Epigrafia cristiana

latinizzate nella comune forma JHS, perfettamente equivalente al greco XPS. La
diffusione di una simile rappresentazione monogrammatica che, come detto, ha il
suo culmine in età costantiniana, sopravvive in tutta l’età tardoantica per
tramontare definitivamente in età gotica.
Il monogramma cristologico, inoltre, è molto usato nelle iscrizioni
funerarie dove assume una valenza apotropaica 15
, specialmente nelle catacombe di
San Giovanni a Siracusa. A tal fine è largamente diffusa l’iscrizione CMG, la cui
più probabile interpretazione è Cristój Mica»l Gabri»l, in quanto si attribuisce
agli angeli una forte influenza contro il male, e il celeberrimo acrostico ICQUS,
che sta per 'Ihsoàj CristÕj Qeoà UiÕj Swt»r, spesso accompagnato dalla
raffigurazione di un pesce.
La presenza di iscrizioni di tal genere rimanda a quell’aspetto proprio della
mentalità cristiana dei primi secoli, di ascendenza pagana, per il quale si aveva
timore che demoni e spiriti maligni turbassero il riposo dei morti e si inserivano
nei sepolcri “scacciadiavoli” come chiodi, campanelle, pietre preziose e si
incidevano segni cabalistici come il pentagramma e la svastica oltre alle iscrizioni
citate.
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Cfr. A. Ferrua, Scritti vari di epigrafia e antichità cristiane, Bari 1991, p. 79 sg.
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