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Epigrafia cristiana

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senso alla visione espressa da De Rossi, definito dal Mommsen «fundator<br />

archaeologiae christianae», che arrestando la sua opera Iscriptiones christianae<br />

urbis Romae septimo saeculo antiquiores (ICUR) 2<br />

al VI secolo pone<br />

indirettamente le basi per delimitare il campo d’indagine delle antichità cristiane ai<br />

primi sei secoli dopo Cristo, tanto che oggi è invalso l’uso di considerare<br />

convenzionalmente il pontificato di Gregorio Magno (590-604) come limite ultimo<br />

della fase di interesse dell’epigrafia <strong>cristiana</strong> 3<br />

. È bene precisare, in ogni caso, che<br />

fino al III secolo c’è una sostanziale difficoltà nell’individuare le iscrizioni di<br />

matrice <strong>cristiana</strong> data dalla mancanza di una scissione netta rispetto all’ambito<br />

pagano e solo nella seconda metà di questo secolo si assiste a un notevole<br />

processo di maturazione che conduce dall’epigrafia «dei cristiani» a un’epigrfia<br />

«<strong>cristiana</strong>» 4<br />

. Quando il contenuto dell’epigrafe non è utile al fine di stabilirne<br />

l’attribuzione bisogna far ricorso al luogo di ritrovamento o al modo in cui essa<br />

viene utilizzata 5<br />

.<br />

L’epigrafia <strong>cristiana</strong> comprende essenzialmente iscrizioni a carattere<br />

funerario delle quali è possibile individuare dei caratteri distintivi che si<br />

configurano, specialmente a livello del formulario utilizzato, come propri di questa<br />

fase storica e culturale. Nei primi secoli si riscontra quello che Carletti definisce<br />

2 La pubblicazione dell’opera di De Rossi è da collocarsi tra il 1857 e il 1861 per il primo volume<br />

e nel 1888 per la prima parte del secondo volume; la sua opera è stata continuata dopo la sua<br />

morte con la pubblicazione dei volumi successivi, fino al decimo, apparso nel 1992.<br />

3 Cfr. D. Mazzoleni, L’epigrafia <strong>cristiana</strong> in Occidente. Bilanci e prospettive, in J.C. Fredouille, R.M.<br />

Roberge (a cura di), La documentation patristique. Bilan et prospective, Paris 1995, p. 107.<br />

4 Cfr. C. Carletti, «<strong>Epigrafia</strong> <strong>cristiana</strong>» - «<strong>Epigrafia</strong> dei cristiani». Alle origini della terza età<br />

dell’epigrafia, in A. Donati (a cura di), La terza età dell’epigrafia, Bologna 1986, p. 129.<br />

5 Risulta scontato che, qualora nessuno degli elementi menzionati sia d’aiuto, è opportuno<br />

lasciare in dubbio la classificazione dell’iscrizione ed esercitare prudentemente l’ars nesciendi<br />

piuttosto che esprimere dei giudizi non scientificamente basati.<br />

4

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