I caratteri territoriali della modernità - Facoltà di Lettere e Filosofia
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I <strong>caratteri</strong> <strong>territoriali</strong> <strong>della</strong> <strong>modernità</strong><br />
realizzato per iniziativa <strong>della</strong> classe mercantile e del notabilato feudale 15 .<br />
Le poco invitanti con<strong>di</strong>zioni demografiche, sociali ed ecologiche che erano<br />
venute a determinarsi 16 scoraggiavano però l’intensificazione dei commerci<br />
d’esportazione. Il coinvolgimento <strong>della</strong> Sardegna nella rete me<strong>di</strong>terranea<br />
dei traffici mercantili tendeva ad affievolirsi, e regre<strong>di</strong>va quella protomodernizzazione<br />
avviata sul finire del Me<strong>di</strong>o Evo dalle Repubbliche marinare.<br />
A riprova dello scarso vigore commerciale dell’isola stava l’estrema<br />
precarietà <strong>della</strong> trama viaria; una grave insicurezza colpiva le campagne e<br />
imponeva il ricorso a forme autogestite <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa comunitaria. I presi<strong>di</strong>i<br />
urbani -debolmente strutturati e quasi unicamente costieri- erano sì <strong>di</strong> natura<br />
coloniale, ma tutto sommato avevano modeste capacità <strong>di</strong> penetrazione e<br />
rimo<strong>della</strong>mento economico delle zone interne. Col suo peculiare intreccio<br />
<strong>di</strong> or<strong>di</strong>namenti feudali ed autonomie <strong>di</strong> villaggio, il regime politico “stagnante<br />
e assenteista” dei secoli iberici impedì nell’isola l’innesco <strong>di</strong> quei<br />
processi <strong>di</strong> accumulazione capitalistica che frattanto interessavano<br />
l’Occidente europeo, ponendo così le con<strong>di</strong>zioni strutturali <strong>della</strong> peculiare<br />
“arretratezza” socio-economica <strong>di</strong> questa regione 17 .<br />
Dopo il passaggio dell’isola alla Casa Savoia nel 1720, le “arcaiche e<br />
15 Si veda B. Anatra (1989) Economia sarda e commercio me<strong>di</strong>terraneo nel basso me<strong>di</strong>oevo<br />
e nell’età moderna, in M. Guidetti (a c. <strong>di</strong>), Storia dei Sar<strong>di</strong> e <strong>della</strong> Sardegna, Milano,<br />
Jaca Book, vol.3. Per i prodotti d’allevamento si veda poi G.G. Ortu (1981), L’economia<br />
pastorale nella Sardegna moderna. Saggio <strong>di</strong> antropologia storica sulla “soccida”, Cagliari,<br />
Della Torre.<br />
16 Il Day fornisce i seguenti dati sulla rarefazione antropica <strong>caratteri</strong>zzante la Sardegna<br />
in seguito alla crisi demografica del secolo XIV: nel 1350 la densità me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> popolazione<br />
era <strong>di</strong> circa 2 fuochi su 3 km 2 ; nel 1590 era salita (per modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re) a circa 2 fuochi al<br />
km 2 ; ancora nel 1750 i fuochi erano solo 3 al km 2 ; J. Day (1987), Uomini e terre nella Sardegna<br />
coloniale, Torino, CELID, p. 127. Sulla storia del popolamento sardo si vedano: A.<br />
Mori (1949), Vicende dell’inse<strong>di</strong>amento umano in Sardegna, in “Bollettino <strong>della</strong> Società<br />
Geografica Italiana”, serie VIII, vol. II; A. Asole (1980), La nascita <strong>di</strong> abitati in Sardegna<br />
dal’Alto Me<strong>di</strong>oevo ai giorni nostri, suppl. al fasc.II dell’Atlante <strong>della</strong> Sardegna, Cagliari-<br />
Roma, Kappa.<br />
17 Cfr. A.H. Berger (1986) Cooperation, Conflict and Production Environment in<br />
Highland Sar<strong>di</strong>nia: a Study of the Associational Life of Transhumant Sheperds, P.H.D.<br />
thesis, Columbia University, pp. 135-145 (l’Autore prende spunto, tra l’altro, da analisi<br />
storiche <strong>di</strong> F. Braudel e I. Wallerstein). Si trattò, tutto sommato, <strong>di</strong> un colonialismo non<br />
troppo intensivo, dati i vantaggi soprattutto logistici che la Corona spagnola traeva dal possesso<br />
dell’isola, crocevia <strong>della</strong> navigazione marittima nel Me<strong>di</strong>terraneo occidentale. E’ in<br />
questo periodo storico che prendono definitivamente corpo gli usi ed istituti “tra<strong>di</strong>zionali”<br />
del sistema agricolo comunitario; cfr. Day, Uomini e terre..., cit. p.72, e M. Le Lannou<br />
(1976), Pastori e conta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Sardegna, Cagliari, Della Torre, pp. 113-136 (e<strong>di</strong>z.orig.<br />
Tours, 1939).<br />
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