Epigrafia cristiana

Si tratta di un’iscrizione di propaganda cristiana, che commemora un
episodio miracoloso avvenuto nel pagus di Hybla, la storia di una bambina che
stava per spirare appena nata ma, grazie al battesimo, sopravvisse altre quattro ore,
dopo le quali morì lasciando i genitori piangenti che ne fecero trasferire il corpo
da Hybla a Catina, presso la chiesa dei Martiri di Cristo.
L’iscrizione è sicuramente datata grazie alla menzione di uno Zoilus
corrector provinciae, che la riporta ai primi decenni del IV secolo. Una
conoscenza più precisa dell’esatto luogo di rinvenimento farebbe sì che si
individuasse con esattezza la presenza di un Martyrium a Catania in questo
periodo; la fonti, tuttavia, attestano la scoperta a villa Rizzari, di cui non si conosce
l’esatta collocazione.
Alcuni studiosi propendono per porla in via S. Euplio, altri sull’altura di S.
Domenico e dei Cappuccini; le testimonianza dirette di coloro che conoscevano la
villa, che ne parlano come se fosse fuori la porta di Aci, andando verso S. Maria di
Gesù, nei pressi dell’attuale via Androne. Tale ubicazione è indirettamente
confermata anche dal Principe di Biscari e porterebbe all’individuzione di una
vasta area cemeteriale lungo il lato ovest della via Androne che conteneva due
importanti edifici di culto 26
.
L’iscrizione di Iulia Fiorentina presenta alcuni errori di fonetica (C per G,
T per I) e legature, «come se l’incisore fosse costretto in alcuni punti a contenere
nella lastra un testo troppo lungo: forse questa a noi giunta fu ricopiata in età più
tarda di quella costantiniana» 27 ; la sua peculiarità è che è in lingua latina e si trova
in un contesto urbano e monumentale in cui la prevalenza del greco è nettissima.
26
Ibidem, p. 596.
27
Cfr. Manganaro, Greco nei pagi, cit. p. 558.
20