Gli anni di piombo. Satira e tragedia in Dario Fo - Italianistica e ...
Gli anni di piombo. Satira e tragedia in Dario Fo - Italianistica e ...
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<strong>Gli</strong> <strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>piombo</strong>. <strong>Satira</strong> e trage<strong>di</strong>a <strong>in</strong> <strong>Dario</strong> <strong>Fo</strong><br />
sta è la risposta <strong>di</strong> <strong>Fo</strong>; cui si potrebbe chiedere oggi un<br />
più lucido approfon<strong>di</strong>mento, uno sforzo per scavare <strong>in</strong><br />
quegli <strong>anni</strong> con maggiore spregiu<strong>di</strong>catezza e più<br />
verità. Una verità riguardante certi settori soprattutto<br />
giovanili del suo pubblico, forse a <strong>di</strong>sagio nel riconoscere<br />
<strong>in</strong> questa paro<strong>di</strong>a della trage<strong>di</strong>a – che tuttavia<br />
vuol essere tragica (così potrebbe def<strong>in</strong>irsi il Caso<br />
Moro) – la solita maniera <strong>di</strong> <strong>Fo</strong>, anche perché quell’argomento<br />
era scottante e <strong>di</strong>videva le coscienze. Il teatro<br />
politico <strong>di</strong> <strong>Fo</strong> poteva stare dalla parte <strong>di</strong> P<strong>in</strong>elli, ma<br />
non <strong>di</strong> Moro: questo forse era il nodo che proprio Il<br />
delitto Moro <strong>di</strong> Baliani ha evidenziato. E sarebbe auspicabile<br />
che si potessero mettere a confronto questi due<br />
testi, l’uno sui partiti, l’altro sul ‘movimento’, anche <strong>in</strong><br />
un’occasione scenica.<br />
L’estrema contemporaneità della vicenda, <strong>in</strong>oltre,<br />
rendeva ardua una sua imme<strong>di</strong>ata restituzione teatrale,<br />
come a vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza è stato realizzato, oltre<br />
che dallo spettacolo <strong>di</strong> Baliani, dalla messa <strong>in</strong> scena<br />
del Caso Moro <strong>di</strong> Roberto Buffagni, allestita al Teatro<br />
Stabile <strong>di</strong> Parma <strong>in</strong> co-produzione con la Compagnia<br />
Contemporanea ’83. Anche qui troviamo nello scontro<br />
fra voci <strong>di</strong>verse, da quella <strong>di</strong> Moro (Sergio Fantoni) a<br />
quella dei terroristi accorpate nel “coro <strong>in</strong>sangu<strong>in</strong>ato”,<br />
a quelle delle vittime della scorta e delle loro vedove, il<br />
recupero del tragico come struttura dell’immag<strong>in</strong>ario,<br />
ancor prima che del teatro (o forse del teatro perché<br />
dell’immag<strong>in</strong>ario). Così nell’<strong>in</strong>tervista al supplemento<br />
del martedì della “Repubblica” (10 marzo 1998) spiega<br />
Crist<strong>in</strong>a Pezzoli, cui si deve la regìa:<br />
Non ci <strong>in</strong>teressa il giu<strong>di</strong>zio politico, ma lo scontro<br />
<strong>in</strong>conciliabile tra i l<strong>in</strong>guaggi delle Br, dello Stato, della<br />
stampa. Ognuno <strong>di</strong> loro è cieco, come le forze che agiscono<br />
nella trage<strong>di</strong>a. Un conflitto <strong>di</strong> cui si ha ancora<br />
paura, non si ha il coraggio <strong>di</strong> parlare, come fosse proibito:<br />
ma una società che non sa affrontare il proprio<br />
passato cont<strong>in</strong>ua a non capire il presente.<br />
149 L’illum<strong>in</strong>ista