Titanic, cent'anni dopo - Edit
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14 mare<br />
Mercoledì, 11 aprile 2012<br />
Nell’ambito della mostra “<strong>Titanic</strong>-Carpathia – 100 anni <strong>dopo</strong>” una parte dedicata alla<br />
La tragedia sulle pagine della «Vo<br />
di Monica Kajin Benussi<br />
Nell’ambito della mostra “<strong>Titanic</strong>-Carpathia<br />
– 100 anni <strong>dopo</strong>”, che verrà<br />
inaugurata venerdì alla facoltà di Marineria,<br />
i visitatori avranno l’occasione di riscoprire<br />
la storia del <strong>Titanic</strong> anche attraverso<br />
la carta stampata locale dell’epoca. Il merito<br />
va a Miljenko Smokvina, docente (ora pensionato)<br />
alle facoltà di Economia e di Filosofi<br />
a, nonché all’Accademia delle Arti applicate<br />
del capoluogo quarnerino, rinomato<br />
fotografo e storico della fotografi a, ma soprattutto<br />
instancabile promotore della valorizzazione<br />
del patrimonio industriale di Fiume.<br />
Infatti, è membro di diverse associazioni<br />
internazionali di tutela del patrimonio culturale<br />
e industriale, nonché uno dei fondatori<br />
della prima associazione del genere in Croazia,<br />
la “Pro Torpedo” di Fiume.<br />
Miljenko Smokvina:<br />
«Marineria troppo trascurata»<br />
“La marineria rappresenta indubbiamente<br />
una parte integrante della tradizione di questa<br />
città, ma che fi nora, tuttavia, è stata abbastanza<br />
trascurata. Circa sei mesi fa, la facoltà di<br />
Marineria mi ha chiesto se volessi collaborare<br />
all’allestimento di una mostra dedicata al<br />
<strong>Titanic</strong>. Il mio compito era quello di scovare<br />
gli articoli pubblicati all’epoca sui quotidiani<br />
locali e che riportavano la notizia del<br />
naufragio del <strong>Titanic</strong>. Devo dire che i giornali<br />
rappresentano una fonte storica eccezionale.<br />
Inoltre, all’epoca a Fiume uscivano più<br />
quotidiani contemporaneamente, tra cui La<br />
Bilancia, La voce del Popolo, che era veramente<br />
un ottimo giornale e ricco di informazioni,<br />
e il Novi list”, ha spiegato Smokvina,<br />
aggiungendo che la ricerca, eseguita alla Biblioteca<br />
universitaria e all’Archivio di stato,<br />
è stata molto piacevole e interessante.<br />
“Subito <strong>dopo</strong> l’affondamento del transatlantico,<br />
i quotidiani locali hanno seguito<br />
assiduamente la vicenda. Il ruolo del vostro<br />
quotidiano nella copertura di questa tragedia<br />
è stato molto importante, in quanto, oltre a<br />
seguire l’avvenimento in maniera veramente<br />
professionale, è stato l’unico a pubblicare<br />
una serie di disegni raffi guranti il <strong>Titanic</strong>,<br />
le lance di salvataggio e la rotta del transatlantico.<br />
La voce del Popolo, inoltre, ha seguito<br />
ampiamente anche l’arrivo del Carpa-<br />
thia a Fiume, la nave che ha salvato i superstiti<br />
del <strong>Titanic</strong>. Questo è dovuto anche al fatto<br />
che all’epoca la marineria costituiva una parte<br />
molto importante della vita fi umana. Ovviamente,<br />
l’interesse dei giornalisti era enorme<br />
in quanto si trattava di un avvenimento catastrofi<br />
co”, ha sottolineato Smokvina.<br />
Niente apertura<br />
per il naufragio...<br />
Riportiamo qui di seguito alcuni interessanti<br />
passi degli articoli pubblicati sul nostro<br />
quotidiano <strong>dopo</strong> il naufragio del <strong>Titanic</strong>. La<br />
notizia della tragedia del <strong>Titanic</strong> venne pubblicata,<br />
come su tutti gli altri giornali, il 17<br />
aprile 1912. Ottenne, naturalmente, l’onore<br />
della prima pagina, ma nonostante il titolo<br />
dai toni altamente drammatici, appare quanto<br />
mai insolita la collocazione dell’articolo<br />
(taglio medio anziché apertura), a differenza<br />
di altri quotidiani e in barba all’importanza<br />
dell’evento. “Il <strong>Titanic</strong>, il più grande pirosca-<br />
fo del mondo, è affondato durante il suo primo<br />
viaggio. Si investì con un iceberg l’altra<br />
sera a 270 miglia da Capo Rice (Terranova).<br />
Si ha numero enorme di vittime”, come si legge<br />
nell’attacco del suddetto articolo.<br />
La «scomparsa»<br />
del Carpathia...<br />
Nello stesso articolo è stato riportato<br />
un dato inesatto, ossia che fu il transatlantico<br />
Olympic (la nave gemella del <strong>Titanic</strong>,<br />
nda) a salvare i naufraghi del <strong>Titanic</strong> e non<br />
il Carpathia: “Delle 2358 persone che recava,<br />
675 soltanto si sarebbero salvate, a bordo<br />
dell’Olympic, accorso esso pure a prestar<br />
opera al salvataggio”. Il 19 aprile il nostro<br />
quotidiano riportò invece, l’ipotesi che il<br />
Carpathia fosse naufragato <strong>dopo</strong> aver tratto in<br />
salvo i passeggeri del <strong>Titanic</strong>: “All’ultimo momento<br />
un radiotelegramma uffi ciale del governo<br />
americano annuncia che da oltre 24<br />
ore non si hanno più notizie del Carpathia.