16 TOUCH Febbraio - Marzo <strong>2024</strong> di Riccardo Colletti Gaming & Entertainment L’obiettivo del colosso entertainment è espandere le attività, arrivando a creare un universo legato a Fortnite Disney investe 1,5 miliardi di dollari in Epic Games isney ed Epic Games (l'editore del videogioco Fortnite) stanno collaborando D per costruire quello che viene descritto come un “universo di giochi e intrattenimento ampio e aperto”. Il colosso di Topolino ha rivelato che sta investendo 1,5 miliardi di dollari in una partecipazione azionaria in Epic. L’operazione ricorda molto da vicino la recente collaborazione con Lego che risale al 2022: un progetto che ha aperto nuove possibilità per Fortnite, a seguiito della volotà di andare oltre le radici del franchise impostato sulla battaglia in tempo reale, puntando anche su un’evoluzione verso come una piattaforma per altri tipi di giochi, eventi ed esperienze. Per esempio, Lego Fortnite è stata abbinato a Fortnite Festival (gioco musicale dei creatori di Rock Band) e Rocket Racing (titolo di corse dello studio dietro Rocket League). Una partnership che risale al 2020 L’investimento di Disney in Epic suggella una collaborazione attraverso Fortnite che è iniziata da diversi mesi. Nel videogioco sono stati ripresi un gran numero di personaggi di Star Wars, Marvel e altri dell’immenso universo di Disney. Nel 2020, c’è stata un’intera stagione a tema Marvel nel gioco Battle Royale. Parlando dell’investimento in Epic, il ceo di Disney, Bob Iger, ha detto: “Questo segna il più grande ingresso di sempre della Disney nel mondo del gaming e offre significative opportunità di crescita ed espansione. Non vediamo l’ora che i fan possano vivere le storie e i mondi Disney che amano in modi nuovi e rivoluzionari”. La controparte di Epic, Tim Sweeney, ha aggiunto: “Stiamo collaborando a qualcosa di completamente nuovo per costruire un ecosistema persistente, aperto e interoperabile che riunirà le comunità Disney e Fortnite”. Andamento stabile a fine 2023 Sul fronte delle attività, Disney ha archiviato il primo trimestre dell’anno fiscale <strong>2024</strong> (al 31 dicembre scorso) con un fatturato paragonabile a quello di un anno fa, a quota 23,5 miliardi di dollari, ma inferiore alle previsioni di 23,6 miliardi di dollari. Il consiglio di amministrazione ha anche autorizzato un programma di riacquisto di azioni da 3 miliardi di dollari per l'anno fiscale in corso. Una delle voci che hanno meglio performato nello scorso trimestre è quella legata ai parchi a tema (fatturato di 9,1 miliardi di dollari). Il varo dei risparmi per 500 milioni di dollari di costi durante il trimestre colloca il gruppo sulla buona strada per raggiungere o superare i 7,5 miliardi di dollari di risparmi entro la fine dell'anno fiscale in corso. Il nodo streaming con Disney+ ed ESPN All’interno di Disney sta andando in scena una battaglia tra l'azienda e l'investitore attivista Nelson Peltz. Il ceo e fondatore di Trian Partners ha proposto nuovi candidati per il consiglio di amministrazione, chiedendo cambiamenti nella società, profitti simili a quelli di Netflix per l’attività di streaming, una migliore performance dei suoi film al botteghino e maggiori dettagli sui suoi piani per rendere ESPN una piattaforma digitale dominante. L'azienda aveva previsto di guadagnare da 5,5 a 6 milioni di abbonati a Disney+ nel secondo trimestre. L'attività di streaming dell'unità Entertainment, che comprende anche Hulu e Disney+ Hotstar in India, ha registrato un fatturato di 5,5 miliardi di dollari, appena al di sopra delle previsioni, segnando un miglioramento del 15% rispetto a un anno fa. I ricavi complessivi del segmento Intrattenimento (reti Tv tradizionali, streaming e i film di Disney) sono diminuiti del 7% rispetto all'anno passato, a quota 9,98 miliardi di dollari. I risultati sono stati al ribasso per le minori entrate pubblicitarie di ABC e per le commissioni derivanti dalle continue perdite di abbonati alla Tv via cavo, parzialmente compensate dalla riduzione dei costi di programmazione a causa degli scioperi di Hollywood. Debole la performance al botteghino di The Marvels e Wish (rispetto a quelle ottenute un anno fa da Black Panther: Wakanda Forever e Avatar: La Via dell'Acqua). La divisione sportiva di Disney, che comprende ESPN, il servizio di streaming ESPN+ e Star in India, ha registrato un fatturato di 4,8 miliardi di dollari, con un rialzo del 4% rispetto a un anno fa, ma una perdita operativa di 103 milioni di dollari, attribuibile all'aggravarsi della perdita di Star in India. Ma sul fronte dello streaming sportivo, la nuova alleanza lanciata da Disney con Fox e Warner Bros. Discovery dovrebbe delineare un nuovo profilo di offerta e di business. • Nintendo Switch: previsioni di vendita a 15,5 milioni di unità Per la console ibrida Nintendo Switch (nelle sue versioni tradizionale, Lite e OLED) il colosso videoludico giapponese ha aumentato le previsioni di vendita a quota 15,5 milioni di unità rispetto ai 15 milioni previsti inizialmente. Nei primi nove dell’esercizio fiscale che si concluderà il prossimo 31 marzo il gigante di Kyoto ha venduto 13,74 milioni di unità della console Nintendo Switch: di qui la proiezione rialzista. Il presidente Shuntaro Furukawa, quasi un anno fa – pur consapevole che il sistema di gioco fosse entrato nella fase di maturità – aveva dichiarato: “Sostenere le vendite di Nintendo Switch sarà difficile nel suo settimo anno. Il nostro obiettivo di vendere 15 milioni di unità nell’anno fiscale è un po’ una forzatura. Ma faremo del nostro meglio per raggiungere l’obiettivo”. Nintendo Switch può sfruttare il traino generato anche dai suoi franchise del software Dopo il successo collezionato in primavera da The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, per la peak season è stato lanciato Super Mario Bros. Wonder che ha registrato un sell-out rilevante soprattutto negli Usa. Un’aggiunta finale: i titoli di Nintendo sono tra quelli che mantengono (stiamo parlando dei grandi successi) il prezzo di vendita “full”. Il che consente di incamerare ricavi e profitti considerevoli. •
Dossier 17 Accessori? No, indispensabili Pratici da usare, ricercati nel design, sempre più affidabili nelle prestazioni: quello delle periferiche è un segmento di business importante non soltanto per l’ambito mobile. Riflettori sulle principali novità