Hako 27 - Femminismo ruggente
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primavera 2003<br />
loro. Oggi, invece, come tutti gli<br />
indigeni del Nordeste a eccezione dei<br />
fulniô, non usano più la propira lingua<br />
indiana e come tutti hanno perduto la<br />
maggior parte della propria cultura e<br />
organizzazione sociale originale. Anche<br />
le loro terre sono state invase e il loro<br />
diritto sul poco che resta è messo in<br />
dubbio dai vicini non indiani. Come<br />
per i fulniô, anche i potiguara hanno<br />
una città dentro la riserva, quella di<br />
Baía da Traição. (Melatti 2002).<br />
Storicamente ciascuno degli attuali<br />
gruppi indigeni del Nordeste sembra<br />
risultare dalle scissioni e fusioni che<br />
avvennero lungo il difficile contatto<br />
secolare con i bianchi. Si evolse dalle<br />
lotte tra portoghesi e olandesi, in<br />
primo luogo, poi posti tra l’alternativa<br />
di essere raccolti nei villaggi missionari<br />
o investiti dagli allevatori di bestiame o<br />
dai cacciatori di schiavi, sottoposti a<br />
pressioni per abbandonare la propria<br />
identità etnica e le proprie terre dalla<br />
Legge della Terra del 1850 e, infine,<br />
oggi, i sopravvissuti a tutto ciò, vedono<br />
i propri territori sommersi dalle dighe<br />
per l’energia idroelettrica o compromesse<br />
dai programmi governativi di<br />
rimaneggiamento agricolo che le<br />
accompagnano. I gruppi tribali,<br />
sommersi e rinati attraverso la storia,<br />
attualmente cercano di ottenere il<br />
riconoscimento delle proprie terra, con<br />
l’aiuto di agenzie indigeniste o missionarie<br />
e trovano una nuova identità<br />
dalla fusione di popolazioni diverse.<br />
I cariri-xocó che vivono a porto Real do<br />
Colégio sono un esempio di nuova<br />
entità etnica: i cariri sono composti dai<br />
resti di un ramo degli antichi cariri<br />
misto a altri gruppi estinti (acona,<br />
carapoté, ceococes, praquió) del basso<br />
São Francisco, un aggregato risultato<br />
dalla riduzione in villaggi dei gesuiti al<br />
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HAKO<br />
seconda parte del nome, invece, si<br />
riferisce agli xocó, che il secolo scorso<br />
furono espulsi dall’isola fluviale di São<br />
Pedro nel Rio São Francisco, quando la<br />
provincia di Sergipe estinse nel 1855 i<br />
villaggi indigeni e destinò le terre alla<br />
colonizzazione. I xocó si rifugiarono<br />
presso i cariri di Porto Real do Colégio,<br />
ma anch’essi nel 1873 persero quasi<br />
tutte le terre nella provincia di Alagoas<br />
che erano riconosciute loro fin dal<br />
periodo coloniale e confermate dalla<br />
visita a Colégio dell’imperatore Pedro<br />
II, riducendosi a occupare una striscia<br />
di terra di appena dieci ettari alla<br />
periferia della città, vendendo ceramiche<br />
e lavorando come braccianti.<br />
Solo nel 1978 riuscirono a costringere<br />
il governo a restituire parte delle loro<br />
terre.<br />
Sia i cariri-xocó che i fulniô del municipio<br />
pernambucano di Águas Belas<br />
proibiscono la presenza di estranei nel<br />
villaggio durante il rito segreto di<br />
Ouricuri. Rito, segreto, terra e etnia<br />
sono in rapporto tra loro anche presso<br />
altri gruppi, anche se in modo meno<br />
incisivo. Vari di questi popoli celebrano<br />
riti noti come “toré”. che possono<br />
essere aperti a tutti oppure vietati agli<br />
estranei, in abiti comuni o con indumenti<br />
appropriati che accentuano<br />
l’identità indiana dei praticanti.<br />
tempo della colonia portoghese. La Bibliografia essenziale<br />
Hohenthal jr., W. D. “The general characteristics<br />
of Indian cultures in the Rio São Francisco valley”.<br />
Revista do Museo Paulista, Nova Série, 12:73-<br />
86, 1954; Moonen, F. “Os Potiguara: indios integrados<br />
ou deprivados?” Revista de Ciências Sociais<br />
4 (2):131-154, Fortaleza: UFC 1973; Amorim,<br />
P. M. de, “Acamponesamento e proletarização<br />
das populações indigenas do nordeste brasileiro”,<br />
Boletim do Museo do Índio, Antropologia 2, Rio<br />
de Janeiro: FUNAI 1975;Trujillo Ferrari, A., “Os<br />
Kariri, o crepúsculo de um povo sem história”,<br />
Sociologia 3, 1957; Melatti, J. C., Índios da América<br />
do Sul, 2002 , cap. 33 Nordeste .<br />
A fianco: Il cacicco Lazaro dei kiriri (a<br />
sinistra) e il cacicco dei tinguí-botó.<br />
In alto: Indigeni di São Pedro, Nordeste.