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NOZIONI DI METRICA ITALIANA La struttura di un verso1 e di una ...

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<strong>La</strong> <strong>struttura</strong> del madrigale (poesia per musica) risale al XIV secolo: <strong>un</strong>a, due o tre<br />

terzine seguite da <strong>un</strong>o o più <strong>di</strong>stici. Nel corso del '500 la sua composizione fu affrancata<br />

da rigide regole. In base alla l<strong>un</strong>ghezza i madrigali prendono il nome <strong>di</strong> madrigaloni,<br />

madrigalesse, madrigalini.<br />

Un esempio <strong>di</strong> madrigale classico:<br />

A. Car<strong>di</strong>llo<br />

Pallidetto mio sole, A<br />

ai tuoi dolci pallori B<br />

perde l'alba vermiglia i suoi colori. B<br />

Pallidetta mia morte, C<br />

a le tue dolci e pallide vïole D 5<br />

la porpora amorosa E<br />

perde, vinta, la rosa. E<br />

Oh piaccia a la mia sorte C<br />

che dolce teco impalli<strong>di</strong>sca anch'io, F<br />

pallidetto amor mio! F 10<br />

(G.B. Marino, dalla Lira, Pallore <strong>di</strong> bella donna).<br />

Lo strambotto siciliano presenta otto versi e schema rimico ABABABAB; era<br />

accompagnato dal suono <strong>di</strong> <strong>un</strong>o strumento musicale:<br />

Siedon fanciulle ad arcolai ronzanti, A<br />

e la lucerna i bion<strong>di</strong> capi indora: B<br />

i bion<strong>di</strong> capi, i neri occhi stellanti , A<br />

volgono alla finestra ad ora ad ora: B<br />

attendon esse a cavalieri erranti A<br />

che varcano la tenebra sonora? B<br />

Parlan d'amor, <strong>di</strong> cortesie, d'incanti: A<br />

così parlando aspettano l'aurora. B<br />

(G. Pascoli, Notte).<br />

Il rispetto toscano è simile allo strambotto ma le rime sono <strong>di</strong>verse (ABABABCC,<br />

oppure ABABCCDD); può essere <strong>di</strong> sei o <strong>di</strong> otto versi:<br />

Più che lo mele hai dolce la parola, A<br />

saggia e onesta, nobile e insegnata; B<br />

hai le bellezze della Camiola, A<br />

Isotta la bionda e Morgana la fata; B<br />

se Biancifiori ci fossi ancora, A<br />

delle belezze la gi<strong>un</strong>ta è passata. B<br />

Sotto le ciglia porti cinque cose: C<br />

amore e foco e fiamma e giglio e rose. C<br />

(Anonimo del XIV secolo cit. da Spongano, p.259).<br />

Lo stornello è <strong>un</strong>a strofa <strong>di</strong> tre versi, <strong>di</strong> cui il primo <strong>di</strong> solito è <strong>un</strong> quinario e gli altri<br />

due sono endecasillabi <strong>un</strong>iti da consonanza atona. Il secondo endecasillabo rima col<br />

quinario e il verso interme<strong>di</strong>o in assonanza atona rima con gli altri due secondo lo schema<br />

ABA:<br />

Fior tricolore,<br />

Tramontano le stelle in mezzo al mare<br />

E si spengono i canti entro il mio cuore.<br />

24 , rima siciliana; cfr. Spongano, op. cit., p. 101n.

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