Alessandria, 22 aprile 1975 - I lavoratori dell'argenteria “Ricci”, al termine dellamanifestazione del Consiglio unitario di Zona, in Piazza della Libertà con il Consigliereregionale Luciano Raschio12
ilLAVOROCOMEVALORELa classe operaia alessandrinadi Pier Massimo Pozzi*In questo libro, Renzo Penna ha descritto parte del suo percorso nel sindacato,in CGIL, dalle prime esperienze lavorative nel 1967 sino agli anni ’80. Come scriveRenzo in conclusione del libro, quegli anni sono stati per lui: “gli anni migliori, ipiù intensi quelli trascorsi, prima in fabbrica nel Consiglio di fabbrica della Ricci,e poi nella Lega di zona della FLM, con i tanti delegati e le delegate, con le lavoratricie i lavoratori delle fabbriche metalmeccaniche e argentiere di Alessandria”.Il suo impegno sindacale è poi proseguito con incarichi di grande responsabilitànella Camera del Lavoro di Alessandria e nella CGIL Regionale sino agli inizi deglianni ’90.Dopo l’impegno nel sindacato è stato eletto in Parlamento e, anche da deputatoe nei diversi ruoli politici ed amministrativi in Provincia e nel Consiglio comunaledi Alessandria, è stato un punto di riferimento del mondo del lavoro.Questo libro non è quindi un racconto autobiografico, non solo perché si riferiscealla parte “pubblica” del mestiere di sindacalista di Renzo, ma perché mette in correlazionequel mestiere con la storia del nostro Paese e descrive, all’interno di quegliavvenimenti storici, il ruolo della classe operaia alessandrina.Sta lì, a mio avviso, la peculiarità del libro che può essere descritto anche comeun volume di storia vissuta.Un volume non solo per “ampiezza” ma perché può essere letto e consultato datutti quelli che, per interesse personale o per studio e ricerca, intendano approfondirequel periodo dal punto di vista sindacale, sociale e politico.Sono stati quelli, dalla fine degli anni sessanta ai settanta, gli anni delle maggioriconquiste per le lavoratrici ed i lavoratori.Quindi comprendo bene il sentimento dell’autore nel descrivere quegli annicome “i migliori” per lui. E lo comprendo ancora di più avendo intrapreso il miopercorso nel sindacato immediatamente dopo tale periodo, quello degli anni ottanta,iniziati con la marcia dei 40.000 e la sconfitta in FIAT.Conoscendo Renzo non mi ha sorpreso la precisione nella stesura, aiutato in questo,credo, dalla sua formazione tecnica; in questo senso mi permetto di citare solouno dei tanti ricordi che mi accomunano a Renzo anche se sicuramente non tra i piùsignificativi.Come viene citato nell’ultimo capitolo del libro a proposito del “ti tocca”, a me“toccò” sostituire Renzo nella segreteria provinciale della FIOM e più precisamentecome responsabile della Lega FLM della zona di Alessandria.Fu per me una fortuna riuscire a partecipare alla parte finale della grande stagioneunitaria dei metalmeccanici, la mitica FLM, e fu un’esperienza formativa che si è13