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censimento e selezione dei geositi della provincia di viterbo ...

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originario cratere, ma dallo sprofondamento calderico <strong>della</strong> parte centrale dell’antico<br />

e<strong>di</strong>ficio.<br />

I prodotti del Distretto Vulcanico Vicano ricoprono buona parte <strong>di</strong> quelli del Cimino e<br />

sono testimonianza <strong>di</strong> fasi esplosive ed effusive. Sono presenti, infatti, <strong>di</strong>versi depositi<br />

pliniani <strong>di</strong> caduta, lave e <strong>di</strong>verse colate piroclastiche <strong>di</strong> natura leucitica, tefriticofonolitica<br />

e fonolitico-leucitica (LOCARDI, 1965; MATTIAS & VENTRIGLIA, 1970;<br />

BERTAGNINI & SBRANA, 1986; PERINI et alii, 1997; NAPPI et alii, 2004).<br />

La storia vulcanologico-evolutiva <strong>di</strong> questo apparato può essere sud<strong>di</strong>visa in quattro fasi<br />

(LOCARDI, 1965; BERTAGNINI & SBRANA, 1965).<br />

Durante la prima fase (0.8–0.4 Ma) si sono deposte spesse coltri <strong>di</strong> piroclastiti <strong>di</strong> caduta,<br />

con composizione varia da latitici a trachitici, separate da paleosuoli, e da emissioni <strong>di</strong><br />

colate <strong>di</strong> lava, <strong>di</strong> composizione da leucitico-fonolitica a fonolitico-tefritica. L’insieme<br />

delle formazioni generate viene denominato Complesso Tufaceo Composito (SERVIZIO<br />

GEOLOGICO D’ITALIA, 1970; 1971) o anche Tufi Stratificati Varicolori (MATTIAS &<br />

VENTRIGLIA, 1970).<br />

La seconda fase (0.35–0.2 Ma) è caratterizzata da attività principalmente effusiva con<br />

l’emissione <strong>di</strong> ingenti colate <strong>di</strong> lava a composizione variabile da trachitiche a tefriticofonolitiche<br />

(circa 50 km 2 ).<br />

La terza fase (0.2–0.15 Ma) ha carattere esplosivo e porta alla messa in posto delle<br />

principali colate piroclastiche note con il nome <strong>di</strong> Ignimbriti A, B e C (LOCARDI, 1965)<br />

a composizione variabile da tefritico-fonolitica a fonolitica e trachitica. La prima si è<br />

espansa, per circa 12 km, sui fianchi orientale ed occidentale; la seconda, la più piccola<br />

in termini volumetrici, si sviluppò per circa 10 km sui fianchi sud-occidentale, sudorientale<br />

e meri<strong>di</strong>onale. L’Ignimbrite C si caratterizza sia per i volumi emessi, circa 10<br />

km 3 , sia per la complessità <strong>della</strong> sequenza, entro la quale spicca il Tufo rosso a scorie<br />

nere, classico deposito da colata piroclastica, che si è espanso per un raggio <strong>di</strong> circa 25<br />

km, coprendo una superficie <strong>di</strong> oltre 1250 km 2 .<br />

Alla fine <strong>di</strong> questa fase si è verificato il collasso <strong>della</strong> parte terminale dell’e<strong>di</strong>ficio<br />

vulcanico.<br />

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