Gli anni di piombo. Satira e tragedia in Dario Fo - Italianistica e ...
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Beatrice Alfonzetti<br />
L’illum<strong>in</strong>ista 146<br />
un effetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, <strong>di</strong> alterità dalle fonti e dal vario<br />
materiale documentario adoperato.<br />
A turno parlano gli otto guidati dall’Anziano, il primo<br />
ad adoperare nell’alternarsi <strong>di</strong> blan<strong>di</strong>zie, accuse,<br />
ricatti, quella che più avanti Moro def<strong>in</strong>irà l’“oscena<br />
retorica del terrore” (p.181) rivolta all’op<strong>in</strong>ione pubblica.<br />
Celati da maschere, svelano la loro identità<br />
(Andreotti o Piccoli), solo quando sono chiamati <strong>in</strong> causa<br />
da Moro, su cui <strong>in</strong>combe, per un rovesciamento delle<br />
parti, un processo la cui la sentenza <strong>di</strong> morte è già<br />
annunciata:<br />
Moro: [...] Sono pazzo quel tanto che basta per<br />
non dovere prendere <strong>in</strong> nessun conto le verità che<br />
vado <strong>di</strong>cendo... ma soprattutto per poter cancellare f<strong>in</strong><br />
da adesso le cose che potrei <strong>di</strong>re dopo, nel caso, per<br />
voi drammatico, mi riuscisse <strong>di</strong> uscire vivo da questa<br />
prigione. Che spettacolo, che stupenda sequenza avete<br />
elaborato:<br />
“Scena prima: Moro è sconvolto ma ancora <strong>in</strong> sé.<br />
Scena seconda: Moro è un pupazzo. Scena terza:<br />
Moro è drogato. Scena quarta: Moro è pazzo. Scena<br />
qu<strong>in</strong>ta: Moro è già morto! (p. 186)<br />
La pièce è costruita con grande accuratezza e<br />
rispetto dei fatti, che pur stravolti dalla logica teatrale e<br />
dal taglio satirico, sono facilmente <strong>in</strong><strong>di</strong>viduabili nelle<br />
loro drammatiche sequenze. Così ad esempio nell’improvviso<br />
arrivo del Papa è riprodotto l’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> Pio<br />
VI, che lanciò il toccante ma <strong>in</strong>utile appello ai brigatisti,<br />
aff<strong>in</strong>ché liberassero Moro “senza con<strong>di</strong>zioni”. Introdotto<br />
dalla parlata beffarda del Buffone, che oppone come<br />
Sciascia la “trage<strong>di</strong>a vera” al “melodramma da quattro<br />
sol<strong>di</strong>”, il Papa potrebbe rivestire la funzione del deus<br />
ex mach<strong>in</strong>a delle trage<strong>di</strong>e a lieto f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> Euripide, come<br />
nel nuovamente richiamato Filottete. Alla sua preghiera,<br />
che ricalca le parole pronunciate da Pio VI (“Io mi<br />
<strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhio davanti a voi, uom<strong>in</strong>i delle Br... Io vi amo<br />
come fratelli... anche se non vi conosco vi prego, vi