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VERONA MEDICA

Edizione - OMCEO VR

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STORIA DELLA MEDICINAera tenuta in grande considerazione. I più antichitesti di medicina le attribuiscono proprietà diuretichericonosciute ancor oggi. Fresca, contienemolta acqua, glucidi, lipidi, protidi, sali minerali, oligoelementi,zolfo, vitamine A, B1, B2, B5, C, F, PPe flavonoidi. Proprietà: antiscorbutica, antisettica,bechica, callifuga, cardiotonica, cicatrizzante, diuretica,emolliente, espettorante, ipoglicemizzante,lassativa, revulsiva, risolvente.26) Rubus Fruticosus, appartiene alla famigliadelle rosacee ed ha un alto contenuto di vitaminaC. Più comunemente noto come “mora di rovo “,è conosciuto dall’uomo fin dalla preistoria. I fruttiservono a preparare marmellate e come base persciroppi astringenti. Con le foglie si ottiene un tèmolto aromatico. Proprietà: antidiabetica, antibatterica,astringente, depurativa, detergente, diureticae tonica.27) Il Tamarindus indica è un buon regolatore intestinale,ricco di zuccheri, vitamine, minerali (in particolareferro, potassio e calcio), pectine ed acidiorganici (citrico, tartarico e malico).28) Le foglie, specie quelle della vite rossa, contengonotannini e pigmenti antocianici in grado disvolgere un’azione vitaminica P che, rafforzando iltessuto connettivo alleviano dolori e gonfiori.29) Il Citrus bigaradia (arancio amaro) giunse inEuropa all’inizio dei tempi storici, mentre il Citrussinesis (arancio dolce) fu introdotto in Spagna dagliArabi soltanto nel XV secolo. Contengono le vitamineC, A, B1, B2, PP, B5, B6, E, zuccheri, acidi organici,aminoacidi, pectina, sali minerali. Proprietà:antiemorragica, antiscorbutica, antispasmodica,aperitiva, colagoga, febbrifuga, ipnotica, sedativa,tonica, vermifuga.30) Il Citrus limonum, della famiglia delle rutacee, èfrutto medicinale per eccellenza. Fu tenuto in grandeconsiderazione già dagli antichi medici latini,greci e arabi. Il succo contiene acido citrico e malico,citrato di potassio e di calcio, glucidi, zuccheri,peptine, sali minerali, mucillagine, oligoalimenti evitamina C. Proprietà: antiemorragica, antiscorbutica,antisettica, febbrifuga, rinfrescante, tonica.31) Il Citrus medica ha proprietà uguali a quelle dellimone e dell’arancia. Va detto, però, che il cedro siconsuma fresco assai di rado. A differenza di tuttigli altri agrumi, la parte bianca della buccia (albedo)è molto succosa e commestibile e gli steroli in essacontenuti sono un ottimo rimedio contro il colesterolo.32) La Rumex acetosa è una poligonacea moltodiffusa nelle campagne; di gusto acido, è dannosaper il bestiame al quale provoca diarrea. Le sonoriconosciute proprietà depurative e digestive, eun tempo entrava a far parte di un brodo di erbesomministrato ai febbricitanti o dopo una seriedi purganti. Controindicata ai sofferenti di gotta,reumatismi, litiasi e iperacidità gastrica. Proprietà:antiscorbutica, aperitiva, depurativa, digestiva,diuretica, emmenagoga, lassativa, rinfrescante,stomachica, tonica.33) L’Agropyrum repens, una graminacea spontaneae infestante, ha fra i suoi costituenti: sali minerali,olio etereo, e un polisaccaride mucillaginoso. Ilsuo rizoma essiccato era usato come diuretico enel trattamento degli stati infiammatori dell’apparatogenito―urinario e del tubo digerente, e per le sueproprietà depurative e emollienti.34) Nome volgare della Portulaca oleracea. Questoortaggio spontaneo delle portulacacee, era untempo consumato come insalata e nelle minestre.Ha proprietà antinfiammatorie, depurative, diuretiche,rinfrescanti, vermifughe.35) Lactuca sativa e Lactuca virosa, ortaggi dellafamiglia delle composite conosciute già da Grecie Romani. Contengono vitamine, minerali, iodio,nichelio, cobalto, manganese, rame. Il lattice essiccato(lactucario), esercita un’azione analgesica,antispasmodica, emolliente, sedativa (nella tosse epertosse) e ipnotica.36) Pianta che appartiene alla famiglia delle compositecon proprietà aperitive, colagoghe, coleretiche,depurative, diuretiche, febbrifughe, lassative,stomachiche, toniche.37) Non è chiaro se si tratti della Brassica napus(colza) o della Brassica campestris (ravizzone) oaltra varietà di crucifera, tutte con proprietà cicatrizzante,emolliente e lassativa.38) La Borrago officinalis è una borraginaceamai citata nei testi antichi; si suppone sia stataintrodotta dall’Africa nel Medioevo. Della pianta siconsumano foglie, fiori e fusto, e i suoi costituenti,tannino, resina, mucillagine, saponina, nitrato dipotassio, hanno proprietà depurativa, diuretica,emolliente, lassativa e sudorifera.39) Resina che trasuda dalle lesioni del lentisco(Pistacia lentiscus) della famiglia delle Anacardiacee.Profumata e ricca di oli essenziali, ebbe usimolteplici: mischiata a cera e albume per otturare identi e per curare l’aspetto esteriore della personae, in generale, venne utilizzata per la sua azioneastringente, contro l’emottisi, la tosse invecchiatae l’aerofagia.40) Presente in diverse forme galeniche. Alla Mirraoggi viene riconosciuta un’attività antisetticae astringente, ma anticamente venne usata permolte patologie. Nel Medioevo, raccomandatecome lassativo, furono famose le Pillole aggregativedel Mesue (con mirra, rabarbaro, assenzio,agarico, coloquintide, polipodio, ecc.). Alla fine delSeicento fu impiegata in composizione con aloe,rabarbaro, ecc., per la preparazione delle pillolesine quibus, senza le quali non c’era salute.41) Dal lat. succinum, ‘ambra’. L’ambra grigia eraprescritta per rinvigorire cuore, cervello, stomaco,e contro la minzione difficoltosa e il vomito.42) La Guma Lacca si ricava dal Dorema ammonicum.Balsamica e anticatarrale, era usata comeantispasmodico negliaccessi d’asma.43) Ottenuta dalla distillazione secca del legno diconifere. Nota anche come “Catrame di Norvegia”,era impiegata, sotto forma di pillole o sciroppi,per uso interno come antisettico, balsamico eanticatarrale (catarro bronchiale e vescicale) e peruso esterno per alcune malattie cutanee.44) Probabilmente il riferimento è alla gelatinapreparata con le corna pestate o limate del cervoche, usata continuativamente, si pensava potesseprolungare la vita. Era somministrata anche perfermare le emorragie, curare le diarree e tonificareil cuore. Ma le erano riconosciute anche capacitàpurgative.45) Le virtù salutari di questo gasteropode sononote già dai tempi di Galeno. Lo sciroppo che sene ricavava avrebbe avuto grandi proprietà espettorantie fluidificanti, calmante nella pertosse,antianemico e ricostituente. Nelle campagne, inun passato non troppo lontano, era consuetudineingerire la limaccia viva per alleviare i disturbigastrici.46) Valente medico e apprezzato scrittore del Cinquecento.Soggiornò a lungo a Bonn e a Parigidove fu imprigionato a causa della sua strenualotta contro i processi per stregoneria.47) L’Artemisia absinthium fu apprezzata findall’antichità per le sue proprietà terapeutiche.Il suo nome deriva dal greco e significa “privo didolcezza”; nelle Sacre Scritture simboleggiava levicissitudini e i dolori della vita. Il liquore di assenzio,molto in voga nel XIX secolo, contiene un olioessenziale che, in forti dosi, è un veleno che puòprovocare gravi intossicazioni. Sono utilizzate lefoglie mondate e le sommità fiorite, costituite da:olio essenziale, absintina, resine, tannino, acidi,nitrati. Proprietà: antisettiche, digestive, emmenagoghe,stimolanti, toniche, vermifughe.48) Nel Medioevo, le bacche del Juniperus communisebbero fama di operare guarigioni miracolose,ma anche nel XVI secolo erano considerateun medicamento prodigioso. Gli egiziani, prescrivevanodi frizionare le membra dell’ammalato,sofferente di emorroidi sanguinanti, con bacchedi ginepro frantumate e esposte alla rugiada.Ippocrate riteneva utili le bacche di ginepro nellemalattie femminili. Costituenti: olio essenziale,resina, glucidi, acidi organici. Proprietà: aperitive,carminative, depurative, diuretiche, emmenagoghe,rubefacenti.49) Doccumano Severino Eugaleno nacque inFrisia probabilmente nel 1535. Scrisse De scorbutoliber cum observationibus, quo omnia quaede signis ejus diagnosticis dici possunt animadversacontinentu (Brema, 1588) e De scorbutoliber cum observationibus quibusdam breviqueet succincta cujusque curationis indicatione (Jenae1624). Le sue terapie antiscorbutiche e le varieteorie espresse su tale patologia, che a volteconfuse con il morbo gallico, furono duramentecontestate dal chirurgo scozzese James Lind chelo definì medico incapace, “la cui vanità e presunzionelo rendono insopportabile allorché assicuradi guarire qualsiasi malattia in pochissimo giorni”.Lind affermò che dalle opere di Eugaleno, Willis ealtri, furono tratte errate deduzioni e che addirittural’autore di una tesi, (A diversa Scorbutici indole& fede, morbi diversi?) sostenuta nel 1754 nelleScuole di Medicina di Parigi, fu portato a vedere loscorbuto ovunque. Perciò, classifica questa malattiaun proteo, cioè un mutante, con un’ evoluzionepiù veloce del vento. La definisce contagiosa,ereditaria, acuta, cronica con effetti differenti, innumerabilie interamente opposti.Sostiene che l’umore scorbutico produce in Spagnale scrofole e il cholera morbus; in Francia ilcatarro, la tosse umida, il reumatismo; in Inghilterrail sudore anglico e la malinconia; in Olandal’idropisia, l’emicrania, e tutte le specie di febbricroniche e intermittenti; in Svezia, innumerevolispecie di dolori, e “strappamenti d’intestini”, e durantel’inverno una febbre purpurea che terminamediante la desquamazione di tutto il corpo; inIrlanda delle volatiche rossicce [= tricofizia eritemato-squamosa];tra gli abitanti delle Alpi è causadel broncocele; della tisi ereditaria, dell’itterizia edell’infiammazione del fegato fra i portoghesi; delcarbonchio, che frequentemente si osserva nellabassa Lingua d’Oca; della timpanitide, della gottanegli italiani; della lebbra in Egitto; della pestepresso i turchi; del vaiolo nelle Indie, ecc. In unaparola, non c’era nessun malanno che lo Scorbutonon producesse. Egli considerava affezioniscorbutiche: il ballo di san Vito, l’atrofia, la pietra(i calcoli renali), la mania, l’epilessia, l’apoplessia,il letargo, la paralisi, il diabete, la lienteria, il furoreuterino, il cancro delle mammelle, la passioneisterica, la sterilità, l’immodicus veneri appetitus”,e tante altre ancora (cfr. Lind, Trattato…, parte prima,cap. primo, p. 17, nota 82).50) Medico fiorentino della prima metà del Settecento.51) Secondo LIND (Trattato…, parte prima, cap.secondo, p. 22, nota 24) i chirurghi di vascello “sison serviti con vantaggio delle pillole fatte col sapone,l’aglio e la scilla (in qualità d’emetico), perla guarigione di molte migliaia di marinari, che loScorbuto aveva ridotti in uno stato miserabile”.Tale rimedio era “in uso […] in molti Spedali, sopratutto in quello di Gibraltar [=Gibilterra]”. Duranteun viaggio nel 1747, Lind sperimentò su dodiciscorbutici, divisi in gruppi di due, nutriti tutti conlo stesso vitto ma con rimedi diversi: una pinta disidro al giorno, elisir di vetriolo (una mistura di acidosolforico, zenzero e alcol) per fare gargarismionde migliorare lo stato delle gengive, aceto divino, acqua di mare (una mezza pinta per giorno, avolte più, a volte meno, secondo l’azione purgativaottenuta). Ad un gruppo di pazienti aveva fatto assumeretre dosi giornaliere (quanto una noce moscata)di un elettuario composto con aglio, senape,radice di ravanello, balsamo del Perù e mirra.Per bevanda dell’acqua d’orzo resa molto acidacon i tamarindi e “dolcemente purgati” tre, o quattrovolte, con cremor di tartaro in una decozione ditamarindi. Quelli nutriti con arance e limoni ebberoun più veloce sollievo (ivi, cap. quarto, p. 60)<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>35

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