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censimento e selezione dei geositi della provincia di viterbo ...

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iconducibili ancora a depositi <strong>di</strong> età compresa tra il Pliocene inferiore ed il Pleistocene<br />

inferiore, comprendenti alla base peliti, alle quali seguono sabbie e conglomerati; anche<br />

in questo caso, gli spessori sono <strong>di</strong> alcune centinaia <strong>di</strong> metri e gli ambienti deposizionali<br />

variabili ed influenzati da una trasgressione del Pliocene inferiore ed una regressione del<br />

Pliocene me<strong>di</strong>o-superiore (BALDI et alii, 1974).<br />

3.1.4 UNITÀ DEL QUATERNARIO<br />

I depositi se<strong>di</strong>mentari del Quaternario, affioranti nell’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o soprattutto nella<br />

fascia costiera e nella valle del Fiume Tevere, si sono formati in ambienti marini e<br />

continentali (BERTINI et alii, 1971a; BERTINI et alii, 1971b; BONADONNA, 1967; DAI<br />

PRÀ, 1978; CONATO & DAI PRÀ, 1980; AMBROSETTI et alii, 1981; BARTOLINI & BOSI,<br />

1983; PALIERI & SPOSATO, 1988; MANCINI et alii, 2001).<br />

Argille ed argille sabbiose, localmente con livelli <strong>di</strong> sabbie argillose, affiorano<br />

pressoché ininterrottamente in tutte le valli degli affluenti <strong>di</strong> destra del Fiume Tevere tra<br />

Castiglione in Teverina ed Orte. Attribuite al Calabriano inferiore (ed alla base,<br />

dubitativamente, al Pliocene superiore) rappresentano il più antico tra i depositi marini<br />

quaternari. Del Calabriano superiore sono sabbie più o meno argillose, arenarie<br />

grossolane e conglomerati, in continuità con le peliti appena descritte, chiaramente<br />

osservabili nell’area <strong>di</strong> Orte.<br />

Facies sabbioso–conglomeratiche, localmente a tetto <strong>di</strong> marne tripolacee (significativa<br />

la presenza <strong>di</strong> elementi vulcanici), <strong>di</strong> età siciliana, sono tipiche dell’area compresa tra<br />

l’abitato <strong>di</strong> Tarquinia e la destra del Fiume Mignone.<br />

Sabbie e conglomerati (anch’essi con elementi vulcanici), <strong>di</strong> età siciliano–tirreniana,<br />

entro le quali è evidente la transizione da un ambiente che, da francamente marino,<br />

<strong>di</strong>viene costiero e salmastro, affiorano estesamente, in sinistra del Fiume Fiora, tra<br />

Poggio Campagna e Montalto <strong>di</strong> Castro ed, in destra, e sino al limite sud-occidentale del<br />

Geoparco, generalmente lungo le incisioni vallive.<br />

Il deposito relativamente più recente (che vede anch’esso la presenza <strong>di</strong> elementi<br />

vulcanici) è rappresentato da sabbie e marne, con molluschi <strong>di</strong> ambiente salmastro,<br />

passanti verso il basso a sabbie e conglomerati, alternanti a calcare conchigliare a<br />

Strombus bubonius. L’età è tirreniana; l’estensione è significativa lungo larga parte<br />

<strong>della</strong> fascia costiera compresa tra le foci <strong>dei</strong> fiumi Fiora e Mignone.<br />

Tra i depositi se<strong>di</strong>mentari <strong>di</strong> ambiente continentale, i travertini meritano un cenno<br />

specifico, anche per essere un deposito la cui genesi è osservabile in “tempo reale”<br />

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