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censimento e selezione dei geositi della provincia di viterbo ...

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FIGURA 3: Colonna stratigrafica delle formazioni <strong>di</strong> Facies Toscana. Legenda: gm:<br />

Calcare massiccio (Lias inferiore); ga: Calcare rosso ammonitici (Lias); gs:<br />

Calcare selcifero (Lias); gp: Marne a Posidonia (Dogger); gd: Ra<strong>di</strong>olari (Malm);<br />

Ce: Scaglia toscana (Cretaceo-Oligocena), (da COCOZZA, 1963; BALDI et alii,<br />

1974).<br />

Esse comprendono, dal basso verso l’alto: il Calcare Massiccio, costituito da calcari<br />

microcristallini, a luoghi dolomitici, dell’Hettangiano, con stratificazione evidente<br />

solamente nei livelli più alti; il Rosso Ammonitico, costituito da calcari nodulari del<br />

Sinemuriano, dal rosato al rosso, in strati poco spessi, con arnioni, liste e noduli <strong>di</strong> selce<br />

rossa e rosata, e frequenti resti <strong>di</strong> Ammoniti; i Calcari Selciferi, costituiti da calcari con<br />

liste e noduli <strong>di</strong> selce, in strati poco spessi, con intercalazioni <strong>di</strong> marne, calcari detritici e<br />

calcari brecciati, attribuibili al Lias me<strong>di</strong>o; le Marne a Posidonomya, costituite da<br />

calcari marnosi e marne, con intercalazioni <strong>di</strong> calcari finemente detritici, del Dogger,<br />

ricchi <strong>di</strong> impronte <strong>di</strong> Posidonomya alpina nei livelli marnosi; i Diaspri, costituiti da<br />

<strong>di</strong>aspri varicolori, neri, verdastri e rossi, passanti superiormente a strati <strong>di</strong> calcari<br />

marnosi, del Malm, ricchi localmente in frammenti <strong>di</strong> Aptici; gli Scisti policromi,<br />

costituiti da argilliti e marne scistose, con intercalazioni <strong>di</strong> calcari marnosi, caratterizzati<br />

da microfauna a Globotruncanae ed attribuibili al Cretacico superiore.<br />

Pressoché, esclusivamente nell’area <strong>di</strong> Ferento – Monte Razzano affiorano il<br />

“Nummulitico” ed il “Macigno”: la descrizione, in questa “posizione” trae motivazione<br />

dalla stratigrafia <strong>della</strong> Successione Toscana classica (MICHELI, 1962; BERTINI et alii,<br />

1971; FAZZINI et alii, 1972).<br />

Il primo, corrisponde ad un complesso <strong>di</strong> calcari, calcareniti, brecciole e marne, con<br />

numerosi livelli <strong>di</strong> arenarie tipo Macigno (il passaggio a quest’ultimo è visibile nei<br />

pressi <strong>di</strong> Ferento); l’età è oligocenica. Il secondo si identifica con arenarie quarzoso–<br />

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