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NOZIONI DI METRICA ITALIANA La struttura di un verso1 e di una ...

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Di norma tale incontro dà luogo ad <strong>un</strong> bisillabo: paese, paura, maestro, beato, leale,<br />

leone. Lo stesso avviene quando due vocali sono separate da i consonantica: gioia, noia,<br />

ecc.<br />

I e u atone più vocale tonica.<br />

In questo caso la scansione può essere variabile; ancora più forte è l'oscillazione<br />

quando il nesso è dato da due vocali atone <strong>di</strong>verse da i e u: prevale quasi sempre il<br />

bisillabismo. Va tuttavia tenuto presente che i trittonghi -aio, -aia, -oio, -oia, nonché -aiuo,<br />

-oiuo all’interno o alla fine del verso formano quasi sempre bisillabo. In questi casi -i o -u<br />

hanno valore <strong>di</strong> semiconsonante e come tale hanno f<strong>un</strong>zione separativa.<br />

I atona più vocale atona (ia,ie,io,ii).<br />

In fine <strong>di</strong> parola <strong>di</strong> regola formano <strong>un</strong> monosillabo; eccezioni a questa norma si<br />

riscontrano nell'uso dantesco.<br />

Se la prima vocale non è i seguita da vocale atona quasi sempre si ha <strong>un</strong><br />

monosillabo.<br />

Ricorrenza della sineresi.<br />

Il verso<br />

A. Car<strong>di</strong>llo<br />

E fuggiano, e pareano <strong>un</strong> corteo nero<br />

(G.Carducci, Davanti San Guido, 75);<br />

presenta tre sineresi: ia <strong>di</strong> fuggiano, ea <strong>di</strong> pareano, eo <strong>di</strong> corteo;<br />

in<br />

Galeòtto fu il libro e chi lo scrisse<br />

(Inferno, V, 137);<br />

tra la a e la o <strong>di</strong> Galeotto non c’è sineresi poiché l’accento cade sulla o;<br />

nel verso<br />

parvemi riveder nonna Lucia<br />

(G.Carducci, Davanti San Guido, 80);<br />

la i e la a <strong>di</strong> Lucia valgono due sillabe perché in fine verso non c’è sineresi.<br />

<strong>La</strong> sinalefe è la fusione, per evitare iato, ai fini fonetici e metrici della vocale o delle<br />

vocali finali <strong>di</strong> <strong>un</strong>a parola con la vocale o le vocali iniziali della parola seguente; nel verso<br />

Ahi quanto^a <strong>di</strong>r qual era^è cosa dura<br />

(Inferno, I, 4)

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