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Epigrafia cristiana

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1. 1. Caratteri Caratteri generali generali dell’epigrafia<br />

dell’epigrafia<br />

L’epigrafia è la scienza che mira a decifrare e datare storicamente le<br />

iscrizioni, incise o scritte, in genere, su materiali poco corruttibili. L’interesse per<br />

lo studio delle iscrizioni come fonte storica risale già all’antichità, dato che Polibio,<br />

Dionigi di Alicarnasso e Svetonio le utilizzano come parte integrante del loro<br />

metodo storiografico. Durante il Tardoantico e il Medioevo lo zelo negli studi<br />

epigrafici si va affievolendo e l’importanza delle iscrizioni affiora solo nel XIV<br />

secolo con la raccolta di epigrafi compilata da Cola di Rienzo (1314-1354), che<br />

espone al popolo di Roma una tavola bronzea della lex de imperio Vespasiani. Un<br />

maggiore impulso agli studi epigrafici si avrà nel periodo umanistico e<br />

rinascimentale, che vede un notevole sviluppo delle ricerche erudite ad opera di<br />

personaggi come Ciriaco de’ Pizzicolli di Ancona (1391-1452), che non manca<br />

mai di copiare le epigrafi rinvenute nel corso dei suoi numerosi viaggi per<br />

l’Europa e le raccoglie nei Commentarii. La ricerca antiquaria, tuttavia, pur<br />

segnando una tappa fondamentale nella storia degli studi epigrafici, tende a<br />

privilegiare quelle iscrizioni che si ritengono caratterizzate da un alto valore<br />

artistico piuttosto che utili da un punto di vista storico-documentale. Nel XVI<br />

secolo si assiste alla nascita dei grandi centri epigrafici fuori dall’Italia,<br />

specialmente in Germania, mentre tra XVII e XVIII secolo si muove il grande<br />

Francesco Scipione Maffei (1675-1755) che progetta una monumentale opera di<br />

classificazione di epigrafi, per la prima volta distinte tra greche e latine, mai portata<br />

a termine e dà vita a Verona al Museo lapidario maffeiano, allestito secondo una<br />

disposizione organica dei reperti. È allievo del Maffei Ludovico Antonio Muratori<br />

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