Titanic, cent'anni dopo - Edit
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8 mare<br />
La facoltà di Marineria di Fiume ricorda la più grande tragedia navale della storia c<br />
<strong>Titanic</strong>, oltre il mito e la leg<br />
di Monica Kajin Benussi<br />
In occasione del centesimo anniversario<br />
della tragedia navale<br />
più famosa e discussa nella storia,<br />
venerdì 13 aprile (alle 17.30) alla<br />
facoltà di Marineria di Fiume verrà<br />
inaugurata la mostra intitolata “<strong>Titanic</strong>-Carpathia<br />
– 100 anni <strong>dopo</strong>”. Sullo<br />
sventurato viaggio inaugurale del<br />
<strong>Titanic</strong>, terminato tragicamente con<br />
la perdita di 1.395 vite umane, sono<br />
stati scritti fi umi di parole, realizzati<br />
una ventina tra documentari e fi lm,<br />
ma questa tragica vicenda continua<br />
ad affascinare tuttora milioni di persone<br />
in tutto il mondo. Insomma, una<br />
sciagura che è entrata nell’immaginario<br />
collettivo quasi subito e che ha<br />
avuto un forte impatto sulla società,<br />
che persiste tuttora, a cent’anni esatti<br />
dall’affondamento dell’“inaffondabile”<br />
transatlantico. Quello che recentemente<br />
ha rinnovato e alimentato<br />
l’interesse per questo triste avvenimento<br />
è stato, purtroppo, il naufragio<br />
della Costa Concordia, in quanto<br />
numerosi passeggeri sopravvissuti<br />
hanno dichiarato che sembrava di essere<br />
sul <strong>Titanic</strong> (ovviamente si riferivano<br />
alle trasposizioni cinematografi<br />
che sul <strong>Titanic</strong>) quella fatidica notte<br />
del 14 aprile 1912.<br />
Ne abbiamo parlato con gli autori<br />
dell’allestimento, il preside della<br />
facoltà di Marineria, Serđo Kos,<br />
e il professor Robert Mohović. “La<br />
mostra è stata concepita in modo da<br />
creare un forte collegamento tra il<br />
<strong>Titanic</strong>, il Carpathia e il capoluogo<br />
quarnerino”, ha esordito Serđo Kos.<br />
Grande accoglienza<br />
per i salvatori<br />
Infatti, il Carpathia, lungo 165<br />
metri, effettuò il suo primo viaggio<br />
nel 1903 e presto prese servizio tra<br />
New York, Trieste, Fiume e altri porti<br />
del Mediterraneo. Nella notte del<br />
naufragio (14 aprile 1912), il transatlantico<br />
stava viaggiando proprio<br />
da New York verso Fiume. Dopo<br />
aver ricevuto il segnale di soccorso<br />
dal <strong>Titanic</strong>, il capitano del Carpathia<br />
tracciò immediatamente una rotta da<br />
percorrere a velocità massima, mentre<br />
tutto l’equipaggio, composto da<br />
una cinquantina di persone provenienti<br />
dall’Istria e dal litorale croato,<br />
si stava preparando per soccorrere<br />
i naufraghi. Dopo aver trasportato<br />
i superstiti del <strong>Titanic</strong> a New York,<br />
il Carpathia riprese il suo viaggio<br />
verso Fiume, dove giunse il 6 maggio<br />
1912. A Fiume il Carpathia venne<br />
accolto dalle massime autorità e<br />
da una folla di gente, accorsa in porto<br />
per salutare e rendere omaggio ai<br />
salvatori dei naufraghi del <strong>Titanic</strong>.<br />
Il naufragio...<br />
per eccellenza<br />
“Diversi sono gli elementi che<br />
compongono l’esposizione: una parte<br />
è prettamente ‘tecnica’, ossia viene<br />
analizzato il naufragio del <strong>Titanic</strong><br />
sotto l’aspetto nautico, navalmeccanico<br />
e della radiocomunicazione.<br />
Una parte della mostra sarà dedicata<br />
anche all’analisi comparata delle<br />
caratteristiche tecniche del <strong>Titanic</strong> e<br />
delle navi passeggeri moderne, ossia<br />
sarà incentrata sullo sviluppo della<br />
tecnologia nell’arco di un secolo.<br />
Una parte riguarderà ovviamente il<br />
naufragio stesso, con un’attenzione<br />
particolare alla sicurezza in mare in<br />
generale”, ha puntualizzato il preside<br />
della facoltà di Marineria.<br />
“La tragedia del <strong>Titanic</strong> – ha proseguito<br />
Kos – è stata un evento importantissimo,<br />
che ha determinato<br />
una svolta nella storia della marineria.<br />
Anche prima del <strong>Titanic</strong> c’erano<br />
stati numerosi naufragi, ma nessuno<br />
di essi ha avuto un tale impatto sulla<br />
marineria quanto il <strong>Titanic</strong>, comportando<br />
importanti cambiamenti nella<br />
storia navale. Senza dubbio, uno di<br />
questi è stato l’entrata in vigore della<br />
Convenzione internazionale sulla<br />
tutela delle vite umane in mare. Volevamo,<br />
inoltre, mettere in evidenza<br />
il fatto che Fiume e questo evento<br />
sono profondamente legati tramite il<br />
Carpathia, la nave passeggeri di proprietà<br />
della compagnia inglese Cunard<br />
Line, divenuta famosa proprio<br />
per aver tratto in salvo i naufraghi<br />
del <strong>Titanic</strong>”.<br />
L’orario dei marconisti<br />
“Abbiamo analizzato in particolare<br />
la radiocomunicazione, che nel<br />
nel corso dei decenni ha visto un notevole<br />
progresso grazie al sistema<br />
satellitare globale di navigazione –<br />
ha aggiunto il prof. Kos –. All’epoca<br />
del <strong>Titanic</strong>, invece, aveva appena<br />
cominciato a svilupparsi e quindi<br />
era abbastanza limitata. Una curiosità<br />
dell’epoca è il fatto che i radiotelegrafi<br />
sti, quindi anche quelli che<br />
si trovavano sul <strong>Titanic</strong>, non erano<br />
impiegati delle compagnie navali<br />
bensì erano alle dipendenze della<br />
compagnia di Guglielmo Marconi,<br />
cosa che comportava orari di lavoro<br />
particolari. Con questo allestimento<br />
desideriamo onorare le vittime del<br />
naufragio ed esprimere un riconoscimento<br />
profondo all’equipaggio<br />
del Carpathia, che salvò molti naufraghi<br />
da morte sicura”.<br />
L’esposizione sarà arricchita dai<br />
dipinti del pittore Nedjeljko Žunić<br />
ritraenti il <strong>Titanic</strong>, che verranno<br />
esposti per la prima volta, e da articoli<br />
di giornale riportanti la notizia<br />
del naufragio, tra cui quelli pubblicati<br />
sulla Voce del popolo. Dopo<br />
l’inaugurazione della mostra, avrà<br />
luogo una conferenza incentrata sugli<br />
aspetti sociologici, medici e fi losofi<br />
ci di questa tragedia che è stata<br />
ideata dagli studenti dell’Universi-<br />
tà di Fiume, in collaborazione con la<br />
Città di Fiume. La mostra verrà allestita<br />
nella Sala del Consiglio, lo spazio<br />
più rappresentativo e importante<br />
della facoltà di Marineria, e rimarrà<br />
aperta fi no al 13 maggio. “Dopo<br />
questa data – ci ha rivelato il preside<br />
– la mostra subirà delle piccole modifi<br />
che e diventerà allestimento permanente<br />
della nostra facoltà”.<br />
Miti e leggende<br />
Oltre agli aspetti tecnici, che attireranno<br />
sicuramente un pubblico di<br />
esperti, la mostra prevede una parte<br />
dedicata ai miti e alle leggende che si<br />
sono sviluppati nel corso degli anni<br />
<strong>dopo</strong> l’affondamento del transatlantico.<br />
“I miti sul <strong>Titanic</strong> sono tantissimi<br />
e non mancano nemmeno le teorie<br />
controverse. Innanzitutto, non è<br />
vero che il <strong>Titanic</strong> navigasse a una<br />
velocità troppo elevata per conquistare<br />
il Nastro Azzurro per la traversata<br />
atlantica più veloce. Il <strong>Titanic</strong>,<br />
infatti, non faceva parte delle navi<br />
più veloci al mondo. Era più grande<br />
e più larga delle altre, ma i suoi motori<br />
erano meno potenti del transatlantico<br />
Mauretania (che aveva una<br />
lunghezza di 240 metri contro i 269<br />
del <strong>Titanic</strong>), che detenne il record di<br />
velocità per ben 22 anni. Per conquistarlo,<br />
il <strong>Titanic</strong> avrebbe dovuto navigare<br />
costantemente a tutto vapore.<br />
La verità è che la velocità veniva aumentata<br />
progressivamente di giorno<br />
in giorno, in quanto si sapeva che il<br />
<strong>Titanic</strong> non avrebbe mai potuto battere<br />
questo record”, ha spiegato il<br />
prof. Robert Mohović.<br />
Vero o falso?<br />
Il problema maggiore è che esistono<br />
tantissime fonti e versioni<br />
molto diverse ed è tuttora diffi cile<br />
distinguere il vero dal falso. Il fi lm di<br />
James Cameron “<strong>Titanic</strong>” del 1997,<br />
che ha avuto un successo planetario,<br />
non ha fatto altro che diffondere in<br />
Nevenko Žunić, “Il Carpathia nel porto di Fiume”, 100x150 cm, olio su tela<br />
Mercoledì, 11 aprile 2012<br />
Il prof. Robert Mohović<br />
tutto il mondo questi miti, come ha<br />
aggiunto il professore. “Inoltre, non<br />
è del tutto esatto che il <strong>Titanic</strong> fosse<br />
la nave più moderna all’epoca.<br />
Infatti, l’Olympic, la nave gemella<br />
del <strong>Titanic</strong>, venne varata alcuni mesi<br />
prima delle gemella.<br />
Esistono molte versioni diverse<br />
anche per quanto riguarda il numero<br />
delle persone che sono state tratte in<br />
salvo <strong>dopo</strong> l’affondamento. La verità<br />
è che il Carpathia recuperò soltanto<br />
quattro naufraghi fi niti in mare,<br />
mentre gli altri superstiti si trovavano<br />
già sulle lance di salvataggio del