Epigrafia cristiana

simbolico 12
. Nasce dall’intreccio delle lettere greche X
e P, con la parte superiore chiusa o aperta, a volte
complicato dalla croce, sulla cui asta verticale si
innesta, fondendosi, il P; può presentare parecchie
varianti, come l’occhiello del rho rivolto a sinistra, un
piccolo sigma lunato inserito tra i bracci del chi. Tra i
primi esempi di cristogrammi datati si riscontrano due iscrizioni appartenenti alle
collezioni vaticane, risalenti al 331 e 341; è tuttora in corso un dibattito fra gli
studiosi sulla presenza di cristogrammi prima dell’età di Costantino, che secondo
alcuni sarebbe confermata dalla presenza in Terra Santa di simili iscrizioni
riferibili al I o II secolo. Quando il X assume la forma aperta di una croce, il
monogramma è definito croce monogrammatica o staurogramma 13
; si tratta di una
forma più rara e diffusa generalmente un po’ più tardi.
Oltre al monogramma col nome di Cristo si può trovare il monogramma
con i due nomi 'Ihsoàj Cristój o quello col solo nome di Gesù. Nel primo caso il
monogramma è determinato dall’incrocio di I e X, variamente combinati, che si
riscontra già in un’iscrizione romana del 268 o 279 ma è piuttosto raro 14 , il
secondo sembra essere invece la forma più antica di monogramma cristologico e
deriva dall’intreccio delle lettere greche I e H, che a partire dal IV secolo vengono
12 Questo tipo di monogramma si afferma a Roma a partire dalla seconda metà del IV secolo e
altrove anche più tardi (Cfr. P. Testini, Archeologia, cit., p. 354).
13 Cfr. D. Mazzoleni, Origine e cronologia dei monogrammi: riflessi nelle iscrizioni dei Musei
vaticani, in I. Di Stefano Manzella (a cura di), Le iscrizioni dei Cristiani in Vaticano. Materiali e
contributi scientifici per una mostra epigrafica, Città del Vaticano 1997, p. 166.
14 Cfr. C. Carletti, Nascita e sviluppo del formulario epigrafico cristiano. Prassi e ideologia, in I.
Di Stefano Manzella (a cura di), Le iscrizioni dei Cristiani in Vaticano. Materiali e contributi
scientifici per una mostra epigrafica, Città del Vaticano 1997, p. 154. L’autore rileva che questo
tipo di indicazione cristologia costituisce solo il 2% del novero dei signa Christi.
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