Gli anni di piombo. Satira e tragedia in Dario Fo - Italianistica e ...
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Beatrice Alfonzetti<br />
L’illum<strong>in</strong>ista 156<br />
sa. Mentre la farsa si regge dal pr<strong>in</strong>cipio alla f<strong>in</strong>e su <strong>di</strong><br />
una macch<strong>in</strong>a teatrale fondata su <strong>di</strong> un congegno unico,<br />
e solo su quella, la comme<strong>di</strong>a ha una struttura articolata<br />
sul filo <strong>di</strong> una storia e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> i congegni possono<br />
essere molteplici. Inoltre il fatto che si alimentano <strong>di</strong><br />
riferimenti alla realtà del tempo complica questa struttura,<br />
nel senso che gli dà una terza <strong>di</strong>mensione (p. 43)<br />
Comme<strong>di</strong>a sì, Morte accidentale <strong>di</strong> un anarchico,<br />
ma sui generis: ‘lavoro grottesco’ su una ‘realtà tragica’.<br />
A tali niente affatto cavillose specificazioni va commisurata<br />
la metateatralità del testo, che f<strong>in</strong>irà così per<br />
apparire assai meno un ormai topico e per altro banalizzato<br />
espe<strong>di</strong>ente tecnico e assai più il senso dell’<strong>in</strong>tera<br />
costruzione drammatica. Metateatrale anche e perché<br />
drammatizza una vera trage<strong>di</strong>a, ne parla, rovesciando<br />
e sovrapponendo i due teatri: quello della<br />
comme<strong>di</strong>a e quello della cronaca, oggi storia.<br />
Il Matto è il personaggio che istericamente recita<br />
la sua follia, la vive nel cont<strong>in</strong>uo gioco <strong>di</strong> travestimenti,<br />
<strong>di</strong> entrate nelle parti (<strong>di</strong> chirurgo, vescovo, ecc.) e<br />
<strong>in</strong>sieme è l’In<strong>di</strong>ziato che ad ogni fermo <strong>di</strong> polizia ricorre<br />
alla simulazione della follia per essere rilasciato.<br />
Come nell’Enrico IV della “trage<strong>di</strong>a” <strong>di</strong> Pirandello, il<br />
marg<strong>in</strong>e dell’<strong>in</strong>tenzionale ambiguità del personaggio si<br />
riduce con il sovrapporsi <strong>di</strong> un terzo elemento, quello<br />
della f<strong>in</strong>zione consapevole, dell’esplicitazione del<br />
metateatro. Il teatro parla <strong>di</strong> se stesso per bocca dell’attore–autore<br />
<strong>di</strong> un teatro “verità”:<br />
INDIZIATO [...] Ma io sono matto: matto patentato...<br />
guar<strong>di</strong> qua il libretto cl<strong>in</strong>ico: sono stato ricoverato già<br />
se<strong>di</strong>ci volte... e sempre per la stessa ragione: ho la<br />
mania dei personaggi, si chiama “istrionomania” viene<br />
da istriones che vuol <strong>di</strong>re attore. Ho l’hobby <strong>di</strong> recitare<br />
delle parti <strong>in</strong>somma, sempre <strong>di</strong>verse. Soltanto che io<br />
sono per il teatro verità; qu<strong>in</strong><strong>di</strong> ho bisogno che la mia<br />
compagnia <strong>di</strong> teatranti sia composta da gente vera...<br />
che non sappia <strong>di</strong> recitare. D’altra parte io non ho mez-