ATTUALITàPARTITE IVA “FITTIZIE”Partiranno dal 2014 i controlli sulle partite iva “fittizie”. La presunzione che si tratti, non dilavoro svolto in autonomia, ma di un lavoro dipendente scatta se si riscontano almeno duedei seguenti requisiti: 1) la collaborazione con lo stesso committente abbia una duratacomplessiva superiore a 8 mesi annui per due anni consecutivi, oppure 2) la collaborazionecon lo stesso committente rappresenti più dell’80% dei compensi complessivamentepercepiti dal collaboratore nell’arco di due anni solari consecutivi, 3) il collaboratore dispongadi una postazione fissa di lavoro, anche in modo non esclusivo, presso una dellesedi del committente.DURATA DURCLa validità del DURC passa da 3 a 6 mesi.MUDEntro il 30.04 di ogni anno le imprese obbligate alla dichiarazione ambientale dovrannotornare a presentare esclusivamente il MUD (SISTRI ancora sospeso).STUDIO COMMERCIALISTADR. DANIELA ZANARDIANGIARICOMUNICATO AGLI ISCRITTIAbbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.LE OPZIONI SARANNO:• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRISenza nessun imput digitato e rimanendo in lineala chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.Confidiamo di poterVi dare un servizio miglioreLa segreteria dell’Ordine30 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>
STORIA DELLA MEDICINAGiovanni Verardo Zevianie la sua dissertazione sullo scorbutoGIANNA FERRARI DE SALVOGiovanni Verardo ZevianiOggetto del presente saggio è un’operadel 1770 riguardante lo scorbuto scrittada Giovanni Verardo Zeviani 1 , eruditomedico fi losofo veronese 2 . GiovanniVerardo, nato nel 1725 a San Michele inCampagna da Vincenzo Zeviani 3 e daMaddalena Sandri, morì a 83 anni il 7maggio 1808 nella sua casa di Veronain contrada del Duomo a causa “di malattiacronica alla vescica”, assistito dalchirurgo Pietro Monterossi 4 , venendopoi sepolto a San Bernardino 5 . Il ritrovamentodel suo testamento olografo datato3 settembre 1807 6 ci fa intuire chenonostante una nutrita schiera di fratellie sorelle era rimasto senza eredi diretti.Destinò così i suoi beni al cugino perparte materna Antonio Sandri (non senzaaver stabilito vari legati per un altrocugino Sandri); per i suoi servitori; perl’Ospedale della Misericordia (tutte lesue cambiali) 7 . I libri furono suddivisi frala libreria dei Canonici, la Pubblica LibreriaCivica in San Sebastiano e il medicoGiacomo Guarienti 8 . Infi ne, riservòi suoi beni di Centegnano a garantirgliuna messa quotidiana perpetua.L’insigne medico, laureato a Padova il 9maggio 1747 9 , fu autore di molteplici einteressanti trattati di Medicina 10 , fruttodi osservazioni perspicaci e di un certoserrato ragionamento deduttivo. Notosoprattutto per essere stato fra i primi aindagare sulla mortalità infantile, arrivòa ipotizzare che l’uso di battezzare i neonaticon l’acqua fredda fosse una delleprincipali cause di malattie nei primissimigiorni di vita. Di lui si conservanoanche alcune relazioni autoptiche, trale quali la craniotomia del fu conte AntonioGazzola deceduto “per una universaleparalisia, succeduta a poco apoco ad un legger colpo di apoplessia,congiunta con un gran foro penetrantenell’osso frontale, e terminata con variecangrene nella superfi cie del corpo” 11 .Fu socio della Regia Accademia di Storiadi Madrid, dell’Accademia di Toscana,della Regia Accademia di Mantova,dell’Accademia Nazionale dei XL di Veronae dell’Accademia di Agricoltura diCommercio ed Arti di Verona. Nel suoapprofondimento sullo scorbuto, suddivisoin 85 paragrafi , spiccano le oltre60 citazioni bibliografi che di autori antichie di suoi contemporanei italiani estranieri, che danno prova del suo vastopatrimonio di conoscenze 12 .Non prende certo tutto per oro colato,ma critica diagnosi e terapie, si scagliacontro i colleghi che confondono i segniprodromici equivocando poi sulla malattiae contro coloro che rapportanoallo scorbuto quasi tutte le patologie,introducendo nella pratica sanitaria “innumerevolifavole […] cosicché vivonoin ogni parte le liti e le dissensioni framedici”. Zeviani spiega che la malattiascorbutica era genericamente defi nitadiscrasia 13 dagli autori antichi, mentre ipiù moderni vi preferiscono il nome diacrimonia 14 , “più distinto e signifi cativo”.I numerosi studiosi che sino ad allorasi erano occupati di questa patologiaerano convinti che l’acrimonia fosse“sempre inclinante al putrido”, mentrealtri sostenevano che tendesse “oraall’acido ora all’alcalino”. Con acrimoniasi indicò, sic et simpliciter, la causa dimorte di molti individui, anche neonatia pochi giorni dal parto, per quasi tuttol’Ottocento.Cause predisponenti e concauseZeviani suppone, dopo aver attentamenteosservato le persone colpitedallo scorbuto, che tre siano i disordiniche portano a tale disfunzione: “la pravaqualità del vitto, l’ozio del corpo e lepassioni dell’animo […]. L’abuso continuatodi un vitto pravo, salato, rancidoe putrido, o ben anche acido e austero,possono quindi, anche in un corpo bendisposto e forte, introdurre un’acrimoniascorbutica”. Egli afferma che nellepersone sedentarie ed oziose, dove,“più lento il giro degli umori e minorel’azione de’ visceri e dei canali, restaimperfetto il lavoro del chilo”, si formanocorpuscoli acrimoniosi non trasformatiche infettano il sangue.La causa principale di questa affezionesembra essere, dunque, un’acrimoniapredominante delle secrezioni che sigenera a causa di una lenta peristalsiaddominale. Ritardando il corso degliumori, viene rallentata la separazione diciò che è impuro dando origine alla putrefazione,mentre il troppo vigore delleazioni vitali impone un accelerato movimentodei liquidi che sprigionano edesaltano i sali rendendo rancidi i grassi.Così come avviene nella febbre che,velocizzando i movimenti fondamentali,porta sangue e urine a corrompersifacilmente poiché in essi aumentano leparticelle saline e sulfuree. Allo stessomodo, nelle infi ammazioni si generanosuppurazioni e cancrene. Questo accadeanche alle carni degli animali, chedivengono velocemente molli e putridese prima di essere macellati erano “infuriati,agitati o cacciati dai cani”. Zeviani<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>31