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Istituto Superiore Formazione Insegnanti di Yoga - insegnanti yoga

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I 5 KOSHA<br />

Come già esposto, il prana è quell’energia che tutto pervade e tutto tiene in vita. Essa è<br />

l’energia essenziale della vita. Quando si parla <strong>di</strong> prana quin<strong>di</strong> non si intende l’aria che<br />

respiriamo o l’acqua che beviamo ma la “forza vitale originaria”(da: “Prana Prnayama<br />

Pranavy<strong>di</strong>a”).<br />

Prana è una parola sanscrita composta da “Pra” e “Na”: pra sta per costante e na sta per<br />

movimento quin<strong>di</strong> possiamo <strong>di</strong>re che la parola prana significhi “movimento costante”.<br />

Tenendo presente questo principio <strong>di</strong> “movimento costante” allora come possiamo<br />

coglierlo nella natura? Come si manifesta? Il modo in cui esso si manifesta varia al<br />

variare della frequenza vibratoria nel quale si trova. Come viene spiegato anche dalla<br />

fisica, un sasso ad esempio, ha una frequenza vibratoria (costituita come movimento<br />

degli elettroni e protoni) più lenta <strong>di</strong> un vetro ed è per questo che assume una<br />

determinata forma e determinate qualità.<br />

Se il suddetto <strong>di</strong>scorso lo applichiamo anche al corpo umano non possiamo fare altro<br />

che interrogarci sul fatto che l’essere umano non sia costituito solo da un corpo fisico<br />

ma da “<strong>di</strong>fferenti livelli <strong>di</strong> corpi”.<br />

Secondo lo <strong>yoga</strong> infatti, nella Taittiriya Upanishad una delle Upanishad più antiche, il<br />

corpo umano viene sud<strong>di</strong>viso in 5 involucri o rivestimenti denominati Kosha.<br />

Questi Kosha però non devono essere pensati gli uni separati dagli altri ma<br />

interpenetranti tra loro, strettamente collegati così che la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> uno <strong>di</strong> essi porta<br />

un’influenza sugli altri.<br />

Anche qui la natura e la scienza ci portano degli esempi che ci aiutano sicuramente a<br />

comprendere il livello <strong>di</strong> interazione che vi è tra questi livelli. Ad esempio se una<br />

persona sta vivendo un momento <strong>di</strong> “stress mentale” questo non solo mo<strong>di</strong>fica lo stato<br />

mentale della persona (stanchezza, nervosismo, etc) ma anche quello fisico. Il corpo<br />

infatti può reagire ad uno stress con una contrattura muscolare o un’alterazione<br />

dell’apparato car<strong>di</strong>ocircolatorio. In termini scientifici questa azione viene denominata<br />

“influenza psicosomatica” –quando la mente influenza il corpo- e viceversa,<br />

“somatopsichica” quando è il corpo ad influenzare la mente.<br />

Tornando al concetto riportato nella Taittiriya Upanishad sui “Kosha” questi vengono<br />

identificati con il nome <strong>di</strong>:<br />

Anandamayakosha: il corpo fisico che esiste nel tempo e nello spazio.<br />

Pranamayakosha: il corpo energetico. Anch’esso ha una collocazione spazio temporale<br />

in quanto i percorsi energetici sono identificabili fisicamente quin<strong>di</strong> nello spazio e la<br />

circolazione dell’ energia (il prana) viene scan<strong>di</strong>ta da una ritmicità, da un certo tempo<br />

<strong>di</strong> percorenza dei suddetti centri (chakra).<br />

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