nuove visioni e obiettivi che le nuove generazioni propongono.<br />
In occasione dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, andata in scena<br />
a marzo, nessuna stella è stata assegnata all’annata 2021, almeno per il momento.<br />
Questo per decisione del Consorzio del Vino Nobile, che preferisce rimandare tale<br />
attribuzione al momento della messa in commercio. Tuttavia, la 2021 mette alla luce<br />
uno dei risultati di questo grande progetto di ricostruzione della Denominazione,<br />
un lungo processo di analisi e ricerca compiuto dal consorzio e che porta a Montepulciano<br />
l’identificazione e “nascita” di unità geografiche aggiuntive (Uga).<br />
Tali unità sono state individuate attraverso uno studio storico della geologia e della<br />
geografia del territorio che ha reso possibile l’individuazione di 12 zone (Cervognano,<br />
Cerliana, Caggiole, S. Albino, Valiano, Ascianello, San Biagio, Le Grazie,<br />
Gracciano, Badia, Argiano, Valardegna), definite nel disciplinare di produzione e<br />
che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. La scelta del nome nasce<br />
da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo<br />
e si rifà all’uso di toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi, suddivisione<br />
già presente fin dall‘epoca romana e longobarda. La nuova tipologia Pievi,<br />
dunque, presenterà un vino che avrà come caratteristiche le peculiarità del territorio<br />
e di queste sottozone, con l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni<br />
complementari ammessi nel disciplinare e con uve esclusivamente prodotte<br />
dalle aziende imbottigliatrici. Per accertare e certificare lo studio e la creazione delle<br />
nuove Uga il Consorzio sta lavorando alla creazione di una commissione interna<br />
composta da enologi e tecnici, la quale fornirà grande sostegno e avrà il compito di<br />
valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano<br />
al disciplinare stesso. Un lavoro molto attento e ben coordinato, in sintesi,<br />
per rendere la tipologia Pieve un importante tratto distintivo della Denominazione.<br />
Successivamente sarà la Regione Toscana che insieme alla commissione presenterà<br />
tutta la documentazione relativa allo studio al Comitato Vini del Mipaaf, che darà<br />
responso entro il <strong>2022</strong>.<br />
Già oggi, però, c’è un importante dato da segnalare: a riconferma del forte sostegno<br />
dei produttori al progetto, la rivendicazione della Pieve in etichetta è già sostenuta<br />
da oltre 40 aziende per la vendemmia 2021 – annata ufficiale nella quale la tipologia<br />
dovrebbe prendere vita –, una stima che racconta di circa 500mila bottiglie, pari al<br />
10% della produzione di Vino Nobile di Montepulciano. Stiamo assistendo, dunque,<br />
a un determinante cambio di rotta nella Docg toscana, che già si era manifestato in<br />
parte quando nel 2020 venne fatta la semplice, ma importantissima, modifica che<br />
vedeva l’aggiunta della determinazione “Toscana” per tutte le etichette prodotte nel<br />
territorio poliziano: Rosso di Montepulciano, Nobile di Montepulciano e Vinsanto<br />
di Montepulciano. Una svolta decisiva, sia a livello di mercato sia di riconoscibilità<br />
per il territorio. E oggi Montepulciano prosegue in quei passi necessari, e che in<br />
molti attendevano, per affermarsi al meglio nel panorama vitivinicolo regionale –<br />
all’interno del quale è in buona compagnia – ma anche certamente agli occhi della<br />
viticoltura nazionale e internazionale. E ben oltre il singolo progetto Pievi, è bello<br />
assistere alla coesione e all’unità d’intenti fra i produttori e l’ente che ne tutela il<br />
lavoro, perché anche da questo passa il successo delle nuove strade del Nobile.<br />
DI IRENE FORNI<br />
NUOVI CODICI<br />
Le nuove strade del Vino<br />
Nobile di Montepulciano<br />
L’annata 2021 porta con sé la nascita della tipologia “Pievi”,<br />
molto più di semplici unità geografiche aggiuntive