2L’AngeloNotiziario della Comunità parrocchiale<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> (Bs)N. 1 - <strong>Gennaio</strong> <strong>2003</strong> - Anno XIII nuova seriehttp://www.parrocchia<strong>di</strong>chiari.orge-mail: info@parrocchia<strong>di</strong>chiari.orgRegistrazione N. 45/91 del 6 settembre 1991Tribunale <strong>di</strong> BresciaE<strong>di</strong>to dalla <strong>Parrocchia</strong>dei Santi Faustino e Giovitain <strong>Chiari</strong>via Morcelli 7 - <strong>Chiari</strong> (Brescia)Direttore responsabileClau<strong>di</strong>o BaroniRedazioneLuciano Cinquini, don Andrea Ferrari,Enrica GobbiHanno collaborato a questo numeroMons. Rosario Verzeletti, Bruno Mazzotti, Luisa Libretti,Maria Marini, Vittorio Iezzi, Roberto Bedogna,Emanuele Baroni, Caterina Chioda, FulvioCocciolo, Ida Ambrosiani, Giuseppe Delfrate, donFelice Rizzini, Primo GandossiFotografie <strong>di</strong> copertina e retrocopertinaVittorio IezziTipografiaTipolitografia Clarense - <strong>di</strong> Lussignoli S. & G.Continuando la presentazione delle realtà clarensiche si stanno adeguando strutturalmente eprogettualmente per corrispondere alle esigenzeo<strong>di</strong>erne, presentiamo questo mese l’I.T.C.G. “Luigi Einau<strong>di</strong>”<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>. Riman<strong>di</strong>amo alle pagine otto e noveper una presentazione dettagliata e adeguata, sia delPOF (Piano <strong>di</strong> offerta formativa), sia delle numerosesperimentazioni in atto. Ringraziamo il signor Preside, ilVicepreside ed il personale docente e non per la collaborazioneprestata.Alla comunità cristiana in<strong>di</strong>chiamo anche la lettura attentadelle pagine che precedono (Generazioni<strong>di</strong>fede),collegandole a quanto ci viene chiesto in preparazione alConvegno <strong>di</strong>ocesano del maggio prossimo. L’attenzionealla trasmissione della fede alle nuove generazioni nonpuò prescindere dalla valorizzazione del mondo scolastico,così importante per la strutturazione della personalitàdei giovani.Ai collaboratori Il materiale per il numero <strong>di</strong> febbraio <strong>2003</strong> si consegnaentro lunedì 20 gennaio <strong>2003</strong>. L’incontro <strong>di</strong> redazione per progettare il numero <strong>di</strong> marzo<strong>2003</strong> è fissato per lunedì 3 febbraio <strong>2003</strong>,presso la Sede della Redazione, via Garibal<strong>di</strong> 5,alle ore 20.30.SommarioLa parola del ParrocoChi crede <strong>di</strong> stare in pie<strong>di</strong>... 3CPP - La celebrazione eucaristica 4Festa <strong>di</strong> Sant’Angela Merici 5Convegno ecclesialeGenerazioni <strong>di</strong> fede 6Apostolato della preghiera 7ITGC Luigi Einau<strong>di</strong>Nuova scuola-polo a <strong>Chiari</strong> 8Perle e perline... 10Cose sbalor<strong>di</strong>tiveMa la donna è tutta seno... 11I sacerdoti del ’900Don Abramo Rantini 12Scuola dell’infanzia Pedersoli 13Vita in missioneNatale in Etiopia 14AcliRiflessioni e proposte 15Mo.I.Ca. informa 15Il papa a MontecitorioChiedo maggior impegno 16Mondo femminileEsigo la precisione 16AvvenireLeggere fa un gran bene 17CulturaNon è mai troppo presto 18Il pe<strong>di</strong>atra consiglia 19La cultura della memoria 19Giornata per la paceUn impegno permanente 20Centro giovanile 2000Tenda della pace 22Non beviamola tutta... 22Locan<strong>di</strong>na mese della pace 23Chi è padre Alex Zanotelli? 23ScoutArchitetti per un sogno possibile 25Clarensità 26TelevisioneAnno nuovo, Tv nuova? 27Testimoni del tempoLuigi Rebecchi 28Associazione Pensionati <strong>Chiari</strong> 29San Bernar<strong>di</strong>noDon Bosco e i bambini 30Dalle missioni dell’Etiopia 31Samber a nuovo 32Le salesiane sulla frontiera... 32Nuove vocazioni laiche 33Gli ex allievi <strong>di</strong> don Bosco 34SportQuarant’anni in pista! 35Offerte 36In memoria 37Anagrafe parrocchiale 39Calendario liturgico pastorale 39Il prossimo numero de“L’Angelo” sarà <strong>di</strong>sponibilesabato 8 febbraio <strong>2003</strong>.L’Angelo - <strong>Gennaio</strong> <strong>2003</strong>
LA PAROLA DEL PARROCOChi crede <strong>di</strong> starein pie<strong>di</strong>, guar<strong>di</strong> <strong>di</strong> non cadereCarissimi Clarensi,con questa mia lettera intendocontinuare con voi le riflessionispirituali sulla fede cristiana in preparazioneal Convegno EcclesialeDiocesano del maggio prossimo, pervivere il <strong>di</strong>scernimento comunitariorichiesto per intensificare la vita cristianae per porre significativa attenzioneal ruolo delle giovani generazionidella nostra parrocchia. Per questomi piace partire dal detto <strong>di</strong> San Paolo:“Chi crede <strong>di</strong> stare in pie<strong>di</strong>, guar<strong>di</strong><strong>di</strong> non cadere” (1 Cor. 10,12).Tra i vari inconvenienti che si verificavanonella comunità <strong>di</strong> Corinto c’eraanche la eccessiva fiducia che certuni<strong>di</strong>mostravano <strong>di</strong> avere in sé stessi, nelletra<strong>di</strong>zioni e ricorrenze. Si permettevanouna grande libertà, si comportavanocome chi è ormai convinto <strong>di</strong> nonavere più pericoli <strong>di</strong>nanzi a sé. Sicuridella loro chiamata alla fede e dellaloro vita sacramentale, e fieri dellaloro superiorità culturale, frequentavanocon troppa <strong>di</strong>sinvoltura gli ambientipagani, partecipando a continuefeste, senza preoccuparsi dello scandaloche potevano arrecare agli altri.Non c’è dubbio che la fede e i Sacramentiassicurino la nostra salvezza, maad una precisa con<strong>di</strong>zione e, cioè, chefacciano bene la loro parte, mettendoin pratica tutti gli insegnamenti e leraccomandazioni <strong>di</strong> Gesù. Ora, traquesti, c’è anche quello <strong>di</strong> non esporsiimprudentemente alla tentazione e <strong>di</strong>non recare danno col nostro comportamentoalla vita spirituale dei nostrifratelli.“Chi crede <strong>di</strong> stare in pie<strong>di</strong>, cerchi <strong>di</strong>non cadere”. Nessuno può ritenersitalmente saldo da non potere, da unmomento all’altro, anche cadere. Nessunoè al riparo dalla tentazione, siaessa un allettamento al male provenientedalle nostre passioni o qualchedura prova proveniente dall’esterno,oppure la malefica potenza, il demonio,che sta continuamente in agguatoper danneggiarci in un momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sattenzione.Occorre dunque unagrande vigilanza. La salvezza è per coloroche si rifugiano umilmente in Dioe non già per coloro che si mettonospavaldamente in pericolo.Come vivere allora questa parola <strong>di</strong>Dio? Possiamo mettere in luce alcunimezzi spirituali per rafforzare la presenza<strong>di</strong> Dio in noi in vista della nostrae altrui e<strong>di</strong>ficazione nel bene e nellagenerosità:Vivere la prudenza cristianaÈ molto <strong>di</strong>ffusa anche oggi la pretesa,denunciata anche dallo stesso San Paolo,<strong>di</strong> mettere d’accordo la fede cristianacon la falsa libertà del mondoche permette <strong>di</strong> guardare tutto, <strong>di</strong> leggeretutto quello che ci capita sottomano, <strong>di</strong> assistere a tutti gli spettacoli<strong>di</strong>seducanti e indecorosi, <strong>di</strong> frequentaretutti gli ambienti, ecc…, contro lacoscienza morale cristiana personale esenza preoccuparsi del danno che sipuò arrecare al prossimo a livello spiritualeed educativo, magari affermando,ritenendola una giustificazione plausibilee moralmente sufficiente, che ormaitutti fanno così e ‘che male c’è’, eperciò non si vuole essere da meno deglialtri. È un modo <strong>di</strong> fare che certamentenon va d’accordo con quellaprudenza verso noi stessi e quella sollecitu<strong>di</strong>neper il bene degli altri, che civengono raccomandate da San Paolo.Dobbiamo dunque non presumeredelle nostre forze, non avere un’ideatroppo alta <strong>di</strong> noi stessi, non esporciimprudentemente alla tentazione, maevitare le occasioni e saper tagliarenon appena avvertiamo il pericolo. Epoi amare, amare Dio nella sua volontàed il prossimo, perché l’amore è lasalvaguar<strong>di</strong>a contro ogni male. Ricor<strong>di</strong>amopoi che la fede che si vive in Dioporta la grazia <strong>di</strong> un incontro con Luideterminante per la propria vita.Riscoprire la comunione fraternaEssere fedele all’amore <strong>di</strong> Cristo significaper la chiesa osservare le sue parole,che esprimono la verità della suaesistenza e, in Lui, la verità del progetto<strong>di</strong> Dio sull’uomo. L’apostolo Giovanniritorna più volte su questo concetto:“Da questo sappiamo d’averloconosciuto, egli scrive ad esempio, seosserviamo i suoi comandamenti. Chi<strong>di</strong>ce: lo conosco e non osserva i suoicomandamenti, è bugiardo e la veritànon è in lui” (1 Gv. 2,3-4).Identico invito risuona dalle labbra <strong>di</strong>Gesù stesso: “Come il Padre ha amatome, così anch’io ho amato voi. Rimanetenel mio cuore. Se osserverete imiei comandamenti, rimarrete nel mioamore, come io ho osservato i comandamentidel Padre mio e rimango nelsuo amore” (Gv. 15,9-10).Il partecipare alla vita della chiesa èdunque un vivere nell’amore e nella libertà<strong>di</strong> Cristo, un partecipare del rapportofiliale tra Lui e il Padre e un crescerenella comunione con i fratelli.Ma la verità <strong>di</strong> questo amore, l’autenticità<strong>di</strong> questa comunione hanno unamisura oggettiva: l’obbe<strong>di</strong>enza ai comandamentidel Signore; a quelli, inprimo luogo, che Egli medesimo hadato, ma anche a quelli che la Chiesa,illuminata dallo Spirito Santo che“guida alla verità tutta intera” (Gv.16,13), espliciterà nel corso dei tempi,aderendo alla Parola del Signore emettendola a confronto con le <strong>di</strong>versesituazioni storiche. La comunione fraternache parte dalla fede in Dio giungealla volontà <strong>di</strong> tutti e genera l’impegnoper la pace e il rispetto della verità,nella prospettiva <strong>di</strong> una nuova culturadella pace che promuove il bene comunee la coscienza della <strong>di</strong>gnitàdell’uomo.Essere <strong>di</strong>sponibili alla luce della fedeNel Nuovo Testamento l’iniziativa <strong>di</strong>vinaè sempre presentata come unaluce che rischiara dentro, una forza <strong>di</strong>3L’Angelo - <strong>Gennaio</strong> <strong>2003</strong>