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Hako 27 - Femminismo ruggente

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Olandesi e indiani 2 primavera 2003<br />

dei signori”, che con gli inglesi diventò<br />

Broadway, che però non segue esattamente<br />

il tracciato originale indiano o<br />

quello olandese. Infatti taglia dritta a<br />

ovest, mentre la via indiana e olandese<br />

faceva un giro a est, si insinuava<br />

zigzagando su per Manhattan est, poi<br />

tagliava a ovest all’attuale angolo<br />

nordorientale di Central Park, seguiva<br />

l’attuale St. Nicholas Avenue e si univa<br />

al tracciato dell’attuale Broadway<br />

nell’area di Washington Heights. A<br />

Bowling Green vi era il sito dell’abitazione<br />

di un capo kapsee, un villaggio e<br />

un albero del consiglio, poi gli olandesi,<br />

come abbiamo detto, vi giocarono a<br />

bocce. Dal 1637 al 1648 vi fu tenuto un<br />

mercato del bestiame e fu usato come<br />

campo di marte per i soldati del forte,<br />

finché nel XVIII secolo divenne una<br />

zona alla moda per ricchi newyorkesi.<br />

Attualmente qui si trova la Vecchia<br />

Dogana, che ora ospita la nuova sede<br />

del National Museum of the American<br />

Indian della Smithsonian Institution,<br />

(l’ex Heye Museum). Una statua di<br />

Giovanni da Verrazzano e una Minuit<br />

Plaza si trovano presso Battery Park,<br />

dove gli inglesi costruirono un forte<br />

armato di una batteria di cannoni.<br />

Secondo la leggenda fu qui che ebbe<br />

luogo la famosa vendita dell’Isola di<br />

Manhattan da parte dei canarsee a<br />

Peter Minuit: in realtà i canarsee<br />

vivevano principalmente a Long Island<br />

e utilizzavano la punta meridionale di<br />

Manhattan come territorio di caccia e<br />

sede di scambi. In seguito gli olandesi<br />

dovettero fare ulteriori trattative con le<br />

tribù dell’area di Washington Heights.<br />

Nel 1626 Minuit aveva senza dubbio<br />

buone intenzioni quando negoziò la<br />

vendita, anche se le due parti, proveniendo<br />

da culture assai diverse, intendevano<br />

il contratto in modo opposto.<br />

Gli indiani non avevano alcuna idea di<br />

proprietà privata della terra, ma solo<br />

del suo usufrutto e pensarono che gli<br />

olandesi fossero generosi a mostrare<br />

tramite “doni” il loro apprezzamento<br />

per la condivisione dell’uso di un<br />

territorio su cui si erano stanziati già<br />

da due anni. Non pensavano di doversene<br />

andare, ma di poter continuare a<br />

usufruire del territorio come avevano<br />

fatto sempre, se i nemici indiani lo<br />

permettevano.<br />

Per gli olandesi,<br />

invece, la proprietà<br />

immobiliare poteva<br />

essere oggetto di<br />

eredità e compravendita,<br />

il cui<br />

possesso era<br />

permanente e agli<br />

estranei poteva<br />

essere inibito il<br />

passaggio. L’acquisto<br />

di Minuit<br />

serviva a legalizzare<br />

la presenza di<br />

Fort Amsterdam,<br />

che controllava la<br />

congiunzione dei<br />

fiumi East River e<br />

North (Hudson),<br />

dove avevano sede<br />

i funzionari della<br />

WIC e la guarnigione.<br />

Le istruzioni<br />

scritte della WIC<br />

dichiaravano in<br />

dettaglio che<br />

doveva essere<br />

negoziato con gli<br />

indiani un contratto<br />

scritto e che<br />

doveva essere<br />

offerto un giusto<br />

prezzo. Il contrat-<br />

to, redatto in olandese legale, ovviamente<br />

non aveva senso per gli indiani<br />

analfabeti, che ignoravano quella lingua<br />

e che comunque avevano altre usanze<br />

per i patti. I canarsee e gli altri nativi<br />

“firmatari” non sapevano neppure che<br />

cos’era un “investimento”.<br />

Alcuni analisti finanziari si sono<br />

sbizzarriti a calcolare il valore dell’investimento<br />

dei canarsee se essi avessero<br />

investito i cosiddetti 24 dollari della<br />

vendita del loro patrimonio immobiliare<br />

in imprese a un tasso di interesse<br />

composto medio dell’8%: il guadagno<br />

sarebbe stato oggi la fantastica cifra di<br />

circa 76 trilioni di dollari – la cifra più<br />

vicina ai fantastilioni di Paperon de’<br />

Paperoni – tanto da potersi ricomprare<br />

Manhattan e aggiungerci anche Tokyo<br />

nel prezzo. Se però i canarsee avessero<br />

reinvestito ad appena il 2% l’anno, il<br />

loro portafoglio sarebbe oggi di “soli” 44<br />

miliardi di dollari: sperperando i<br />

dividendi avrebbero così perso 75<br />

trilioni! A parte gli scherzi, il contratto<br />

8<br />

Degli indiani lenape si avvicinano agli olandesi di fronte a Nuova<br />

Amsterdam.<br />

scritto per la vendita di Manhattan, così<br />

come tutti gli altri documenti di<br />

compravendita che i pignoli e lungimiranti<br />

mercanti olandesi stipularono con<br />

gli indiani ebbero però una notevole<br />

importanza nella rivalità tra potenze e<br />

servirono a “garantire” in qualche<br />

modo la controparte indigena dal puro<br />

uso della forza. Quando si aprirono le<br />

ostilità contro la Nuova Svezia e<br />

contro gli inglesi del Delaware e del<br />

Connecticut, che rivendicavano l’area<br />

del medio Atlantico per via delle<br />

esplorazioni dei Caboto della fine del<br />

15° secolo, cioè per diritto di scoperta e<br />

per successivo diritto di conquista, gli<br />

olandesi tirarono fuori i loro contratti<br />

scritti, validi presso qualunque tribunale<br />

europeo, che sancivano l’acquisto dal<br />

primo occupante, cioè i canarsee, gli<br />

altri lenape, i pequot del Connecticut e i<br />

mahican dell’Hudson. Essi si assicurarono<br />

un notevole vantaggio giuridico e,<br />

con il loro titolo legale, impressionarono<br />

talmente gli avversari che i Puritani del

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