NOZIONI DI METRICA ITALIANA La struttura di un verso1 e di una ...
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A. Car<strong>di</strong>llo<br />
per correnti <strong>di</strong> rapide fiumane, B<br />
che star gli sembra immobile, e la sponda A<br />
fuggire e i monti e le selve lontane; B<br />
cosi' l'ingegno mio varca per l'onda A 5<br />
precipitosa delle sorti um-ane: B<br />
e mentre a lui dell'<strong>un</strong>iversa vita C<br />
passa <strong>di</strong>nanzi la scena infinita, C<br />
muto e percosso <strong>di</strong> stupor rim-ane. B<br />
(G.Giusti, A Gino Capponi [1847], 1-9)<br />
<strong>La</strong> settima e la decima rima, componimenti a <strong>struttura</strong> rarissima nella poesia<br />
italiana, presentano rispettivamente sette e <strong>di</strong>eci versi con rime ABABCC più verso<br />
sdrucciolo senza rima dopo il quinto oppure ABABABCCCB.<br />
<strong>La</strong> canzone 19 è <strong>un</strong> componimento poetico esemplato dai Siciliani e dai Toscani sul<br />
modello della cansò 20 provenzale e portato a perfezione da Dante; è costituita da <strong>un</strong><br />
numero variabile <strong>di</strong> strofe che prendono il nome <strong>di</strong> stanze.<br />
Nella canzone antica le strofe sono in numero variabile (fino ad <strong>un</strong> massimo <strong>di</strong><br />
nove), tutte rispondenti al medesimo schema; chiude il componimento <strong>un</strong> congedo che è<br />
<strong>un</strong>a strofa <strong>di</strong> minore l<strong>un</strong>ghezza.<br />
Le strofe sono composte prevalentemente <strong>di</strong> endecasillabi e <strong>di</strong> versi <strong>di</strong> varia misura<br />
metrica, in genere settenari o quinari; al posto degli endecasillabi si possono avere<br />
settenari seguiti da quinari. I versi generalmente sono tre<strong>di</strong>ci per ogni strofa.<br />
<strong>La</strong> stanza si <strong>di</strong>vide in due perio<strong>di</strong>: fronte e sirma (o sirima).<br />
<strong>La</strong> fronte è costituita da due raggruppamenti <strong>di</strong> versi <strong>di</strong> uguale numero (due, tre,<br />
quattro ecc.) e con lo stesso schema rimico; i due raggruppamenti prendono ciasc<strong>un</strong>o il<br />
nome <strong>di</strong> piede.<br />
Un secondo raggruppamento <strong>di</strong> versi, detto volta, anch’esso uguale per numero <strong>di</strong><br />
versi e per schema rimico, costituisce la sirma.<br />
Fronte e sirma sono <strong>un</strong>ite da <strong>un</strong> verso che rima con quello precedente e che<br />
prende il nome <strong>di</strong> chiave o <strong>di</strong>esi.<br />
Lo schema classico è il seguente:<br />
1 A a<br />
1 o piede 2 B b<br />
3 C c<br />
… … …<br />
19<br />
<strong>La</strong> <strong>struttura</strong> della canzone e della ballata è ampiamente analizzata e descritta da Pietro G. Beltrami, <strong>La</strong><br />
metrica italiana, cit., pp. 211-236 e 248-258.<br />
20<br />
Per la derivazione trobadorica <strong>di</strong> canzone e ballata si veda il Dizionario <strong>di</strong> linguistica <strong>di</strong>retto da Gian Luigi<br />
Beccaria, cit., ad vocem.