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PDF -Fassung - Schweizerischer Altphilologenverband

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Letteratura e politica<br />

Scipioni e i Metelli. A questi ultimi rivolse un senario giambico rimasto famoso<br />

per la sua velenosa ambiguità: Fato Metelli Romae fiunt consules. Esso può infatti<br />

essere interpretato «Per volere del fato i Metelli diventano consoli a Roma», ma<br />

anche, e più malevolmente, «Per la rovina di Roma i Metelli diventano consoli».<br />

In ogni caso, i Metelli se l’ebbero a male e gli mandarono a dire, pure in metro:<br />

Malum dabunt Metelli Naevio poetae, ossia «I Metelli faranno avere dei guai al<br />

poeta Nevio». E non si trattò di una vana minaccia: Nevio fu incarcerato, a detta di<br />

Gellio (Noctes Atticae III 3, 15), per i suoi mala carmina, e poi mandato in esilio.<br />

Ma sopravvive di Nevio un frammento in cui egli rivendica orgogliosamente la<br />

libertà di parola concessa dal genere drammatico:<br />

Le idee che io qui in teatro ho fatto approvare con i miei applausi, queste nessun re<br />

oserebbe reprimerle.<br />

Spunti di parodia politica in Lucilio<br />

(Tarentilla, fr. 1 Marmorale)<br />

Sul finire del II secolo a.C., l’argomento politico è ripreso e sviluppato in ambito<br />

letterario dal poeta satirico Lucilio, con una libertà dovuta sia al suo più elevato<br />

status socioeconomico, sia ai tempi mutati nel senso di una maggior tolleranza.<br />

Il primo libro delle sue Saturae era occupato dal concilium deorum, parodia di<br />

una seduta del senato romano, in cui si descriveva una discussione fra gli dèi a<br />

proposito del modo di salvare Roma dalla corruzione e dal degrado morale in cui<br />

era precipitata. Ecco come Lucilio rappresenta i frequentatori del foro romano,<br />

cuore della vita economica e politica (vv. 1228–1234 Marx):<br />

Ora invero da mane a notte, nei giorni feriali e in quelli festivi, il popolo tutto e<br />

ciascun senatore sono ugualmente impegnati nel foro, non se ne allontanano mai;<br />

tutti si dedicano con zelo a un’unica e medesima arte: saper ingannare con cautela,<br />

combattere con l’inganno, competere con l’adulazione, fingersi onesti e tendere<br />

agguati, come se tutti fossero nemici di tutti.<br />

Riflessione e prassi politica nella tarda repubblica<br />

Tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C., con l’emergere di grandi individualità,<br />

l’attenzione per la politica si manifesta a livello autobiografico con la nascita<br />

della letteratura memorialistica, di contenuto militare e politico, di cui possiamo<br />

farci un’idea dai frammenti delle Memorie di Silla. Questo genere, subito dopo<br />

la metà del secolo, darà i suoi frutti più maturi con i Commentarii di Cesare, nei<br />

quali, nonostante la preminenza dell’argomento militare, la politica non è certo<br />

assente (soprattutto nel De bello civili). I Commentarii sono l’espressione di una<br />

letteratura militante, in cui lo spazio letterario è programmaticamente utilizzato<br />

Bulletin 70/2007 11

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