Teacher Training
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Disattenzione e comportamento incontrollato:
difficoltà o disturbo?
All'apertura del percorso di Teacher Training è auspicabile sottolineare sin da
subito che accanto e prima di un disturbo vero e proprio, esistono molteplici
comportamenti problema che si concretizzano in difficoltà di attenzione e di
comportamento, tra cui l'iperattività, le condotte aggressive, l'impulsività e
così via. In questi casi si parla di difficoltà di comportamento che non sono
qualitativamente diverse da quelle manifestate dai coetanei (qualunque
alunno in particolari i momenti della giornata può essere fisiologicamente
poco attento e più agitato a livello motorio). Si approfondiranno più avanti,
infatti, gli aspetti di intensità e frequenza con cui si manifestano questi
comportamenti, tali da rendersi clinicamente significativi e in grado di
compromettere il rendimento scolastico e le relazioni sociali, fino ad
assumere caratteristiche patologiche, superata una certa soglia.
Continuità tra normalità e disturbo
Per comprendere le manifestazioni dei comportamenti problematici che
emergono in classe, quindi per intervenire adeguatamente sulle singole aree
con tutto il gruppo, partiremo dalla descrizione del disturbo ADHD e delle sue
manifestazioni sintomatologiche/cliniche. Questa premessa consente agli
insegnanti di cogliere e individuare quando un comportamento rientra nella
normale variabilità dello sviluppo e nella fisiologica attività individuale e
quando invece inizia ad assumere caratteristiche disfunzionali.
A questo riguardo può essere utile richiamare il concetto di continuità tra
normalità e patologia: le modalità di comportamento patologico in cui si
concretizza il disturbo ADHD sono l'esagerazione di comportamenti presenti
normalmente in bambini e ragazzi. Affinché si configurino in un disturbo,
devono essere di intensità e frequenza tale da compromettere il
funzionamento del bambino/ragazzo in più contesti di vita, quindi non solo
quello scolastico o familiare. Risulta perciò fondamentale, per una buona
prassi educativa, che gli insegnanti conoscano la normalità. Ciò è altresì utile
ai fini dell'individuazione, il più precocemente possibile, di funzionamenti
potenzialmente o apertamente inadeguati. Spetta poi ai servizi sanitari
preposti e agli specialisti inquadrarli clinicamente (Fedeli, Vio, 2017).
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