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I Quaderni di WineCouture Ottobre / 2023

I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.

I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.

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Anno 2- Numero 3<br />

<strong>Ottobre</strong> <strong>2023</strong><br />

Perio<strong>di</strong>co quadrimestrale<br />

Prezzo 2,00 Euro<br />

Guida pratica allo<br />

CHAMPAGNE<br />

per scoprirlo e per berlo<br />

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N° LO-NO/01346/05.2022 PERIODICO ROC


DAL 1981<br />

UNISCE LE ECCELLENZE D’ITALIA<br />

Vinarius, Associazione delle Enoteche Italiane,<br />

promuove e valorizza il luogo dove si esercita<br />

il commercio specializzato del vino <strong>di</strong> qualità e tutela il ruolo<br />

dell’enotecario come professionista e <strong>di</strong>vulgatore del vino<br />

e del mondo che ad esso sta intorno<br />

Trova l’enoteca associata Vinarius<br />

più vicina a te


IL BELLO DELLO CHAMPAGNE<br />

Non c’è due senza tre. Così anche quest’anno torna l’attesissima<br />

nuova e<strong>di</strong>zione della nostra guida allo Champagne<br />

e alla Champagne. Sono passati due anni dal primo<br />

numero della nostra pubblicazione I <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>WineCouture</strong>,<br />

che nel frattempo è cresciuta e ha saputo condurvi in <strong>di</strong>versi<br />

viaggi al cuore del vino, tra Italia e resto del mondo, cercando<br />

<strong>di</strong> non essere mai banale ma soprattutto provando a farsi capire<br />

proprio da tutti, esperti o neofiti che sfogliassero le sue pagine.<br />

Ora, un nuovo appuntamento con il mondo dello Champagne<br />

e la sua magia vi attende. Come detto, ormai una vera tra<strong>di</strong>zione,<br />

con gli scenari che per la bollicina francese più amata ad<br />

essere notevolmente mutati. Già, perché nella nuova<br />

era post Covid lo Champagne è stato ufficialmente<br />

“sdoganato”. La bollicina della festa è <strong>di</strong>ventata<br />

la passione <strong>di</strong> tanti e sempre più wine lover si<br />

gettano in profon<strong>di</strong>tà a scandagliare l’offerta <strong>di</strong><br />

questo universo che regala sfumature nel calice<br />

ogni volta sorprendenti. Lo Champagne non<br />

solo è amato, ma se ne parla e sono nate vere e proprie<br />

comunità per con<strong>di</strong>videre opinioni e, soprattutto,<br />

stappare bottiglie. Da un lato, la bellezza <strong>di</strong> confrontarsi con i<br />

nomi iconici della bollicina francese più nota, quelle Maison<br />

che hanno contribuito anche con l’immagine alla costruzione<br />

del mito nel corso dei secoli; dall’altro lato, la nouvelle vague<br />

del “piccolo è buono”, con i tanti Vigneron che sono assurti<br />

nell’Olimpo dello Champagne, grazie a una passione che si è<br />

tramutata in vere e proprie opere d’arte in bottiglia, ora sempre<br />

più ricercate. Oggi, come mai prima, c’è voglia <strong>di</strong> bere bene e <strong>di</strong><br />

farlo insieme. E quin<strong>di</strong>, c’è voglia <strong>di</strong> Champagne. Noi italiani lo<br />

abbiamo testimoniato alla perfezione lo scorso anno, facendo<br />

segnare un nuovo record per le importazioni da Reims e <strong>di</strong>ntorni<br />

nel Belpaese: 10,6 milioni <strong>di</strong> bottiglie. Questo <strong>2023</strong>, dopo<br />

il boom dei12 mesi scorsi, annuncia un ritorno a un andamento<br />

più misurato, che permetterà <strong>di</strong> recuperare dalla “frenesia” della<br />

rincorsa allo Champagne che ha caratterizzato il 2022. Meglio<br />

così: ricor<strong>di</strong>amoci, infatti, che alla bollicina più prestigiosa è<br />

necessario lasciare tempo per fare in modo che ci restituisca<br />

un’esperienza unica. Ora si potrà tornare a vedere nelle carte e<br />

sugli scaffali etichette con sboccature con qualche mese in più<br />

sulle spalle, come piace ai veri inten<strong>di</strong>tori.E parlando d’inten<strong>di</strong>tori,<br />

anche questa e<strong>di</strong>zione de I <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>WineCouture</strong><br />

de<strong>di</strong>cata allo Champagne è introdotta e supportata dal quantomai<br />

prezioso contributo <strong>di</strong> Andrea Silvello e Francesca<br />

Mortaro, nostri fidati collaboratori, che con grande<br />

passione e competenza gestiscono e sviluppano la<br />

community <strong>di</strong> TopChampagne, vale a <strong>di</strong>re la piattaforma<br />

numero uno in Italia de<strong>di</strong>cata alle bollicine<br />

francesi per eccellenza. Ma altrettanto prezioso<br />

è, in questo numero come nei precedenti, il<br />

supporto <strong>di</strong> Vinarius. L’associazione delle enoteche<br />

italiane - un centinaio <strong>di</strong> locali sul territorio nazionale e<br />

una decina in tutto il mondo - è costantemente impegnata nella<br />

promozione della cultura del bere bene in tutte le sfaccettature<br />

- nostrane, d’Oltralpe e anche oltre - che animano il mondo<br />

enoico. Proprio gli uomini e le donne impegnati in prima fila<br />

nella promozione del vino sapranno orientarvi nel vasto oceano<br />

dell’offerta che colora i loro negozi e offrirvi la garanzia della<br />

migliore scelta in base alle vostre esigenze. Ma per compiere un<br />

primo passo nell’affascinante universo dello Champagne, non<br />

vi resta che girare pagina e addentrarvi nei nostri utili consigli e<br />

in una selezione capace <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare davvero ogni palato. Poi,<br />

in alto i calci. O meglio <strong>di</strong>re, data l’occasione: Santé!<br />

Photo Copertina: amy-shamblen-unsplash<br />

I QUADERNI DI WINECOUTURE<br />

Anno 2 - N. 3 - <strong>Ottobre</strong> <strong>2023</strong><br />

Realizzazione in collaborazione con<br />

Vinarius<br />

L’Associazione delle Enoteche Italiane<br />

E<strong>di</strong>tore: Nelson Srl<br />

Viale Murillo, 3 - 20149 Milano - Tel. 02.84076127<br />

info@nelsonsrl.com - www.nelsonsrl.com<br />

Tipografia - La Terra Promessa Società Cooperativa Sociale<br />

Onlus - Via Enrico Fermi, 26 - 28100 Novara<br />

Art <strong>di</strong>rection Inventium s.r.l.<br />

I QUADERNI DI WINECOUTURE<br />

Perio<strong>di</strong>co Trimestrale<br />

Prezzo una copia 2,00 Euro<br />

Registrazione al Tribunale <strong>di</strong> Milano<br />

n. 4 del 18 Gennaio 2022<br />

Nelson Srl - Iscrizione ROC n° 33940<br />

del 5 Febbraio 2020<br />

Direttore responsabile Riccardo Colletti<br />

Direttore e<strong>di</strong>toriale Luca Figini<br />

Coor<strong>di</strong>namento Matteo Borré<br />

Marketing & Operations Roberta Rancati<br />

Contributor: Andrea Silvello e Francesca Mortaro<br />

L’e<strong>di</strong>tore garantisce la massima<br />

riservatezza dei dati personali in<br />

suo possesso. Tali dati saranno utilizzati<br />

per la gestione degli abbonamenti e per<br />

l’invio <strong>di</strong> informazioni commerciali.<br />

In base all’art. 13 della Legge n° 196/2003, i<br />

dati potranno essere rettificati o cancellati<br />

in qualsiasi momento scrivendo a:<br />

Nelson Srl<br />

Responsabile dati<br />

Riccardo Colletti<br />

Viale Murillo, 3<br />

20149 Milano<br />

3


Champagne:<br />

una magia da scoprire<br />

Lo Champagne è un vino bianco o rosé, spumantizzato,<br />

prodotto nell’omonima regione francese con uve raccolte<br />

da vigne della Champagne. L’area si trova a circa 100<br />

chilometri a est <strong>di</strong> Parigi, Châlons-en-Champagne ne è il<br />

capoluogo, ma le città enologicamente più importanti sono<br />

certamente Reims ed Epernay. Gli ettari vitati sono oltre<br />

34mila (1 ettaro = 10mila metri quadrati) con più <strong>di</strong> 280mila<br />

parcelle <strong>di</strong>verse. In totale fanno parte della Denominazione<br />

320 villaggi. Di questi 17 sono quelli classificati “Grand Cru” e<br />

44 (o 42 a seconda delle classificazioni) “Premier Cru”.<br />

Le principali aree geografiche all’interno della Champagne<br />

vengono classicamente sud<strong>di</strong>vise in quattro zone principali:<br />

• La Montagne de Reims (principalmente famose per il<br />

Pinot Noir).<br />

• La Cote des Blancs (culla storica dello Chardonnay,<br />

come ricorda il nome stesso).<br />

• La Vallée de la Marne (aree tipica <strong>di</strong> produzione del<br />

Meunier).<br />

• La Cote des Bar o Aube (la parte più a Sud della<br />

Champagne, per lungo tempo considerata una<br />

“Deuxieme Zone”, ma oggi a pieno titolo tra le gran<strong>di</strong><br />

zoni <strong>di</strong> produzione soprattutto per il Pinot Noir,<br />

molto <strong>di</strong>verso da quello delle Montagne e pertanto<br />

spesso utilizzato negli assemblaggi, ma anche per lo<br />

Chardonnay e per i vitigni minori).<br />

4


Photo: Marcello Brunetti<br />

Lo Champagne è quin<strong>di</strong> un’Appellation d’origine<br />

Controlée. L’Aoc, paragonabile all’italiana Doc, è una<br />

certificazione francese che tutela il prodotto in base alla<br />

zona <strong>di</strong> origine e ad alcune tecniche che si<br />

attuano per la sua produzione.<br />

È possibile produrre Champagne<br />

utilizzando sette vitigni. I tre<br />

principali, quelli più utilizzati, sono<br />

Chardonnay, Pinot Noir e Meunier:<br />

questi rappresentano più del 99% del<br />

totale degli ettari vitati in Champagne. Gli altri<br />

quattro sono vitigni, invece, meno utilizzati,<br />

cosiddetti “storici” o<br />

“minori”, e sono: Arbanne,<br />

Pinot Gris, Petit Meslier e<br />

Pinot Blanc.<br />

Lo Champagne può essere<br />

prodotto solo con uve della<br />

stessa annata, viene detto<br />

“millésimé” e in etichetta è in<strong>di</strong>cato l’anno,<br />

oppure “sans année”, ovvero con uve <strong>di</strong> più<br />

annate. Poi la bollicina francese più amata può<br />

essere figlia <strong>di</strong> un assemblaggio <strong>di</strong> più vitigni o può essere<br />

un mono-vitigno, composto cioè da un solo vitigno. In<br />

questo caso si parla <strong>di</strong> “Blanc de Blancs”, vino bianco<br />

prodotto da uve a bacca bianca (Chardonnay oltre ai<br />

quattro vitigni minori), o <strong>di</strong> “Blanc de Noirs”, vino bianco<br />

prodotto da uve a bacca nera (Pinot Noir e Meunier).<br />

Le uve in Champagne devono essere obbligatoriamente<br />

vendemmiate a mano. Dopo la raccolta, i grappoli<br />

vengono pressati per la produzione del mosto, che non<br />

è nient’altro che un succo d’uva. Quest’ultimo per<br />

<strong>di</strong>ventare Champagne deve poi subire due processi <strong>di</strong><br />

fermentazione (due più uno “facoltativo” in realtà, fra<br />

poco capirete cosa si<br />

intende) secondo quello<br />

che è definito “Metodo<br />

Classico” o “Méthode<br />

Champenoise” o<br />

“Méthode Tra<strong>di</strong>tionelle”.<br />

La prima fermentazione, o<br />

fermentazione alcolica, è il<br />

processo attraverso cui i lieviti<br />

trasformano gli zuccheri<br />

presenti nel mosto in alcool etilico<br />

(e CO2 che però non viene “trattenuta”). A valle della<br />

fermentazione il mosto <strong>di</strong>venta vino. Si tratta <strong>di</strong> un vino<br />

fermo, senza bolle. Questo vino fermo, se imbottigliato<br />

definitivamente, è il cosiddetto “Coteaux Champenois”<br />

(un’altra Aoc della stessa Regione) che negli ultimi anni<br />

5


SEINE<br />

in particolare ha iniziato ad assumere un po’ <strong>di</strong> interesse<br />

anche tra gli amanti dello Champagne.<br />

A seguire può avvenire la fermentazione malolattica, che<br />

però non è obbligatoria, ma a <strong>di</strong>screzione dell’enologo<br />

che decide se consentire che essa avvenga. Nella<br />

fermentazione malolattica, l’acido malico si trasforma in<br />

acido lattico: si tratta <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> “deaci<strong>di</strong>ficazione”<br />

la cui spiegazione è piuttosto tecnica, ma ai nostri fini è<br />

sufficiente sapere che, tipicamente, questa fermentazione<br />

rende l’aci<strong>di</strong>tà del vino più rotonda, meno pungente.<br />

Successivamente il vino fermo, in francese “vin clair”,<br />

viene spumantizzato con la seconda fermentazione,<br />

o presa <strong>di</strong> spuma, in bottiglia. Il vino fermo viene<br />

imbottigliato con l’aggiunta <strong>di</strong> una miscela, il “liqueur de<br />

tirage”, composta da vino, lieviti e zucchero (24 grammi<br />

per litro). I lieviti trasformano gli zuccheri in alcool,<br />

circa +1,5 gra<strong>di</strong> alcolici, e CO2. La bottiglia è quin<strong>di</strong><br />

tappata e la CO2 è trattenuta all’interno della stessa e si<br />

integra e <strong>di</strong>ssolve con il vino creando le bollicine. Una<br />

volta terminata la seconda fermentazione, la pressione<br />

all’interno della bottiglia è <strong>di</strong> circa sei atmosfere.<br />

Attenzione, però: prima <strong>di</strong> finire nei nostri calici, la<br />

bottiglia <strong>di</strong> Champagne deve passare del tempo in<br />

posizione orizzontale. Questa fase è chiamata affinamento<br />

“sur lattes” (fecce fini). Dura almeno 15 mesi per i “sans<br />

N 31<br />

N 3<br />

N 4<br />

N<br />

D 6<br />

AISNE<br />

Château-<br />

Thierry<br />

D 967<br />

Grand Morin<br />

isne<br />

Fismes<br />

Vallée de<br />

l'Ardre<br />

Ardre<br />

Vallée de la Marne<br />

Charly-sur-Marne<br />

N34<br />

A 4<br />

Surmelin<br />

N 44<br />

Massif de<br />

Saint-Thierry<br />

Ville-en-<br />

Tardenois<br />

Châtillonsur-Marne<br />

Dormans<br />

D 51<br />

D 386<br />

N 3<br />

N 51<br />

Épernay<br />

Sézanne<br />

Vertus<br />

Côte de Sézanne<br />

Aÿ<br />

R<br />

Avi<br />

N 19<br />

D 236<br />

Villenauxela-Grande<br />

Aube<br />

SEINE ET<br />

MARNE<br />

N 19<br />

AUB<br />

YONNE<br />

Montgueux<br />

Troyes<br />

N77<br />

Photo: Marcello Brunetti<br />

Verzy<br />

Capoluogo<br />

0 5 10 km<br />

Armançon<br />

Distribuzione dei vigneti<br />

6


eims<br />

Posizione geografica<br />

Verzy<br />

MARNE<br />

D931<br />

Montagne<br />

de<br />

Reims<br />

D977<br />

Vesle<br />

A4<br />

D982<br />

Aisne<br />

5<br />

ze<br />

D 3<br />

Côte<br />

des Blancs<br />

N 44<br />

Châlons-en-Champagne<br />

N 4<br />

N44<br />

D982<br />

Ornain<br />

Vitry-le-François<br />

D13<br />

N4<br />

Photo: Marcello Brunetti<br />

E<br />

A5<br />

D 444<br />

A 26<br />

D960<br />

N 71<br />

Barsur-Aube<br />

Barsur-Seine<br />

Les Riceys<br />

N19<br />

MARNE<br />

Côte des Bar<br />

Essoyes<br />

HAUTE MARNE<br />

Ource<br />

A5<br />

Mussy-sur-Seine<br />

Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne<br />

Aube<br />

année” e 36 mesi per i “millésimé”, secondo il <strong>di</strong>sciplinare<br />

dello Champagne: stiamo parlando ovviamente <strong>di</strong> tempi<br />

“minimi”, ma molto spesso i produttori in Champagne<br />

effettuano affinamenti ben più lunghi, come noto.<br />

Dopo<strong>di</strong>ché, inizia il processo <strong>di</strong> “remuage”, che consiste<br />

nella rotazione della bottiglia su se stessa e inclinazione<br />

della stessa fino ad arrivare a “testa in giù” (“sur pointe” in<br />

francese) in modo che i lieviti esausti arrivino fino al collo<br />

della bottiglia. Successivamente avviene la sboccatura<br />

(in francese “dégorgement”): con questa procedura la<br />

bottiglia viene stappata e la pressione che si è creata<br />

all’interno della bottiglia espelle i lieviti esausti.<br />

Prima <strong>di</strong> essere ritappata, viene immesso all’interno della<br />

bottiglia del liquido per ripristinare il livello del vino, una<br />

parte è stata infatti espulsa con i lieviti. Questo liquido<br />

è chiamato “liqueur d’expé<strong>di</strong>tion” e può essere lo stesso<br />

vino già presente in bottiglia o un liquido composto da<br />

vino e zuccheri. Con quest'ultima operazione avviene<br />

anche il cosiddetto “dosage”: uno Champagne senza<br />

zuccheri aggiunti è un “Pas Dosè” o “Nature”. Poi,<br />

secondo la quantità <strong>di</strong> zuccheri aggiunti ,sarà identificato<br />

dall’appellativo Extra-Brut, Brut, Exra Dry, Dry (e cos'<br />

via). Ed ecco come prende vita la magia della bollicina più<br />

amata al mondo. Santé!<br />

Andrea Silvello e Francesca Mortaro<br />

7


Abbinamenti alternativi per accostamenti<br />

insoliti. Come lo Champagne si adatta<br />

a ogni occasione. I suggerimenti degli<br />

enotecari Vinarius.<br />

CON IL COTECHINO: piatto grasso, Champagne<br />

molto secco, un Extra Brut o Pas Dosé a pulire la bocca<br />

CON I TORTELLI DI ZUCCA: piatto delicato ma<br />

ritorni dolci, chiama a uno Champagne classico da brin<strong>di</strong>si,<br />

leggero, come un Brut della zona della Côte de Sézanne<br />

Che<br />

Champagne<br />

porto<br />

in tavola?<br />

CON GLI AGNOLOTTI DEL PLIN: classico<br />

Champagne Brut cuvée tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> Chardonnay, Pinot<br />

Noir e Meunier<br />

CON IL BOLLITO MISTO: Champagne con buona<br />

struttura <strong>di</strong> Chardonnay e Pinot Noir. Evitare quelli con<br />

troppo Meunier, l’aci<strong>di</strong>tà non si accorderebbe al piatto<br />

CON I TORTELLINI IN BRODO: Champagne<br />

Rosé Brut o un Pinot Noir senza troppo vin de réserve<br />

CON GLI SPAGHETTI CON LE VONGOLE:<br />

Champagne Blanc de Blancs con poco passaggio in legno,<br />

più un Premier Cru <strong>di</strong> un Grand Cru<br />

CON LA PASTA CON LE SARDE: con un piatto<br />

saporito, osare un Rosé Grand Cru<br />

CON UN TAGLIERE DI SALUMI: un Rosé leggero<br />

e fresco dell’Aube o della Côte de Sézanne<br />

CON IL FOIE GRAS: uno Champagne Premier Cru o<br />

ben strutturati della Montagne de Reims<br />

CON I CRUDI DI PESCE: uno Champagne Extra<br />

Brut, ma con molto Chardonnay e Meunier<br />

CON IL VITELLO TONNATO: un Rosé con tanto<br />

Chardonnay e Pinot Noir<br />

CON IL RISOTTO ALLA MILANESE: uno Champagne<br />

Brut millesimato con Chardonnay e freschezza del<br />

Meunier<br />

CON LE LASAGNE AL RAGÙ: un Rosé Grand Cru<br />

o anche un Extra Brut<br />

8


E<br />

cco<br />

(quasi) tutto quello che avreste voluto<br />

sapere su come si serve e si conserva uno<br />

Champagne e non avete mai osato chiedere.<br />

Rispondono gli enotecari Vinarius.<br />

Come e per quanto tempo va raffreddato<br />

lo Champagne?<br />

Tecnicamente occorre dotarsi <strong>di</strong> un secchiello<br />

contenente ghiaccio, poca acqua e sale grosso.<br />

Immergete la bottiglia e in 20 minuti lo Champagne<br />

sarà a temperatura <strong>di</strong> servizio.<br />

Posso mettere lo Champagne nel freezer?<br />

Mai!<br />

Sciabolare: sì o no?<br />

Sciabolare una pratica <strong>di</strong> stappatura affascinante e teatrale,<br />

ma pericolosa per l’incolumità personale (e altrui) e<br />

dannosa per il prodotto. Quin<strong>di</strong>, per noi, la risposta è: no.<br />

Cosa faccio se il tappo non si ruota?<br />

Utilizzate una pinza apposita, ma con estrema<br />

delicatezza: il pericolo, infatti, sta nella forzatura<br />

violenta che potrebbe creare la frattura della parte<br />

superiore del tappo a fungo, lasciando il gambo<br />

restante all’interno e rendendo complicato e<br />

pericoloso il completamento della procedura.<br />

Qual è la corretta procedura per stappare<br />

la bottiglia?<br />

Innanzitutto, togliete capsula e gabbietta, facendo<br />

bene attenzione a tenere il tappo. La capsula va<br />

tagliata all’altezza del ripiegamento del vetro.<br />

Allargate le maglie della gabbia, poi asportatela e<br />

rimuovete la placchetta <strong>di</strong> metallo. Con la mano<br />

destra, la bottiglia va tenuta nella parte inferiore<br />

Il prontuario<br />

dello<br />

Champagne<br />

in modo ben saldo e dando una inclinazione <strong>di</strong> 45°.<br />

Con la sinistra impadronirsi saldamente del sughero.<br />

Ruotare con delicatezza la bottiglia tenendo fermo<br />

il tappo.<br />

Se per qualche motivo, una volta aperto, uscisse<br />

la spuma, inclinare la bottiglia e la fuoriuscita si<br />

fermerà. La stappatura perfetta non provoca nessun<br />

rumore. Ovviamente per i mancini l’impugnatura<br />

della bottiglia e del tappo sarà invertita.<br />

Perché alcuni Champagne hanno bottiglie<br />

chiare e altri scure?<br />

Generalmente per tra<strong>di</strong>zione o marketing.<br />

Comunque, quelle a vetro chiaro devono avere<br />

pellicole <strong>di</strong> apposita protezione dalla luce,<br />

altrimenti il rischio è che lo Champagne si<br />

danneggi irrime<strong>di</strong>abilmente.<br />

Quanta pressione c’è dentro una bottiglia<br />

<strong>di</strong> Champagne?<br />

Intorno alle 7 atmosfere. Il botto va evitato sempre.<br />

Dopo tre anni, uno Champagne è vecchio<br />

e da buttare?<br />

Non è assolutamente detto. Anzi, alcune tipologie<br />

migliorano. Solitamente le gran<strong>di</strong> cuvée si conservano<br />

per anni e anni dopo il dégorgement.<br />

I prodotti base, invece, hanno una vita più corta:<br />

tra i 2 e i 5 anni. Va tenuto presente che, a<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> tutti gli altri vini, lo Champagne<br />

“nasce” con il dégorgement e non con l’annata.<br />

Quin<strong>di</strong>, per fare un esempio, uno Champagne del<br />

millesimo 2004 e degorgiato nel 2012, se bevuto<br />

nel 2021, al momento della stappatura avrà 9 anni<br />

e non 17.<br />

Come capire da quanto tempo è in bottiglia<br />

lo Champagne?<br />

Se è in<strong>di</strong>cata in etichetta la data del dégorgement, la<br />

risposta è facile e imme<strong>di</strong>ata. Se non c’è, è bene affidarsi<br />

ad un enotecario professionista che con tutta probabilità<br />

saprà quando è stato fatto il dégorgement e saprà offrirvi<br />

tutte le in<strong>di</strong>cazioni del caso. Ricordatevi, infatti, che<br />

l’enotecario Vinarius è un professionista, sempre pronto<br />

a darvi consigli e suggerimenti, che seleziona e conosce<br />

le bottiglie. Saprà dunque aiutarvi nelle vostre richieste e<br />

necessità: non abbiate, <strong>di</strong> conseguenza, timore <strong>di</strong> entrare<br />

in un’enoteca associata Vinarius e chiedere cosa fa al caso<br />

vostro in ogni occasione.<br />

9


Le parole<br />

dello lo<br />

Champagne<br />

e parole sono importanti. Soprattutto quando<br />

si legge un’etichetta <strong>di</strong> Champagne. Ecco<br />

qualche definizione da tenere sempre a mente.<br />

DÉGORGEMENT:<br />

eliminazione meccanicamente o a mano del<br />

deposito (i lieviti decaduti) che si producono<br />

durante l’affinamento sui lieviti e che l’operazione <strong>di</strong><br />

remuage ha concentrato nel collo della bottiglia.<br />

MILLESIMATO:<br />

proveniente esclusivamente dalla vendemmia<br />

dell’anno in<strong>di</strong>cato in etichetta.<br />

DOSAGGIO ZERO:<br />

la tipologia in assoluto più secca, dove l’aggiunta<br />

<strong>di</strong> liqueur d’expe<strong>di</strong>tion o non c’è, o è ridotta al<br />

minimo <strong>di</strong> legge.<br />

CLOS:<br />

vigneto delimitato con muri da cui proviene uva <strong>di</strong><br />

particolare e superiore livello qualitativo.<br />

CRU:<br />

In Champagne, un Cru corrisponde a un comune<br />

viticolo. Se è Premier Cru, si colloca al secondo<br />

posto nella classificazione del vigneto. Se è Grand<br />

Cru al primo posto.<br />

BLANC DE BLANCS:<br />

ottenuto esclusivamente con uva a bacca bianca.<br />

BLANC DE NOIRS:<br />

ottenuto esclusivamente con uve a bacca rossa e<br />

vinificato in bianco.<br />

CUVÉE DE PRESTIGE:<br />

categoria che in<strong>di</strong>ca un prodotto <strong>di</strong> superiore<br />

qualità rispetto agli Champagne <strong>di</strong> base,<br />

solitamente ottenuto con vini <strong>di</strong> riserva, e con<br />

migliori capacità <strong>di</strong> affinamento e conservazione.<br />

CUVÉE:<br />

termine tecnicamente intraducibile in italiano.<br />

Nella Champagne viticole in<strong>di</strong>ca la composizione<br />

<strong>di</strong> un vino base con vini <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa provenienza,<br />

solitamente utilizzato per avere una qualità ed uno<br />

stile il più possibile costante negli anni.<br />

10


“Il vino non si beve soltanto: si annusa, si osserva,<br />

si degusta, si sorseggia... E se ne parla”. Così la<br />

pensava Edoardo VII, re in Inghilterra un secolo<br />

fa. Ed è importante avere sempre una buona storia o un<br />

aneddoto da raccontare. Ecco qualche curiosità che ancora<br />

non sai sullo Champagne.<br />

Se la leggenda ha sempre attribuito la nascita del<br />

méthode champenoise, nel 1694, a una scoperta<br />

del monaco benedettino Dom Pérignon, <strong>di</strong> certo<br />

sappiamo solo che nel 1729 un decreto <strong>di</strong> Luigi XV<br />

permette il trasporto del vino in bottiglia, prima vietato in<br />

Francia: troppo elevato il rischio che esplodessero lungo<br />

la via per colpa <strong>di</strong> fermentazioni fuori controllo. La strada<br />

è spianata e, nello stesso anno, è fondata ufficialmente<br />

Ruinart, prima maison de Champagne.<br />

Nettare celestiale, lo Champagne non si sarebbe<br />

mai innalzato fin all’attuale somma gloria senza<br />

l’intraprendenza <strong>di</strong> una nutrita pattuglia <strong>di</strong> audaci<br />

donne. Capitane coraggiose che, nel corso degli ultimi<br />

due secoli e mezzo, hanno lasciato la loro indelebile firma<br />

su un racconto leggendario. La coppa in cui lo si degusta,<br />

narra sempre la leggenda, ha avuto a modello l’immortale e<br />

perfetta forma del seno (destro o sinistro, su questo ancora<br />

alberga un seducente mistero) <strong>di</strong> Madame de Pompadour.<br />

Ma le relazioni, tutt’altro che pericolose, tra Champagne<br />

e mondo femminile, vanno oltre la natura frivola<br />

dell’aneddoto che celebra la prima tra le favorite <strong>di</strong> Luigi<br />

XV. La mente torna a Barbe-Nicole Ponsar<strong>di</strong>n, al secolo la<br />

Veuve Clicquot, e Jeanne Alexandrine Louise Mélin, meglio<br />

nota come Madame Pommery. La prima, cui si deve la<br />

prima cuvée millesimata (anno <strong>di</strong> grazia 1810), quando nel<br />

1814 infuriavano le guerre napoleoniche, sfidò ad<strong>di</strong>rittura<br />

il Blocco Continentale, riuscendo a contrabbandare alla<br />

corte dello Zar, a San Pietroburgo, quasi 11mila bottiglie<br />

del suo Champagne. A Louise Pommery, invece, si deve<br />

una rivoluzione. Da una sua intuizione, infatti, prese vita,<br />

nel 1874, il primo Champagne Brut. Una versione “Nature”,<br />

per andare incontro alla pre<strong>di</strong>lezione degli inglesi verso<br />

un gusto più secco. Una scelta vincente, che sdoganò il<br />

consumo <strong>di</strong> Champagne, fino ad allora tra<strong>di</strong>zionalmente<br />

dolce o semidolce, quin<strong>di</strong> considerato vino da dessert.<br />

Sul quando si debba consumare Champagne esiste<br />

un’unica fondamentale regola, quella <strong>di</strong> Lily<br />

Bollinger: “Bevo Champagne quando sono felice<br />

e quando sono triste. Lo bevo talvolta quando sono sola.<br />

E lo ritengo obbligatorio quando sono in compagnia. Ne<br />

bevo per stuzzicare l’appetito, quando non ne ho. Ma<br />

anche quando ho fame. In tutte le altre circostanze, non lo<br />

tocco mai… Fatto salvo quanto ho sete!”.<br />

Un adagio, che da Reims e <strong>di</strong>ntorni si è poi <strong>di</strong>ffuso<br />

in tutto il mondo, sostiene: “Una Magnum<br />

(1,5 litri, ndr) è la giusta dose <strong>di</strong> Champagne per<br />

due, ovviamente a patto che l’altro commensale al tavolo<br />

non beva”.<br />

Per un brin<strong>di</strong>si <strong>di</strong> “peso”, serve la giusta bottiglia. Con<br />

lo Champagne si spazia dal mezzo formato (37,5 cl)<br />

e la pinta (50 cl, una particolarità tutta British) fino<br />

alle vette dei 30 litri. La scala dopo la Magnum? Jéroboam (3<br />

litri), Rehoboam (4,5 litri), Mathusalem (6 litri): i primi due<br />

erano importanti re d’Israele, il terzo uno tra i più longevi<br />

e leggendari personaggi della Bibbia. Salmanazar (9 litri),<br />

Balthazar (12 litri), Nabuchodonosor (15 litri): sovrani che<br />

segnarono con gesta e sfarzi il tempo <strong>di</strong> Assiri e Babilonesi.<br />

Poi c’è Salomon: la sua fama <strong>di</strong> saggio nell’Antico<br />

Testamento ha preceduto 18 litri tutti da con<strong>di</strong>videre.<br />

Infine, le rarità fuori quota: Souverain (26,25 litri), Primat<br />

(27 litri), Melchisedech o Midas (30 litri).<br />

Sir Charles Lytton, ladro gentiluomo interpretato da<br />

David Niven nel celebre film La Pantera Rosa (1963),<br />

sosteneva: “Lo Champagne non è bere: è un minimo<br />

<strong>di</strong> alcool con un massimo <strong>di</strong> cor<strong>di</strong>alità”.<br />

E<br />

se ancora vi state chiedendo se è il caso o no <strong>di</strong><br />

stappare una bottiglia, la risposta la trovate in uno<br />

scambio tra Peter Lowford e Judy Holiday nel film La<br />

Ragazza del Secolo (1954): “− Non c’è niente <strong>di</strong> meglio dello<br />

Champagne. − Sì che c’è. − Cosa? − Dell’altro Champagne”.<br />

Pillole <strong>di</strong><br />

Champagne<br />

per fare<br />

bella figura<br />

a tavola<br />

11


Coravin Sparkling:<br />

la rivoluzione per chi ama<br />

lo Champagne<br />

12<br />

Poter gustarsi la propria etichetta nell’annata<br />

preferita senza alterazioni <strong>di</strong> sorta a <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> settimane, mesi o anni. Oggi è realtà, grazie<br />

a Coravin. Una tecnologia, la prima e unica a livello<br />

mon<strong>di</strong>ale, che ha cambiato ra<strong>di</strong>calmente il modo in cui<br />

si degusta vino. Coravin, infatti, nasce come <strong>di</strong>spositivo<br />

<strong>di</strong> ultima generazione che, attraverso un complesso<br />

sistema <strong>di</strong> aghi, consente <strong>di</strong> versare un calice <strong>di</strong> vino<br />

senza stappare la bottiglia, eliminando così il rischio <strong>di</strong><br />

ossidazione. Il nome deriva dalla fusione delle parole<br />

francesi “cœur” e “vin”, a in<strong>di</strong>care una tecnologia che<br />

arriva al cuore del vino senza alterarlo, e <strong>di</strong>mostra<br />

la grande passione per il “nettare degli dei” del suo<br />

inventore, quel Greg Lambrecht che ha messo le sue<br />

competenze ingegneristiche al servizio <strong>di</strong> tutti i wine<br />

lover. Ideato inizialmente per i vini fermi, a partire dal<br />

2021 Coravin si è evoluto e oggi propone una versione<br />

che permette <strong>di</strong> conservare anche le bollicine, grazie al<br />

sistema Sparkling. Una rivoluzionaria novità, questa,<br />

che mantiene inalterate proprietà organolettiche e<br />

caratteristiche <strong>di</strong> effervescenza del proprio Champagne<br />

preferito fino a quattro settimane. Una volta stappata la<br />

bottiglia, infatti, l’originale livello <strong>di</strong> CO2 al suo interno<br />

è ripristinato attraverso le apposite capsule, creando uno<br />

strato protettivo in grado <strong>di</strong> mantenere la freschezza<br />

del perlage e garantire l’effervescenza del vino. Coravin<br />

offre così la possibilità a chiunque <strong>di</strong> vivere l’esperienza<br />

del concedersi un calice, bevendo ciò che si vuole,<br />

quando si vuole. E soprattutto qualora si tratti <strong>di</strong> una<br />

rara e pregiata bottiglia, proprio grazie a Coravin è<br />

possibile godersi un bicchiere dopo l’altro, anche a<br />

<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tempo, senza dover aspettare occasioni<br />

speciali, evitando che la bottiglia possa andare sprecata<br />

una volta aperta. Coravin Sparkling è la scelta per chi<br />

vuole che l’ultimo bicchiere <strong>di</strong> bollicine regali ogni volta<br />

le stesse emozioni del primo.


Rivoluziona<br />

il Modo <strong>di</strong><br />

Gustare il Vino.<br />

Coravin è ormai considerata l’azienda leader mon<strong>di</strong>ale per la conservazione del vino. I nostri<br />

<strong>di</strong>spositivi pluripremiati consentono agli amanti del vino <strong>di</strong> versare qualsiasi vino, in qualsiasi<br />

quantità, e <strong>di</strong> conservare le loro bottiglie per settimane, mesi o ad<strong>di</strong>rittura anni.<br />

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I consigli spumeggianti<br />

dei wine expert<br />

iDealwine<br />

Co m pra online<br />

Chi meglio <strong>di</strong> un wine expert<br />

<strong>di</strong>rettamente da Oltralpe può<br />

suggerire quattro etichette da<br />

scoprire nel ricco novero che compongono<br />

il mosaico delle più rinomate tra<br />

le bollicine francesi. Ecco, allora, che<br />

Eloïse Rusier, esperta <strong>di</strong> vini e buyer<br />

per la piattaforma transalpina iDealwine,<br />

ci propone la sua speciale<br />

selezione che vede protagonisti<br />

– al contempo e in egual misura<br />

– gli Champagne dei Vigneron e<br />

le cuvée prodotte da due prestigiose<br />

Maison.<br />

S’inizia da un vero e proprio<br />

mito: quel Blanc de Blancs<br />

Blanc des Millénaires Charles<br />

Heidsieck 2007, fiore all’occhiello<br />

della celebre Maison.<br />

Un millesimato prodotto solo in<br />

poche annate ed un vino che rende<br />

omaggio al carattere nobile dello<br />

Chardonnay. “Nel 1993 Charles Heidsieck presentava per<br />

la prima volta il Blanc des Millénaires nella sua prestigiosa<br />

annata 1983”, spiega Eloïse Rusier. “All’epoca, questo<br />

vino ha rappresentato l’affermazione <strong>di</strong> un savoir-faire e <strong>di</strong><br />

uno stile ben preciso della Maison. La cuvée proviene da<br />

cinque cru d’eccezione della Côte des Blancs. Per poterla<br />

realizzare sono state minuziosamente selezionate le uve<br />

Chardonnay <strong>di</strong> quattro Grand Cru e un Premier Cru permettendo<br />

così ad ogni terroir <strong>di</strong> potersi esprimere. Ed è<br />

così che al calice ritroviamo la mineralità <strong>di</strong> Avize, la complessità<br />

<strong>di</strong> Cramant e la struttura ed equilibrio offerta dai<br />

suoli che caratterizzano i cru <strong>di</strong> Mesnil-sur-Oger e Oger.<br />

Le uve Chardonnay <strong>di</strong> Vertus, infine, aggiungono alla<br />

cuvée freschezza e note floreali. Al naso questo prezioso<br />

nettare emana aromi <strong>di</strong> frutta secca, frutta can<strong>di</strong>ta, mandorle<br />

e nocciole, ma sono presenti anche lievi note <strong>di</strong> tor-<br />

14<br />

Eloïse Rusier


one e <strong>di</strong> miele. Al palato si rivela cremoso ed equilibrato,<br />

con aromi <strong>di</strong> mandorla e <strong>di</strong> vaniglia. Per un vino gastronomico,<br />

da abbinare ad ostriche, piatti a base <strong>di</strong> crostacei o<br />

cru<strong>di</strong>, ma anche antipasti fred<strong>di</strong> a base <strong>di</strong> pesce”.<br />

Seconda protagonista è la cuvée Les Pommiers Extra<br />

Brut Philippe Lancelot 2018, estremamente ricca in aromi<br />

e sapori che si caratterizza per il suo perlage delicato e<br />

persistente. Una preziosa bollicina, elaborata da una realtà<br />

che, consapevole delle attuali problematiche ambientali<br />

e nell’ottica <strong>di</strong> tutelare la bio<strong>di</strong>versità, gestisce le<br />

proprie vigne seguendo i principi dell’agricoltura biologica<br />

e bio<strong>di</strong>namica. “La Maison Philippe Lancelot<br />

nasce ufficialmente negli anni ‘70 e possiede oggi dei<br />

vigneti nelle celebri zone <strong>di</strong> produzione della Champagne,<br />

come Cramant, Avize ed Epernay”, spiega la<br />

wine expert iDealwine. “Il suo obiettivo è sempre<br />

stato quello <strong>di</strong> produrre degli Champagne singolari<br />

e autentici, capaci <strong>di</strong> riflettere il loro terroir e lo<br />

spirito della tenuta. Questa cuvée, in particolare,<br />

prende forma con il minimo intervento. Al calice<br />

presenta dei riflessi dorati e si caratterizza<br />

per il suo bouquet complesso e<br />

ricco <strong>di</strong> aromi, dove a prevalere sono<br />

i frutti gialli e lievi note <strong>di</strong> vaniglia.<br />

Al palato, ritroviamo le stesse note<br />

fruttate che ci portano verso un finale<br />

persistente e sapido, marcato da un<br />

perlage lieve e delicato. Per un’etichetta<br />

da sposare a piatti fred<strong>di</strong> a base <strong>di</strong> salmone,<br />

pesce crudo e capesante”.<br />

Spazio poi a un 100% Meunier con la<br />

cuvée Heri-Ho<strong>di</strong>e Premier Cru Extra<br />

Brut Roger Coulon, realizzata secondo<br />

i principi del metodo Solera. “La<br />

cuvée Heri-Ho<strong>di</strong>e è prima <strong>di</strong> tutto<br />

un omaggio alla lunga storia che si<br />

cela <strong>di</strong>etro la nascita della Maison,<br />

nella quale si sono succedute <strong>di</strong>verse<br />

generazioni (Heri = Hier, Ho<strong>di</strong>e =<br />

Aujourd’hui, rispettivamente “ieri”<br />

e “oggi” in italiano, ndr)”, sottolinea<br />

Eloïse Rusier. “Ma producendo<br />

questo prezioso nettare, la famiglia<br />

Coulon ha voluto <strong>di</strong>mostrare come<br />

si possa utilizzare in modo sapiente<br />

il metodo Solera anche nella produzione<br />

dello Champagne. A partire<br />

dalla vendemmia del 1995, la Maison<br />

ha preso la decisione <strong>di</strong> mettere<br />

da parte una porzione <strong>di</strong> uve <strong>di</strong> Meunier<br />

che, ogni anno, una volta vinificate sono aggiunte a una<br />

15<br />

Réserve Perpétuelle. Questa cuvée è, dunque,<br />

il risultato <strong>di</strong> un assemblaggio composto al<br />

90% da vin de réserve e al 10% da vino <strong>di</strong> annata<br />

che subisce un invecchiamento in barrique<br />

<strong>di</strong> 10 mesi. Una volta in bottiglia, riposa sui<br />

lieviti per ben tre anni. Con le uve che danno<br />

vita a questo nettare provenienti dalle parcelle<br />

<strong>di</strong> Vrigny, Premier Cru della Montagne de<br />

Reims: qui, il Meunier è coltivato secondo i<br />

principi dell’agricoltura bio. Heri-Ho<strong>di</strong>e è<br />

Champagne dai riflessi dorati, che seduce<br />

per le sue delicate note <strong>di</strong> frutti bianchi e<br />

agrumi, accompagnati da lievi sentori <strong>di</strong><br />

pan grigliato. Al palato risulta cremoso e<br />

morbido. Questa struttura un po’ ricca<br />

è però controbilanciata da un finale<br />

fresco e fruttato. Si tratta senza ombra<br />

<strong>di</strong> dubbio <strong>di</strong> un vino gastronomico, che<br />

consiglio <strong>di</strong> abbinare a piatti fred<strong>di</strong> a<br />

base <strong>di</strong> crostacei, a capesante o perfino<br />

a un risotto <strong>di</strong> mare”.<br />

Chiude la selezione<br />

dei consigli iDealwine<br />

l’Esprit Nature<br />

Brut Nature Henri<br />

Giraud, con il suo<br />

carattere unico. Claude<br />

Giraud, fervente<br />

sostenitore dell’invecchiamento in<br />

barrique per gli Champagne, ha creato<br />

una gamma a base <strong>di</strong> Pinot Noir<br />

e Chardonnay facendo delle note<br />

boisé il suo segno <strong>di</strong>stintivo. “Si<br />

tratta <strong>di</strong> una Maison che produce<br />

gran<strong>di</strong> vini capaci <strong>di</strong> incarnare e<br />

trasmettere l’energia del terroir<br />

affidandosi allo stile Giraud, una<br />

firma particolare, volta a valorizzare<br />

la terra e gli elementi che<br />

la compongono”, chiosa Eloïse<br />

Rusier. “Esprit Nature è uno<br />

Champagne che esprime appieno<br />

il savoir-faire della tenuta. Con<br />

un assemblaggio composto al<br />

70% da Pinot Noir e al 30% da<br />

Chardonnay provenienti dalla<br />

Montagne de Reims, al palato<br />

scopriamo un vino dal carattere<br />

sapido, avvolgente e proprio dalle<br />

marcate note boisé, perfetto da abbinare a carni delicate,<br />

come il vitello, tartare <strong>di</strong> tonno e pesci importanti”.


Laurent - Perrier<br />

GRAND SIÈCLE ITERAZIONE N°26<br />

CHAMPAGNE GRANDE CUVÉE<br />

L’assemblaggio è il vero segreto che definisce la<br />

qualità dello Champagne. Così, Laurent-Perrier è<br />

la sola Maison la cui Cuvée più prestigiosa, Grand<br />

Siècle, non è millesimata ma numerata. A venire<br />

ricreato in bottiglia, e<strong>di</strong>zione dopo e<strong>di</strong>zione, è ciò<br />

che la Natura non darà mai: l’annata perfetta. Ed in<br />

Grand Siècle, si ritrova così la massima espressione<br />

<strong>di</strong> uno stile unico e <strong>di</strong>stintivo: freschezza, eleganza,<br />

purezza. Quattro sono i principi car<strong>di</strong>ne da cui nasce<br />

Iterazione N°26, proprio come quelle che l’hanno<br />

preceduta: l’assemblaggio <strong>di</strong> una selezione <strong>di</strong> tre<br />

annate eccezionali (in questo caso: 65% 2012, 25%<br />

2008, 10% 2007) complementari tra loro; l’assemblaggio<br />

<strong>di</strong> una selezione <strong>di</strong> 8 dei 17 Grand Cru esistenti<br />

in Champagne; l’invecchiamento prolungato<br />

in cantina <strong>di</strong> almeno 10 anni sui lieviti per il formato<br />

bottiglia da 0,75 lt e qualche tempo in più la magnum;<br />

un assemblaggio con una componente maggioritaria<br />

<strong>di</strong> Chardonnay (58% da Le Mesnil-sur-Oger,<br />

Oger, Cramant, Avize) completata dal Pinot<br />

Noir (42% da Tours-sur-Marne, Ambonnay, Bouzy,<br />

Verzy). Con il suo attacco in bocca delicato e fresco,<br />

seguito dal palato setoso e minerale, Grand Siècle<br />

Iterazione N°26 accompagna perfettamente piatti<br />

raffinati, in particolare le associazioni terra e mare,<br />

i crostacei e i pesci nobili, ma anche carni bianche,<br />

come la tartare <strong>di</strong> scampi alla thailandese o il pollo<br />

<strong>di</strong> Bresse. È uno Champagne da servire a temperatura<br />

<strong>di</strong> 10-12°C.<br />

VITIGNI: 58% Chardonnay e 42% Pinot Noir<br />

AFFINAMENTO: 10 anni<br />

FOOD PAIRING: piatti raffinati, in particolare le<br />

associazioni terra e mare<br />

DA BERE QUANDO: in una grande occasione<br />

16


La storia <strong>di</strong> Laurent-Perrier prende il via nel 1812 a<br />

Tours-sur-Marne, all’incrocio dei vigneti della<br />

Champagne. Nel 1887 assume il suo nome,<br />

unione tra i cognomi dello Chef de Cave e<br />

della moglie. E sono ormai più <strong>di</strong> 200 gli anni<br />

al servizio dello Champagne <strong>di</strong> questa Maison<br />

leggendaria, acquisita nel 1939 da Marie-Louise<br />

de Nonancourt, che poi lasciò il testimone, nel<br />

1948, al figlio più giovane Bernard de Nonancourt: una<br />

vera leggenda della Champagne, capace <strong>di</strong> trasformare il<br />

marchio in uno tra i 5 più importanti al mondo. Merito<br />

anche del successo <strong>di</strong> icone come la prestigiosa<br />

cuvée numerata (e non millesimata, questa<br />

l’unicità) Grand Siècle, l’Ultra Brut pioniere nella<br />

categoria degli Champagne Nature e il ricercato<br />

Millésimé Rosé Alexandra. E l’innovazione<br />

prosegue oggi, come <strong>di</strong>mostrato dall’ultimo grande<br />

lancio del Blanc de Blancs Brut Nature.<br />

CUVÉE ROSÉ BRUT<br />

Anticipatrice della categoria degli<br />

Champagne rosé, la Cuvée Rosé<br />

nasce nel 1968 dal savoir-faire<br />

della Maison Laurent-Perrier ed<br />

è <strong>di</strong>venuta nel corso del tempo un<br />

riferimento con la sua elegante<br />

veste dal tono lampone che evolve<br />

in delicate sfumature salmonate.<br />

Caratterizzata da aromi <strong>di</strong> frutti<br />

rossi freschi, grande intensità<br />

ed estrema freschezza, è<br />

trasposizione nel calice delle<br />

uve dei migliori Cru della<br />

Montagne de Reims, in<br />

particolare Ambonnay,<br />

Bouzy, Louvois e Tourssur-Marne.<br />

Un vino<br />

morbido e rotondo,<br />

con un attacco deciso.<br />

La sua profon<strong>di</strong>tà<br />

aromatica permette <strong>di</strong><br />

accompagnarlo a pesce<br />

crudo marinato, gamberi<br />

grigliati, piatti esotici,<br />

prosciutto <strong>di</strong> Parma e<br />

dessert a base <strong>di</strong> frutti<br />

rossi. Per i più audaci:<br />

accostatelo alla cucina<br />

asiatica o in<strong>di</strong>ana.<br />

La temperatura <strong>di</strong> servizio ideale è tra gli 8 e i 10°C.<br />

VITIGNI: 100% Pinot Noir<br />

AFFINAMENTO: minimo 5 anni<br />

FOOD PAIRING: gamberi grigliati, piatti esotici,<br />

prosciutto <strong>di</strong> Parma e dessert a base <strong>di</strong> frutti rossi<br />

DA BERE QUANDO: in una serata tra amici<br />

BLANC DE BLANCS BRUT NATURE<br />

100% Chardonnay dai migliori Cru della Côte des<br />

Blancs (Avize, Cramant, Oiry, Chouilly) e della<br />

Montagne de Reims (Tours-sur-<br />

Marne, Villers-Marmery, Rilly<br />

La Montagne), è uno Champagne<br />

senza alcun dosaggio equilibrato e<br />

sostenuto al palato, con un finale<br />

fresco caratterizzato dalle note <strong>di</strong><br />

limone. Laurent-Perrier ha sempre<br />

scelto lo Chardonnay come varietà<br />

<strong>di</strong> uva dominante in tutte le sue<br />

cuvée bianche ed è stata Maison<br />

pioniera della categoria Brut<br />

Nature fin dal 1981. Da questa<br />

expertise ha preso forma un<br />

Blanc de Blancs gastronomico,<br />

che si abbina bene al<br />

pesce più pregiato: branzino<br />

con crosta <strong>di</strong> sale,<br />

capesante e calamaro<br />

alla griglia marinato<br />

con limone, timo, olio<br />

d’oliva e cotto “à la<br />

plancha”. Da portare<br />

in tavola tra 9 e i 11°C.<br />

VITIGNI: 100%<br />

Chardonnay<br />

AFFINAMENTO:<br />

almeno 7 anni<br />

FOOD PAIRING:<br />

vino per la gastronomia<br />

che si abbina bene al<br />

pesce più pregiato<br />

DA BERE QUANDO: per una raffinata cena a lume<br />

<strong>di</strong> candela<br />

17


Champagne<br />

Bollinger<br />

PN AYC18<br />

Da sempre, in Champagne, Pinot Noir fa rima con Bollinger.<br />

È l’essenza stessa della Maison <strong>di</strong> Aÿ e uno dei suoi<br />

pilastri fondanti dal 1829. Come comunica la visione<br />

unica della cuvée Bollinger PN, che oggi si presenta con la<br />

nuova e<strong>di</strong>zione AYC18 <strong>di</strong> un 100% Pinot Noir interpretazione<br />

dallo stile unico <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi terroir. A essere svelata è<br />

l’espressione <strong>di</strong> un cru principale e <strong>di</strong> un’annata base scelti<br />

con cura dagli esperti <strong>di</strong> Champagne Bollinger. PN AYC18<br />

offre una nuova visione dell’abilità della Maison nella<br />

vinificazione del Pinot Noir. E proprio qui sta il segreto <strong>di</strong><br />

una cuvée capace <strong>di</strong> reinventarsi anno dopo anno. Con la<br />

carta d’identità dell’ultima creazione a raccontare <strong>di</strong> un<br />

100% Pinot Noir che, spaziando tra l’annata base 2018 e<br />

giungendo fino alla 2009, vede il Cru principale proprio<br />

nei vigneti <strong>di</strong> casa <strong>di</strong> Aÿ, cui si aggiungono, a completare,<br />

quelli <strong>di</strong> Tauxières e Verzenay. Al palato, la quarta e<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> PN è vino centrato, <strong>di</strong>screto e ricco: espansivo con un<br />

finale carico <strong>di</strong> agrumi can<strong>di</strong>ti che ne esaltano la freschezza.<br />

Serio, raffinato, è pura espressione <strong>di</strong> un vitigno unita<br />

a quella <strong>di</strong> un grande territorio della Champagne, dove<br />

Aÿ ha donato a questo nettare tutti i suoi tratti salienti <strong>di</strong><br />

terroir: carattere lineare, lunghezza e ampiezza. I vini <strong>di</strong><br />

riserva invecchiati nei formati Magnum, infine, contribuiscono<br />

a garantire maggiore complessità aromatica a una<br />

bollicina dosata 6 g/lt. Per uno Champagne in grado <strong>di</strong><br />

spaziare, servito tra 10 e gli 11°C, dal carpaccio <strong>di</strong> capesante<br />

e agrumi all’anatra all’arancia, fino a una crostata <strong>di</strong> mele<br />

cotogne e mandorle.<br />

VITIGNI: 100% Pinot Noir<br />

AFFINAMENTO: il doppio del tempo previsto dalla<br />

Denominazione<br />

FOOD PAIRING: sposa dal carpaccio <strong>di</strong> capesante e<br />

agrumi all’anatra all’arancia<br />

DA BERE QUANDO: un pranzo importante, anche tra<br />

qualche tempo<br />

18


1993-<strong>2023</strong><br />

30 anni <strong>di</strong> collaborazione<br />

tra due gran<strong>di</strong> famiglie


Da destra: Nicolas Roland-Billecart, settima generazione della famiglia, e lo chef de cave Florent Nys<br />

Tre volti che esprimono tutto<br />

il savoir-faire <strong>di</strong> uno tra i<br />

più storici produttore in<br />

Champagne, evidenziando il suo<br />

legame con gli appassionati delle<br />

bollicine francesi più pregiate, a<br />

iniziare dall’Italia. La storia della<br />

Maison Billecart-Salmon prende<br />

il via nel 1818 a Mareuil-sur-Ay,<br />

nella Marna, quando Nicolas<br />

François Billecart ed Elisabeth<br />

Salmon si sposano e fondano<br />

quella che oggi è una tra le più<br />

note realtà della Champagne. Una<br />

vera e propria epopea <strong>di</strong> famiglia,<br />

perché anche Louis Salmon, fratello<br />

<strong>di</strong> Elisabeth e appassionato <strong>di</strong><br />

enologia, partecipa alla produzione<br />

dei vini. Una tra<strong>di</strong>zione che si è<br />

tramandata, per sette generazioni,<br />

fino ad oggi, restando fedele a un<br />

impegno immutabile: “Privilegiare<br />

la qualità, puntare all’eccellenza”.<br />

Il Brut Reserve, la bottiglia più<br />

venduta <strong>di</strong> Maison Billecart-Salmon,<br />

ben rispecchia questa filosofia.<br />

Champagne in cui s’incontrano,<br />

all’insegna della migliore arte<br />

dell’assemblage, 40% Pinot Meunier,<br />

30% Pinot Noir e 30% Chardonnay:<br />

per una “ricetta” immutata dal 1945.<br />

Anche se oggi una novità introduce<br />

a una nuova era per questo frutto<br />

Le cuvée senza tempo<br />

<strong>di</strong> Maison<br />

Billecart-Salmon<br />

delle uve <strong>di</strong> 28 comuni <strong>di</strong>versi con<br />

punteggio superiore a 94/100 nella<br />

scala dei Cru. Uno Champagne che<br />

affina sui lieviti per oltre tre anni e<br />

tutto da godere, un calice dopo l’altro.<br />

Fresco e gastronomico, concentrato<br />

e armonico, oggi quello che si<br />

propone come il biglietto da visita<br />

<strong>di</strong> Maison Billecart-Salmon assiste<br />

a un’evoluzione nell’e<strong>di</strong>zione base<br />

2019: non solo il dosaggio scende<br />

a 3 g/l dai 6 g/l del base 2018 e i 9<br />

g/l del base 2016, ma in aggiunta la<br />

componente <strong>di</strong> vins de réserve tocca<br />

quota 62%, <strong>di</strong> cui oltre il 10% réserve<br />

perpétuelle <strong>di</strong> assemblaggi precedenti<br />

riferiti all’intervallo 2006 - 2018.<br />

Ed è questa fresca complessità che lo<br />

rende perfetto davvero per qualsiasi<br />

occasione: a partire dall’aperitivo, è<br />

infatti capace <strong>di</strong> accompagnare piatti<br />

semplici o elaborati.<br />

20<br />

Ma il nome Billecart-Salmon è<br />

associato anche a cuvée d’eccezione.<br />

A iniziare dall’ultima annata arrivata<br />

in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo, la grandemente<br />

celebrata 2008, dell’omaggio al<br />

fondatore della Maison: Nicolas<br />

François Billecart. Equilibrato e<br />

maturo, il Nicolas François 2008 è<br />

un autentico riflesso del know-how<br />

ancestrale <strong>di</strong> Billecart-Salmon. Un<br />

vino iconico della Maison, cuvée<br />

che esiste dal 1964 e che racchiude<br />

perfettamente lo stile della realtà <strong>di</strong><br />

Mareuil-sur-Ay in tutta la sua gloria:<br />

l’assemblaggio <strong>di</strong> 83% Grand Cru<br />

e 17% Premier Cru provenienti dai<br />

vigneti classificati della Montagne<br />

de Reims e della Grande Vallée de<br />

la Marne (il 60% <strong>di</strong> Pinot Noir) e<br />

della Côte des Blancs (il 40% <strong>di</strong><br />

Chardonnay) danno vita a uno<br />

Champagne dalla forte personalità.


Poi, la magia della vendemmia 2008<br />

in Champagne: generosa e soleggiata,<br />

con uve concentrate e selezionate a<br />

maturazione ottimale. Nicolas François<br />

2008 esprime tutta la ricchezza e<br />

la finezza <strong>di</strong> una curva aromatica<br />

complessa e rinfrescante. Al palato,<br />

l’equilibrio della tensione data dalla<br />

grande maturità del vino, richiamata da<br />

mela cotogna fresca, biscotti al miele e<br />

limone caviale, si fonde a una texture<br />

dalla personalità affermata, grazie<br />

all’impronta calcarea e alla notevole<br />

potenza, bilanciata dal basso dosaggio<br />

totalmente integrato. Un finale <strong>di</strong> rara<br />

complessità e dalle tante sfumature<br />

evolve verso note <strong>di</strong> pane tostato e<br />

bergamotto. Per uno Champagne che è<br />

figlio <strong>di</strong> una grande annata <strong>di</strong> notevole<br />

intensità, tesa e minerale, caratterizzata<br />

da una vinosità elegante, e che offrirà<br />

un invecchiamento garantito. Servita<br />

a temperatura <strong>di</strong> cantina, tra gli 11 e<br />

i 12°C, questa cuvée esalterà i sapori<br />

<strong>di</strong> una deliziosa sogliola al burro<br />

aromatizzato al limone o <strong>di</strong> una<br />

succulenta costata <strong>di</strong> vitello da latte ai<br />

gallinacci.<br />

Un’esperienza nel calice che ogni<br />

appassionato <strong>di</strong> Champagne<br />

<strong>di</strong>fficilmente <strong>di</strong>menticherà, quella del<br />

Nicolas François 2008. Esattamente<br />

come nel caso <strong>di</strong> un altro unicum<br />

della gamma <strong>di</strong> Maison Billecart-<br />

Salmon: lo speciale Blanc de Blancs<br />

21<br />

2010 de<strong>di</strong>cato a celebrare i 50 anni<br />

<strong>di</strong> collaborazione con Velier, storica<br />

azienda familiare genovese, oggi<br />

guidata da Luca Gargano, che fin<br />

dalla sua nascita, nel 1947, si occupa<br />

<strong>di</strong> importazione e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stillati, liquori e vini, con grande<br />

attenzione alla qualità e una reale<br />

passione per la <strong>di</strong>vulgazione. Una<br />

cuvée, esclusiva per il mercato italiano,<br />

selezionata dalla stessa famiglia<br />

Billecart e che lega ancor <strong>di</strong> più la<br />

Maison agli appassionati del Belpaese.<br />

Il Blanc de Blancs 2010 è frutto dei<br />

migliori Grand Cru della Côte des<br />

Blancs e ha trascorso oltre 10 anni nelle<br />

cantine <strong>di</strong> gesso scavate nel 1840 e<br />

che da allora, con i loro 2,8 chilometri<br />

<strong>di</strong> corridoi, ospitano 24 foudre e 400<br />

botti, ognuna delle quali è stata scelta<br />

con cura per valorizzare la ricchezza<br />

e la complessità aromatica dei vini.<br />

Questa cuvée speciale svela tutta<br />

l’eleganza dei gran<strong>di</strong> Champagne e<br />

rivela le specificità dello Chardonnay.<br />

E se gli amanti e i veri inten<strong>di</strong>tori <strong>di</strong><br />

Billecart-Salmon riconosceranno<br />

certamente le note proprie della<br />

Cuvée Louis Salmon, iconico Blanc<br />

de Blancs della Maison, i Grand<br />

Cru selezionati per l’occasione sono<br />

davvero tra i migliori: Chouilly,<br />

Cramant, Oiry e Oger. “Privilegiare<br />

la qualità, puntare all’eccellenza”:<br />

una filosofia viva più che mai.


De Vilmont<br />

Da sinistra: Luca e Giorgio Serena<br />

BRUT GRANDE RÉSERVE PREMIER CRU<br />

Uno Champagne dal volto italiano. È l’elegante De Vilmont,<br />

oggi tra i brand <strong>di</strong> punta <strong>di</strong> Serena Wines 1881. Un progetto<br />

nato nel 2007, quando per volontà dello zio <strong>di</strong> Luca Serena,<br />

Gerardo, grande estimatore dello Champagne, la famiglia<br />

veneta decide d’investire in un marchio de<strong>di</strong>cato alle prestigiose<br />

bollicine francesi nell’Aoc Rilly la Montagne. A esservi<br />

prodotto è lo Champagne che celebra il nobile marchese<br />

<strong>di</strong> San Crevés, François Alphonse Donatien De Vilmont,<br />

vissuto a fine 1700. Si narra che l’ex ufficiale della Guar<strong>di</strong>a<br />

Reale <strong>di</strong> Luigi XVI, passato nel 1792 tra le file del neonato<br />

esercito rivoluzionario, dopo un’importante vittoria militare<br />

contro le armate austro-prussiane, festeggiò sul campo <strong>di</strong><br />

battaglia <strong>di</strong> Valmy sciabolando una bottiglia <strong>di</strong> Champagne.<br />

Oggi la famiglia Serena <strong>di</strong>mostra lo stesso coraggio dando<br />

vita a cuvée e millesimati <strong>di</strong> alta qualità, con uve della zona<br />

Premier Cru Aoc Rilly La Montagne, a poca <strong>di</strong>stanza da<br />

Reims. Un’area collinare accarezzata da un clima che favorisce<br />

la maturazione lenta degli acini, che insieme al suolo<br />

regalano i tratti <strong>di</strong> freschezza e vivacità. Fiore all’occhiello<br />

della gamma De Vilmont è il Brut Grande Réserve Premier<br />

Cru. La sua elegante complessità inizia dalla composizione:<br />

50% Chardonnay, 25% Pinot Noir e 25% Meunier. Profumi,<br />

freschezza, verticalità e buona struttura sono raggiunti dopo<br />

36 mesi sui lieviti. Fine e delicato, è ben strutturato, in un<br />

giusto intreccio tra aci<strong>di</strong>tà e morbidezza, lasciando una<br />

sensazione finale rotonda ed equilibrata. Champagne perfetto<br />

sia in aperitivo e con antipasti, come crostini <strong>di</strong> pâté al<br />

fegato, tartare <strong>di</strong> salmone o formaggi, ma anche abbinato a<br />

portate principali come ravioli <strong>di</strong> ricotta e piatti elaborati.<br />

VITIGNI: 50% Chardonnay, 25% Pinot Noir, 25%<br />

Meunier<br />

AFFINAMENTO: 36 mesi sui lieviti<br />

FOOD PAIRING: In aperitivo, con antipasti o formaggi,<br />

spazia tra pesce e carni come petto d’anatra o filetto <strong>di</strong> vitello<br />

DA BERE QUANDO: in tavola dei giorni <strong>di</strong> festa<br />

22


Louis<br />

Roederer<br />

COLLECTION 244<br />

Quarto capitolo della “nuova” saga del progetto con cui<br />

Louis Roederer ridefinisce gli orizzonti dell’identità e del<br />

futuro dello Champagne. Dopo gli antesignani Collection<br />

241 e 242, seguiti dalla conferma Collection 243, ora arriva<br />

il momento <strong>di</strong> Collection 244, dove la cifra che connota la<br />

release, <strong>di</strong>stinguendola dalle precedenti, in<strong>di</strong>ca il numero<br />

<strong>di</strong> assemblaggi svolti dalla Maison <strong>di</strong> Reims a far data dal<br />

1776, anno della sua fondazione. Siamo innanzi a “un multimillesimato<br />

buono come un vintage”, come lo ha definito<br />

il suo artefice, lo Chef de caves Jean-Baptiste Lécaillon.<br />

Realizzato creando il migliore assemblaggio possibile ogni<br />

anno, Collection 244 è capace <strong>di</strong> esprimere i <strong>di</strong>versi terroir<br />

della Champagne – Côte des Blancs, Montagne de Reims e<br />

Vallée de la Marne – e lo stile della vendemmia, per una bollicina<br />

che, prima <strong>di</strong> essere tale, è vino coinvolgente, avvolto<br />

da un finale materico e salino. Composto per la metà da uve<br />

d’annata provenienti da vigneti <strong>di</strong> proprietà e <strong>di</strong> vigneron<br />

partner, Collection 244 Louis Roederer enfatizza il carattere<br />

del millesimo: per quest’ultima release, l’annata 2019. Poi la<br />

ricerca della formula perfetta: per l’occasione, in<strong>di</strong>viduata in<br />

41% Chardonnay, 33% Pinot Noir e 26% Meunier. Stu<strong>di</strong>ato<br />

equilibrio tra struttura e freschezza, Collection 244 si propone<br />

in bocca con un attacco piacevole e dalla texture invitante<br />

e ricca. La succosa contrazione <strong>di</strong> questo Champagne,<br />

che affianca una delicata consistenza, avvolge il palato subito<br />

alleggerito da una carezzevole effervescenza. Le note affumicate<br />

prendono poi il sopravvento per sostenere un finale<br />

ricco <strong>di</strong> sapore. Per una nuova conferma <strong>di</strong> uno Champagne<br />

che è bene avere sempre pronto in cantina.<br />

VITIGNI: 41% Chardonnay, 33% Pinot Noir e 26%<br />

Meunier<br />

AFFINAMENTO: almeno 3 anni<br />

FOOD PAIRING: con crostacei, piatti <strong>di</strong> mare e <strong>di</strong> terra<br />

DA BERE QUANDO: ogni occasione è buona, da oggi<br />

a qualche anno.<br />

24


L'arte dell'Assemblage<br />

CHAMPAGNE<br />

GAUTHEROT<br />

BRUT NATURE<br />

JACQUES<br />

ROUSSEAUX CUVÉE<br />

MONTGOLFIÈRE<br />

EXTRA BRUT<br />

Zero dosaggio e una ricetta che<br />

all’80% <strong>di</strong> Pinot Noir integra un<br />

10% Chardonnay e altrettanto<br />

Pinot Blanc. Un attacco schietto,<br />

tipico dello stile <strong>di</strong> una famiglia<br />

<strong>di</strong> Vigneron in Champagne<br />

prima della Rivoluzione e <strong>di</strong><br />

Napoleone, il cuore è gourmand<br />

e lascia spazio a un finale armonico.<br />

Un perfetto equilibrio per<br />

una cuvée ideale all’aperitivo, ma<br />

capace <strong>di</strong> sorprendere anche in<br />

accompagnamento a pietanze<br />

piccanti e a piatti esotici.<br />

Equilibrio ideale <strong>di</strong> Pinot Noir<br />

e Chardonnay, vede il frutto<br />

rosso sposare la forte mineralità<br />

gessosa dolce <strong>di</strong> Verzenay. Uno<br />

stile classico, che oscilla tra la<br />

potenza del Pinot Noir moderata<br />

dalla finezza dello Chardonnay,<br />

per uno Champagne<br />

identitario da bere e ribere.<br />

Ideale calice da con<strong>di</strong>videre<br />

con gli amici a ogni ora del<br />

giorno, è da provare con un<br />

risotto al Comté o un filetto <strong>di</strong><br />

manzo al burro alla griglia.<br />

CHAMPAGNE TARLANT<br />

ZERO BRUT NATURE<br />

BÉRÊCHE ET FILS<br />

RÉSERVE BRUT S.A.<br />

La maestria dello Champagne non<br />

dosato. Il frutto <strong>di</strong> 31 parcelle al<br />

cuore della Vallée de la Marne,<br />

nei cru <strong>di</strong> Œuilly, Boursault,<br />

Celles-lès-Condé e Saint-Agnan.<br />

40% vins de reserve, almeno<br />

6 anni sui lieviti, Pinot<br />

Noir, Meunier e Chardonnay<br />

in parti uguali, completate<br />

dal 4% <strong>di</strong> vitigni rari: Petit<br />

Meslier, Arbanne e Pinot<br />

Blanc. Voluttuoso, fresco,<br />

sapido: uno Champagne da<br />

bere in ogni occasione.<br />

La complessità dei terroirs in un<br />

assemblage ricco e saporito, che<br />

vede i tre cépage quasi in parti<br />

uguali con il 30% <strong>di</strong> Pinot Noir<br />

e il 35% per Chardonnay e<br />

Meunier. Poi la magia dei vins<br />

de réserve, a contribuire per il<br />

35% e che esaltano il messaggio<br />

dei suoli apportando vinosità<br />

e persistenza aromatica.<br />

Per una bolla cremosa, dove il<br />

gesso, ben presente nel finale,<br />

regala una persistenza lunga<br />

e sapida.<br />

25


Blanc de Blancs<br />

CHAMPAGNE BOLIEU<br />

FLEUR DE CRAIE<br />

BRUT<br />

VALENTIN LEFLAIVE<br />

CV1830 CHAMPAGNE<br />

EXTRA BRUT BLANC<br />

DE BLANCS<br />

100% Chardonnay,<br />

30% vini <strong>di</strong> riserva, 10%<br />

tonneau, per una bollicina<br />

finissima ed elegante e uno<br />

Champagne pieno, burroso<br />

e speziato, delizioso come<br />

aperitivo.<br />

100% Chardonnay, nobile figlio della<br />

Côte des Blancs da uve selezionate<br />

Premier Cru <strong>di</strong> Vertus (52%)<br />

e Bergères les Vertus (27%) e<br />

Cramant Grand Cru (21%). La<br />

ricetta: vinificazioni separate,<br />

<strong>di</strong> cui il 30% in botti <strong>di</strong> secondo<br />

passaggio delle migliori cuvée<br />

dei vini <strong>di</strong> Borgogna. Poi affinamento<br />

in acciaio con 22% vins<br />

de rèserve, infine 40 mesi in<br />

bottiglia. Per uno Champagne<br />

dalla fine effervescenza e perfettamente<br />

cesellato al palato.<br />

CHAMPAGNE<br />

GAUTHEROT NOTES<br />

BLANCHES BLANC DE<br />

BLANCS EXTRA BRUT<br />

VOUETTE ET<br />

SORBÉE CHAMPAGNE<br />

TEXTURE BRUT<br />

NATURE<br />

Maestoso Champagne dai tratti<br />

dorati: 80% Pinot Blanc e 20%<br />

Chardonnay, affina sui lieviti per<br />

60 mesi. Svela sottili bollicine<br />

e un naso delicato. Il palato è<br />

schietto, luminoso, con note<br />

tenere e setose. Delicato<br />

ma opulento, è millesimato<br />

perfetta sintesi d’eleganza,<br />

da con<strong>di</strong>videre in aperitivo<br />

o con piatti raffinati: cru<strong>di</strong>tè,<br />

ostriche o sushi. Ottimo con<br />

formaggi delicati, carni bianche<br />

e sua maestà, il caviale.<br />

Atipico Blanc de Blancs che assume<br />

i suoi tratti da una macerazione<br />

pellicolare e nasce in una vigna<br />

de<strong>di</strong>cata al solo Pinot Blanc che<br />

lo compone. Un connubio tra un<br />

vitigno umile e un grande terroir<br />

<strong>di</strong> argille bianche che lo elevano.<br />

Per uno Champagne, dalla<br />

freschezza e dalla salinità molto<br />

piacevoli, capace <strong>di</strong> adattarsi a<br />

ogni occasione, a iniziare da un<br />

antipasto con i più pregiati frutti<br />

<strong>di</strong> mare fino a una crostata agli<br />

agrumi o <strong>di</strong> amarene.<br />

26


Blanc de Noirs<br />

ULYSSE COLLIN<br />

LES MAILLONS<br />

BLANC DE NOIRS<br />

EXTRA BRUT<br />

CHARTOGNE-TAILLET<br />

ORIZEAUX VIEILLES<br />

VIGNES EXTRA BRUT<br />

100% Pinot Noir vinificato in legno,<br />

che nasce da vigne <strong>di</strong> 40 anni<br />

della sola parcella Les Maillons,<br />

situata nella Côte de Sézanne.<br />

Champagne che non subisce<br />

filtrazione, Extra Brut per<br />

conservare la giusta espressione<br />

del terroir. Si caratterizza per la<br />

fermentazione alcolica effettuata<br />

naturalmente in piccoli fusti<br />

<strong>di</strong> rovere e un prolungato<br />

invecchiamento sui lieviti, tra i<br />

30 e i 36 mesi, che contribuisce<br />

a dare la pienezza ai sapori.<br />

Vino emblematico della<br />

Maison. Una delle prime<br />

parcelle della famiglia, piantata<br />

oggi in Pinot Noir, che stupisce<br />

per la costanza della qualità<br />

e dell’identità dei suoi vini,<br />

qualunque sia il millesimo.<br />

Champagne 100% Pinot Noir<br />

dai riflessi dorati, non filtrato,<br />

che si caratterizza per quel<br />

che ne è la fermentazione<br />

naturale e vinificazione, da 2<br />

a 9 anni, in fusti <strong>di</strong> 228 litri <strong>di</strong><br />

Borgogna.<br />

CHAMPAGNE JOSEPH<br />

PERRIER LA CÔTE<br />

À BRAS BLANC DE<br />

NOIRS BRUT NATURE<br />

VINTAGE 2014<br />

Una parcella, un’annata, una varietà,<br />

un vino: questa la filosofia<br />

<strong>di</strong>etro la cuvée espressione del<br />

Pinot Noir <strong>di</strong> Cumières. Fresco,<br />

sapido, dosato zero, dalla fine<br />

eleganza: all’inizio, aromi <strong>di</strong><br />

frutta can<strong>di</strong>ta e mela cotogna<br />

portano delicatezza e golosità.<br />

Al palato è ampio, con una<br />

persistenza infinita e delle<br />

note saline marcate. Champagne<br />

perfetto in aperitivi <strong>di</strong><br />

grande personalità, accompagna<br />

i sapori del mare.<br />

EGLY-OURIET<br />

BLANC DE NOIRS<br />

LES CRAYÈRES<br />

GRAND CRU<br />

VIEILLES VIGNES<br />

Frutto <strong>di</strong> un vigna <strong>di</strong> Pinot<br />

Noir piantata nel 1946 su un<br />

terreno eccezionale, chiamato<br />

Les Crayères, dove la terra è <strong>di</strong><br />

soli 30 centimetri al <strong>di</strong> sopra<br />

della craie, strato <strong>di</strong> calcare<br />

gessoso che in quel luogo è<br />

profondo decine <strong>di</strong> metri.<br />

Champagne vinificato al 100%<br />

in fusti, dove risaltano le note<br />

<strong>di</strong> frutti rossi per via dei vecchi<br />

Pinot, ed una certa mineralità<br />

“crayense”, che dona eleganza e<br />

potenziale all’invecchiamento.<br />

27


Espressione Meunier<br />

CHAMPAGNE<br />

FRANÇOISE BEDEL<br />

ORIGIN’ELLE EXTRA<br />

BRUT<br />

ÉRIC TAILLET LE<br />

BOIS DE BINSON<br />

Alle origini, innanzitutto dello<br />

stile dello storico domaine bio<strong>di</strong>namico<br />

<strong>di</strong> Françoise Bedel.<br />

Per una bollicina che è sintesi<br />

dell’intera tenuta e capace al<br />

palato <strong>di</strong> regalare una fresca<br />

sensazione fruttata. L’espressione<br />

del Pinot Meunier, nella<br />

sua roton<strong>di</strong>tà e freschezza,<br />

da servire freddo ad inizio<br />

pasto con degli amuse-bouche<br />

a base <strong>di</strong> salmone, caviale e<br />

crostacei.<br />

Prodotto da uve 100% Meunier<br />

provenienti dall’omonimo Lieu-<br />

Dit, parcella piantata nel 1956<br />

nel terroir <strong>di</strong> Montigny, al<br />

cuore della Vallée de la Marne.<br />

Champagne Extra Brut<br />

simbolo <strong>di</strong> tutta la produzione<br />

<strong>di</strong> Éric Taillet, ben si ad<strong>di</strong>ce<br />

ad una cena gourmet con<br />

preparazioni raffinate ed<br />

eleganti. Da provare in una<br />

degustazione <strong>di</strong> formaggi<br />

francesi a fine pasto.<br />

JÉRÔME PRÉVOST<br />

LA CLOSERIE LES<br />

BÉGUINES BLANC DE<br />

NOIRS EXTRA BRUT<br />

DOMAINE LAGILLE<br />

L’INATTENDUE BRUT<br />

L’opera prima <strong>di</strong> Jérôme Prévost,<br />

equilibrio tra legno e freschezza.<br />

Lo Champagne che lo ha fatto<br />

conoscere nel mondo.<br />

Un grande vino, composto al<br />

94% da Pinot Meunier e per<br />

il restante 6% da Pinot Noir,<br />

Pinot Gris e Chardonnay,<br />

che svilupperà tutta la sua<br />

complessità invecchiando.<br />

Champagne raffinato e seducente,<br />

che riposa sui lieviti 3 anni prima<br />

<strong>di</strong> uscire dalla cantina, è 100%<br />

Meunier dosato 7 g/l. Di colore<br />

giallo intenso, al naso è piacevolmente<br />

fruttato con note <strong>di</strong><br />

frutta cotta, quali la mela cotogna<br />

e la prugna. Finale lungo<br />

e sapido. Per uno Champagne<br />

che esprime perfettamente l’aromaticità<br />

del Meunier e ben<br />

si accompagna a tutto pasto.<br />

28


A tutto Rosé<br />

BILLECART-SALMON<br />

BRUT ROSÉ<br />

CHAMPAGNE<br />

SELOSSE ROSÉ<br />

GRAND CRU<br />

Assemblaggio classico dei tre vitigni più<br />

importanti (40% Meunier, 30% Pinot<br />

Noir, 30% Chardonnay), appartenenti<br />

a varie annate, la sua peculiarità<br />

risiede nell’aggiunta al momento<br />

della “mise sur lie” <strong>di</strong> un 8% <strong>di</strong><br />

Pinot Noir fermo proveniente<br />

dal vigneto situato accanto alla<br />

Maison. Champagne <strong>di</strong> grande<br />

finezza e intensità espressiva,<br />

ottimo all’aperitivo, ma anche<br />

con piatti <strong>di</strong> salmone selvatico o<br />

sushi. Servito al dessert, valorizza<br />

il sapore dei frutti rossi.<br />

Champagne d’assemblage,<br />

composto dal 90% circa <strong>di</strong><br />

Chardonnay e dal 10% <strong>di</strong> vino<br />

rosso prodotto con uve Pinot<br />

Noir <strong>di</strong> Ay e Ambonnay. Sul<br />

rosé, il pensiero del maestro<br />

Anselme Selosse è netto: deve<br />

saper esprimere un perfetto<br />

equilibrio tra il bouquet<br />

del Pinot Noir e la finezza<br />

dello Chardonnay, perciò è<br />

necessario - prima <strong>di</strong> tutto - che<br />

non sia sovradosato o piatto.<br />

KRUG<br />

ROSÉ 27ÈME<br />

ÉDITION<br />

LAHERTE FRÈRES<br />

CHAMPAGNE ROSÉ DE<br />

MEUNIER EXTRA BRUT<br />

S.A.<br />

Tango perfetto con piatti molto<br />

saporiti ed esperienze gastronomiche<br />

audaci, Krug Rosé 27ème<br />

É<strong>di</strong>tion osa sostituire con brio un<br />

buon vino rosso. Merito della<br />

complessità <strong>di</strong> un blend che ha<br />

protagonisti 38 vini <strong>di</strong> 9 annate<br />

<strong>di</strong>verse: il più giovane del<br />

2015, per risalire poi al 2005.<br />

Nell’assemblaggio finale, 55%<br />

<strong>di</strong> vini <strong>di</strong> riserva completato<br />

da un 10% <strong>di</strong> Pinot Noir<br />

dell’annata dagli appezzamenti<br />

<strong>di</strong> Aÿ e Mareuil-sur-Aÿ.<br />

Rosé d’assemblaggio <strong>di</strong> casa<br />

Laherte, 100% Meunier. Il 30% in<br />

macerazione, il 10% vino rosso<br />

e il 60% vinicazione in bianco:<br />

questa la “ricetta” vincente in<br />

uno Champagne che nasce<br />

esclusivamente da uve <strong>di</strong><br />

vecchie vigne. Poi, la scelta<br />

della vinificazione in legni<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa misura per dare il<br />

giusto equilibrio in una sponda<br />

perfetta tra frutto, vinosità,<br />

fragranza, complessità,<br />

freschezza e profon<strong>di</strong>tà.<br />

29


• SCELTO DA VOI<br />

Selezione Top Champagne<br />

JULES BROCHET<br />

CHAMPAGNE<br />

BRUT NATURE<br />

PRÉMICE<br />

CHAMPAGNE BENOIT<br />

MUNIER MILLÉSIME<br />

2015<br />

Nasce ai pie<strong>di</strong> della Montagne de<br />

Reims questo assemblaggio tra<br />

50% Chardonnay dal villaggio<br />

<strong>di</strong> Taissy e 50% Pinot Noir dal<br />

Grand Cru <strong>di</strong> Mailly. Produzione<br />

estremamente limitata firmata<br />

dal giovane Vigneron Pierric<br />

Brochet, ha come primario<br />

obiettivo l’espressione del<br />

terroir. Nessun dosaggio, il<br />

Brut Nature Prémice al palato<br />

è delicato e fresco: per uno<br />

Champagne dalla spiccata<br />

aci<strong>di</strong>tà e il lungo finale.<br />

100% Chardonnay <strong>di</strong> 4 lieux-<strong>di</strong>ts<br />

Grand Cru <strong>di</strong> Avize, vinificazione in<br />

acciaio, 6 anni sui lieviti, senza solfiti<br />

o zuccheri aggiunti in sboccatura.<br />

Champagne identitario: dello stile<br />

Benoit Munier e delle caratteristiche<br />

<strong>di</strong> Avize. Tensione, mineralità,<br />

precisione: in bocca pieno e sapido,<br />

il finale è lungo e chiama un<br />

altro sorso. Piccolo capolavoro, si<br />

esprimerà sempre meglio dopo un<br />

meritato riposo in bottiglia. L’etichetta,<br />

<strong>di</strong>segnata da Lucie Massart,<br />

raffigura i genitori del Vigneron.<br />

CHAMPAGNE RÉGIS<br />

POISSINET TERRE DE<br />

ROSÉ EXTRA BRUT<br />

CHAMPAGNE R.<br />

POUILLON & FILS<br />

CHEMIN DU BOIS<br />

Uno Champagne potente, strutturato,<br />

ma fine ed elegante. Dal colore<br />

rosa brillante e vivace, figlio <strong>di</strong> 12<br />

ore <strong>di</strong> macerazione sulle bucce,<br />

è Rosé con 4 anni sui lieviti che<br />

regala una bocca dove struttura,<br />

aci<strong>di</strong>tà e sapi<strong>di</strong>tà si uniscono<br />

in un tutt’uno. Il primo sorso<br />

arriva con una naturalezza tale<br />

da permettere <strong>di</strong> riconoscere<br />

imme<strong>di</strong>atamente i due gran<strong>di</strong><br />

vitigni che gli danno forma:<br />

Meunier (70%) e Chardonnay<br />

(30%).<br />

Le origini della rivoluzione dello<br />

Champagne 100% uva Méthode<br />

Fabrice Pouillon affondano le<br />

ra<strong>di</strong>ci nel Premier Cru parcellare<br />

Chemin du Bois a Mareuil-sur-Aÿ,<br />

100% Pinot Noir che<br />

passa almeno 60 mesi sui lieviti e<br />

si trasforma in o<strong>di</strong>ssea sensoriale<br />

nel calice grazie a una tra le più<br />

antiche selezioni massali della<br />

regione. Produzione limitata da<br />

cui è nata l’idea d’introdurre il<br />

tiraggio con mosto per innescare<br />

la seconda fermentazione.<br />

30


Didattica e formazione<br />

Eventi, Degustazioni<br />

e Private Dinner<br />

Ven<strong>di</strong>ta Online<br />

Viaggi in champagne<br />

Selezione de<strong>di</strong>cate<br />

per ristoranti e wine bar<br />

“Da appassionato per appassionati viviamo e raccontiamo lo<br />

champagne in modo semplice, <strong>di</strong>retto e senza tanti fronzoli”<br />

Andrea Silvello


DISTRIBUITO DA SAGNA S.P.A. DAL 1928 - WWW.SAGNA.IT

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