censimento e selezione dei geositi della provincia di viterbo ...
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Tra le unità postorogene si <strong>di</strong>stinguono l’Arenaria <strong>di</strong> Manciano, quella Poggio Terzolo e<br />
quelle plioceniche (CHIOCCHINI & MADONNA, 2004).<br />
L’Unità dell’Arenaria <strong>di</strong> Manciano (che alcuni Autori, C.N.R., 1987a, 1987b, fanno<br />
rientrare nel Gruppo <strong>di</strong> Bismatova) si identifica con le Arenarie <strong>di</strong> Manciano, con le<br />
Arenarie a Scutella (DESSAU,1951; DESSAU et alii, 1972; GIANNINI, 1957; MALESANI &<br />
MANETTI, 1967; PELLEGRINI, 1967 a e b; ALBERTI et alii, 1970; FAZZINI et alii, 1972;<br />
FONTANA, 1980 a e b; MARTINI et alii, 1995) e con le Arenaria ad Ostrea crassissima<br />
(SIGNORINI, 1967, MALESANI & MANETTI, 1967; ALBERTI et alii, 1970).<br />
L’unità affiora in vari lembi <strong>di</strong>scontinui nella fascia occidentale del Geoparco ed è<br />
costituita da se<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> spiaggia sottomarina, quali calcareniti e calciru<strong>di</strong>ti<br />
organogene, caratterizzate da una ricca macrofauna in<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong> ambiente marino <strong>di</strong><br />
acque molto basse. Ad essa sono state attribuite età variabili dal Langhiano, al Miocene<br />
superiore ed al Bur<strong>di</strong>galiano-Serravalliano: le datazioni più recenti (BARBIERI et alii,<br />
2003) in<strong>di</strong>cano una età messiniana superiore.<br />
L’Unità <strong>di</strong> Poggio Terzolo <strong>di</strong> età compresa tra il Messiniano superiore ed il Pliocene<br />
inferiore affiora presso Monte Romano, nel bacino del Fiume Mignone, ed in lembi<br />
presso Tarquinia, Canino e Montalto <strong>di</strong> Castro (CHIOCCHINI & MADONNA, 2004). Si<br />
tratta <strong>di</strong> una successione <strong>di</strong> alcune centinaia <strong>di</strong> metri <strong>di</strong> spessore costituita da un<br />
membro conglomeratico ed uno pelitico-conglomeratico, riconducibili ad un ambiente<br />
<strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione compreso tra il continentale ed il marino. I conglomerati,<br />
generalmente non stratificati, sono privi <strong>di</strong> gradazione e palesano un basso grado <strong>di</strong><br />
cementazione; i clasti, sufficientemente arrotondati, sono eterometrici e<br />
prevalentemente carbonatici. Il membro pelitico-conglomeratico è costituito da argille<br />
ed argille sabbiose, con frammenti <strong>di</strong> bivalvi e, localmente, con materiale carbonioso;<br />
sono presenti livelli pelitici con gesso e intercalazioni conglomeratiche.<br />
Le unità plioceniche sono il prodotto <strong>della</strong> se<strong>di</strong>mentazione in <strong>di</strong>versi bacini ubicati nel<br />
settore occidentale ed orientale dell’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. La successione del bacino <strong>di</strong><br />
Tarquinia, <strong>di</strong> età compresa tra il Pliocene inferiore ed il Pleistocene inferiore, è<br />
costituita da peliti grigie, calcareniti e sabbie gialle con calcareniti (il “Macco”)<br />
(ALBERTI et alii, 1970; CHIOCCHINI & MADONNA, 2004), peliti con coralli, conglomerati<br />
e sabbie, sabbie con conglomerati e calcareniti organogene. Lo spessore complessivo è<br />
<strong>di</strong> alcune centinaia <strong>di</strong> metri e gli ambienti <strong>di</strong> deposizione sono molto variabili, da quello<br />
batiale a quello <strong>di</strong> battigia e lagunare.<br />
Le unità plioceniche affioranti nella valle del Fiume Tevere ed ai suoi margini sono<br />
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